Mondiali Russia 2018, per l'Egitto è già dentro o fuori

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Federico Principi

Contro i padroni di casa tornerà Salah ma non è detto che questo possa bastare da solo a ribaltare le sorti dell'Egitto: la preview tattica della seconda partita del girone A

RUSSIA-EGITTO LIVE

L’eco dell’emozione collettiva per l’inizio dei Mondiali non ha fatto in tempo a spegnersi che ci troviamo già di fronte alle sfide da dentro o fuori. La prima di queste sarà quella tra l’Egitto e i padroni di casa della Russia: probabilmente già l'ultima spiaggia per approdare alla fase ad eliminazione diretta per gli egiziani, che hanno assistito alla vittoria per 5-0 dei rivali contro l’Arabia Saudita – che forse tornerà utile in caso di arrivo a pari merito e calcolo del secondo posto in base alla differenza reti – prima di essere battuti dall’Uruguay con un colpo di testa di Gimenez nei minuti finali.

Quella di San Pietroburgo sarà l’ultima chiamata per gli uomini di Cuper per dare una dimensione ulteriore alla spedizione mondiale, non più soltanto di festa per la storica qualificazione ma anche per provare a imporsi quanto meno come mina vagante nelle fasi a eliminazione diretta. Il tecnico ex Inter, Parma e Valencia ha tenuto a riposo Salah per tutta la partita contro l’Uruguay, provando a giocare psicologicamente con gli avversari, tenendoli sulle spine – ad esempio: a Salah hanno sistemato ripetutamente i parastinchi durante il primo tempo – ma confermando alla fine, con il suo mancato ingresso, che il vero obiettivo dell’Egitto è quello di avere il suo campione fresco per ottenere 6 punti nelle ultime 2 partite del girone, visto che l'attaccante del Liverpool quasi sicuramente debutterà proprio con la Russia. Del resto per i nordafricani sarebbe un peccato non sfruttare la contingenza di un sorteggio piuttosto favorevole, e con il loro fuoriclasse in buona condizione finalmente l'Egitto potrà provare a creare lo scenario che immaginava.

Come Salah cambierà l’Egitto

Nel 4-2-3-1 di Cuper, Salah ha sempre ricoperto la posizione di esterno destro alto. Il suo sostituto contro l’Uruguay è stato Amr Warda, un giocatore decisamente più strutturato fisicamente ma molto meno dotato in quanto a tecnica e rapidità. Dalle statistiche della prima partita di Russia 2018 emerge la maggiore fisicità di Warda – dopo il centrale Hegazi e alla pari con il centravanti Mohsen, è stato il giocatore con più duelli aerei vinti – ma anche sotto il profilo tecnico l’esterno di proprietà del PAOK ha disputato un’ottima prova: è stato contemporaneamente il giocatore dell’Egitto con più dribbling riusciti e più passaggi chiave, 2 in entrambi i casi.

Cuper, però, aveva impostato la partita per attaccare maggiormente dal lato opposto. Il gioco dell’Egitto prevede generalmente che i terzini rimangano bassi a inizio azione e che si cerchino verticalizzazioni verso le fasce, nelle quali andare a pescare la ricezione o dell’esterno di riferimento o del trequartista, che ogni volta si associa all’esterno di attacco del lato in cui si vuole effettuare la verticalizzazione. Contro l’Uruguay, l’Egitto ha sviluppato le proprie azioni più spesso dal lato sinistro che non da quello destro (45% contro 36%) soprattutto per l’assenza di Salah, ma anche forse anche per affrontare il terzino uruguayano meno forte dal punto di vista difensivo – Varela (dal lato opposto agiva Caceres).

Mappa dei passaggi dell’Egitto contro l’Uruguay. Le tracce preferite (a parte quella “banale” dal difensore centrale Hegazi al mediano Hamed) sono la verticalizzazione dal terzino Shafy al trequartista El Said e l’interazione di quest’ultimo con l’esterno sinistro Trezeguet. La posizione media di El Said è piuttosto centrale proprio per i suoi continui movimenti orizzontali ad associarsi con l’esterno del lato dove si intende effettuare la verticalizzazione.

