Mondiali 2018 Russia, Rojo rivela il discorso di Messi dell'intervallo: "Questione di vita o di morte"

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Le immagini hanno fatto il giro del mondo. Messi carica la sua Argentina nel tunnel prima del secondo tempo contro la Nigeria. Rojo ha rivelato a Tyc Sports  le parole del suo capitano, con un eco cinematografico: "O vita o morte. Tutto poteva andare male e noi potevamo mollare, ma lui è stato il nostro leader e ci ha guidati verso la vittoria"

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“La differenza fra vivere e morire. Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra”. Mancavano solo queste parole, e tutta la questione dei centimetri. Ma per il resto Messi si sovrappone ad Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, a riprova che il vero leader dell’Argentina è lui, capitano e ormai anche allenatore di una squadra non più nelle mani di Sampaoli, ma solo in quelle di Leo. Il discorso motivazionale è quello inciso nella storia, del cinema e dello sport. Quattro minuti e mezzo con tante imitazioni, ma senza mai qualcosa realmente sullo stesso piano. Any Given Sunday nel titolo originale, diretto da Oliver Stone, e anche se Argentina-Nigeria è caduta di martedì tutti i paralleli ci sono. Compreso il “football”, in americano, che nel sud del continente diventa "fútbol", molto simile. Come le parole di Leo in quell’intervallo prima dei 45 minuti più decisivi di tutta una nazione. È Marcos Rojo a rivelare allora ai microfoni di Tyc Sports - e come riporta anche il Mirror sulle sue pagine - le parole di Leo a tutta la squadra all’intervallo, in quelle immagini catturate dalle tv già entrate nella storia. Tutti in cerchio. A parlare è Leo. “Messi è il nostro capitano - ha detto il difensore United - il migliore al mondo, è stato incredibile a segnare quel gol”. Ma soprattuto: “É il nostro leader”.

Il discorso

Certamente meno lungo dei quasi quattro minuti e mezzo di Al Pacino, ma la carica per la squadra deve essere stata più o meno la stessa. E Rojo della leadership del suo capitano ne è certo: “Messi è venuto da noi e ci ha detto di calmarci e di non essere stressati o nervosi. Noi nervosi lo eravamo molto, e questo messaggio ci ha aiutato tantissimo, e ci ha anche dato un enorme impulso di fiducia”. Parola del match winner, per una notte l’eroe nazionale che ha salvato dall’eliminazione la nazione. Poi la sovrapposizione quasi totale. Al Pacino, alias Tony D’Amato nella pellicola del 1999, recita la penultima frase della sua arringa: “Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente”. Messi? Ci va vicinissimo. Con parole dal cuore (suo) dirette a quello di tutti gli altri. ”Leo ha detto a tutti noi che era una questione o di vita o di morte: tutto sarebbe potuto andare male e noi avremmo potuto mollare - ha continuato Rojo -, ma lui è stato testardo, ostinato”. Poi anche quel mini discorso nel momento decisivo della partita. Perché pesano la parole a gioco fermo, ma anche quelle in campo, e pronunciate probabilmente anche solo con un paio gesti: ”Nel finale mi ha detto di andare avanti, in attacco, anche Javier (Mascherano, ndr) ha detto a tutti di attaccare, non importava più nient’altro, hanno letto bene la partita e saputo valutare il rischio. Messi è un leader, il migliore” - ha concluso il difensore goleador. E come diceva Al Pacino: “È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?”