Svezia, Ibrahimovic: "Io senza Mondiali per colpa dei media svedesi. Ma io so come si vince"

Mondiali

L'attaccante dei Galaxy, che si era ritirato dalla Svezia dopo gli Europei del 2016 ed è stato estromesso dalla lista dei convocati della Svezia nonostante la sua richiesta di poter comunque giocare i Mondiali, passa all'attacco e identifica i veri responsabili della sua assenza: "I media hanno sempre parlato male di me perché non sono lo svedese tipico. Ma io ho vinto e so far vincere le mie squadre"

CALCIOMERCATO, TUTTE LE NOTIZIE LIVE

MONDIALI, TUTTE LE NOTIZIE

Ogni volta che parla le sue frasi sono destinate a fare rumore. Anche se lo fa col suo classico e sardonico sorriso sulla bocca, oppure parlando di se stesso in terza persona come per affermare una verità assoluta. Anzi, forse proprio per questo. Ma anche e soprattutto per le cose che dice, specialmente quando accusa qualcuno. Anche stavolta Zlatan Ibrahimovic non si è fatto pregare e rispondendo a delle domande di alcuni cronisti che gli chiedevano della sua esclusione (in realtà più un'auto esclusione) dagli imminenti Mondiali di Russia. Che Ibra, a sentire le sue parole, avrebbe voluto giocare eccome, nonostante l'addio dato alla sua Nazionale subito dopo gli Europei del 2016: "I Mondiali sono fantastici, sono il più grande ritrovo calcistico (usa la parola party, ndr) e ci sono tutti i giocatori più forti, tutti i campioni. E allora perché Zlatan (eccola la terza persona, ndr) non c'è?".

Rispondere con una domanda, tipico dell'ego smisurato di uno dei giocatori più forti e dominanti di sempre. Anche se in questo caso, più che altro, un invito diretto ai giornalisti a rivolgergli il medesimo interrogativo, che puntualmente arriva e scatena la vorace verità dell'attaccante svedese del Galaxy: "Volete sapere perché? I media in Svezia hanno detto che la Nazionale sta meglio senza di me. Magari gli credo anche io (scherza, ndr). Questa è la tipica mentalità dei giornali svedesi: siccome non ho un cognome tipicamente svedese, non sono lo svedese modello, non ho la tipica attitudine scandinava, anche se sono ancora il recordman della Nazionale loro se la prendono con me. Però ho vinto tutto quello che ho vinto. Ho giocato con l'Ajax, la Juventus, l'Inter, il Barcellona, il Milan, il Psg, il Manchester United e ora i Galaxy. Quindi se non sarei così bravo a fare gruppo, a stare in un gruppo, a guidare un gruppo come avrei mai potuto giocare in tutti questi grandi club, vincendo sempre qualcosa in ognuno di questi. Io so come vincere, credetemi. E l'ho sempre fatto alla grande"