Il ritorno in campo di Salah dovrebbe presumibilmente modificare questa situazione. La Russia non ha un terzino abile come l’omologo opposto nella fase difensiva e l’Egitto prediligerà, con ogni probabilità, l’attacco sulla fascia destra. Il modo di ricevere di Salah sarà però giocoforza diverso da quello di Warda. La stazza di Warda gli consentiva infatti di duellare con successo sulle verticalizzazioni ad altezza medio-alta, mentre Salah oltre ad avere meno fisicità potrebbe ancora risentire psicologicamente dell’infortunio alla spalla e di conseguenza entrare meno duramente nei contrasti fisici. Piuttosto – non avendo l’Egitto un regista basso in grado di tagliare il campo con verticalizzazioni rasoterra – è presumibile che Salah verrà ad abbassarsi abbastanza vicino al terzino destro e a raccogliere la circolazione perimetrale bassa dell’Egitto, per legare la fase di costruzione con quella di rifinitura.

In questo modo l’Egitto potrebbe contemporaneamente sfruttare la tendenza di El Said ad associarsi con il lato della palla, oltre che le sue doti tecniche, per permettere più spesso alla squadra di risalire il campo grazie a passaggi corti e combinazioni di qualità proprio con Salah, anziché cercare sempre le palle lunghe in fascia. Contro l’Uruguay, nonostante il possesso nettamente sfavorevole (41%), gli egiziani avevano infatti effettuato lo stesso numero di passaggi lunghi rispetto alla Celeste (63), ma in percentuale ovviamente maggiore rispetto ai passaggi totali (14.3% contro 10.1%). Semmai questa volta le palle lunghe potrebbero essere indirizzate più spesso al centravanti Marwan Mohsen, che gioca meglio spalle alla porta che non nell’attacco frontale all’area: questa volta non ci saranno Godin e Gimenez (contro l’Uruguay, l’Egitto ha giocato al centro solo per il 19% del tempo) e in caso di difficoltà gli egiziani potranno respirare più facilmente giocando alto verso il proprio centravanti di quanto non siano riusciti a fare contro la "Celeste", anche se Mohsen dovrà comunque lottare sui palloni alti con un tipo tosto come Ignashevich.

Chi farà la partita?

Egitto e Russia dispongono dello stesso modulo di gioco, il 4-2-3-1, e soprattutto dello stesso atteggiamento difensivo estremamente prudente, chiudendosi in un ibrido tra 4-4-2 e 4-4-1-1. Quella tra Egitto e Russia, soprattutto in virtù della sua delicata importanza, sarà una partita dove entrambe le squadre punteranno a difendere controllando gli spazi, senza concedere campo alla velocità e alla tecnica dei rispettivi migliori giocatori, Salah e Golovin, in particolare per quanto riguarda il fuoriclasse del Liverpool che è sempre devastante in contropiede. La Nazionale guidata da Cherchesov ha tenuto palla appena per il 39% del tempo perfino contro l'Arabia Saudita: un contesto che nasconde le sue difficoltà a costruire l'azione contro difese schierate, non disponendo di una fase offensiva organizzata, e che esalta la velocità di Golovin e soprattutto di Cheryshev, che debutterà come titolare dopo la doppietta da subentrato contro gli arabi per l'infortunio di Dzagoev.

Rispetto a Golovin, Cheryshev è un giocatore diverso, votato alle transizioni e agli inserimenti grazie alle sue conduzioni in velocità, più adatto ad attaccare lo spazio in verticale. Pur essendo mancino, la fascia sinistra è la sua zona naturale per poter andare in progressione palla al piede anche se il suo primo gol contro l'Arabia Saudita dimostra anche un'ottima qualità a destreggiarsi negli spazi stretti. Golovin, tuttavia, è il vero regista avanzato della squadra: rispetto a Cheryshev è anche più abile a ricevere in un corridoio stretto, andare in dribbling, gestire i ritmi e la rifinitura e rallentare se c'è bisogno.

In questo gol si vedono alcune delle caratteristiche di Golovin e Cheryshev: la velocità e la gestione del ritmo del fantasista del CSKA, l'inserimento e la capacità nello stretto di Cheryshev che mette a sedere due avversari con una finta. Più avanti, con un altro inserimento concluso con un gran tiro sulla corsa, Cheryshev completerà la doppietta.

Bloccare Golovin e Cheryshev sarà il nodo principale da sciogliere nella partita che l'Egitto sarà chiamato a fare in fase difensiva. I nordafricani conoscono le qualità della Russia a campo aperto e difenderanno spesso schierati con il loro classico 4-4-1-1: i duelli principali, in questo caso, riguarderanno la zona di centro-destra dell'Egitto e centro-sinistra della Russia, vale a dire la zona di Mohamed El Neny (mediano dell'Arsenal) e quella proprio di Cheryshev e Golovin che, anche quando è stato spostato trequartista centrale, è portato più naturalmente a spostarsi verso il centro-sinistra.

Mappa dei passaggi della Russia contro l'Arabia Saudita dopo l'ingresso di Cheryshev: Golovin viene spostato trequartista centrale del 4-2-3-1 ma tende ad avere una posizione media più vicina alla zona di Cheryshev. Si notano i pochi passaggi generali, figli di una partita dominata, anche se giocata prevalentemente senza palla.

L'Egitto ha già affrontato una situazione simile contro il 4-4-2 dell'Uruguay: a Cavani e Suarez molto spesso veniva ad affiancarsi l'esterno sinistro, De Arrascaeta, proprio nella zona di El Neny. La squadra di Cuper difende con uno spiccato orientamento a uomo con la linea di centrocampo, mentre quella di difesa tende ad avere maggiormente il pallone come riferimento e ad agire a zona: in questo senso, la partita di El Neny, soprattutto se Golovin e Cheryshev dovessero agire vicini, si complicherà perché difficilmente un difensore si staccherà dalla linea per aiutarlo, così come altrettanto difficilmente Salah si stringerà per coprire lo spazio e dare una mano in difesa. El Neny contro l'Uruguay spesso usciva anche in pressione sul mediano lasciato libero da El Said, ma i mediani della Russia saranno molto meno pericolosi palla al piede rispetto a quelli uruguayani.

Alla fine la Russia (nonostante la posizione verso sinistra di Golovin e Cheryshev, e la qualità tecnica del terzino sinistro Zhirkov) contro l'Arabia Saudita ha attaccato maggiormente a destra (41% contro il 39% degli attacchi portati a sinistra): merito delle discese profonde del terzino Mario Fernandes, che il più delle volte viene liberato dal movimento laterale ad abbassarsi verso destra del mediano Gazinskiy, in quello che forse è l'unico schema codificato della Russia. In attacco verrà probabilmente confermato Smolov per la maggiore mobilità rispetto a Dzyuba, ma se la Nazionale di casa farà fatica ad attaccare contro la difesa schierata dell'Egitto non è detto che l'ingresso del centravanti di proprietà dello Zenit non possa rivelarsi un'arma utile più a partita in corso, per duellare sui lanci lunghi e sui cross contro i centrali egiziani, più forti fisicamente rispetto a quelli dell'Arabia Saudita. In ogni caso quella dei lanci lunghi è un'arma che potrebbe rivoltarsi contro la Russia, in virtù del fatto che la mancanza di organizzazione rischierebbe solo di esporre la Nazionale di casa a palle perse e conseguenti contropiedi dove Salah sprigionerebbe tutti i suoi cavalli.

L'Egitto sembra la squadra più indicata per fare la partita, sia per una maggiore organizzazione nelle fasi di possesso che per la presenza di Salah, utile tanto nello sviluppo dell'azione quanto eventualmente nel pressing. Ma del resto in una partita così importante giocheranno un ruolo fondamentale molti fattori chiave a livello mentale: la pressione del pubblico schierato dalla parte dei russi, la poca esperienza soprattutto della squadra di Cuper e il ritorno dall'infortunio di Salah che potrebbe creargli qualche insicurezza soprattutto a livello fisico, condizionando eventualmente i compagni. Se la partita di esordio al Mondiale è sempre difficile per tutti, anche per le Nazionali più esperte, la seconda lo è ancora di più se possibile, specialmente se è già da dentro o fuori.