Mondiali 2018 Russia, come sarebbero gli ottavi di finale senza VAR: stesse squadre, accoppiamenti diversi

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L'introduzione della tecnologia ha permesso agli arbitri di prendere il 99.3% di decisioni corrette, ma la sua assenza non avrebbe influenzato più di tanto l'andamento della competizione. Le 16 qualificate sarebbero infatti le stesse, con qualche differenza sul piazzamento finale

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TABELLONE MONDIALE, GLI ACCOPPIAMENTI DEGLI OTTAVI DI FINALE

La Coppa del Mondo che è attualmente in corso verrà ricordata tra qualche decennio come la prima edizione in cui è stata utilizzata la tecnologia della VAR. Uno strumento del tutto nuovo per alcuni, già sperimentato durante l'ultima stagione di club per altri. E difatti non tutti ne hanno apprezzato la sua introduzione. Gli inglesi, da tradizionalisti e "inventori" del calcio, ne avrebbero volentieri fatto a meno, mentre man mano che le decisioni arbitrali sono state prese - e alcune hanno fatto discutere - sono uscite fuori le lamentele anche di altre Nazionali. Il Brasile, ad esempio, ha inviato una lettera alla FIFA per chiedere spiegazioni sul gol concesso alla Svizzera, la Serbia si è arrabbiata per un mancato rigore assegnato su Mitrovic (sempre contro gli elvetici) e il marocchino Amrabat ha gridato alla telecamera e al mondo la sua indignazione dopo la rete confermata a Iago Aspas. Alla resa dei conti però, almeno stando alle parole di Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitri della FIFA, l'utilizzo della tecnologia ha aiutato gli arbitri a raggiungere il 99.3% di decisioni prese nel modo giusto in questa fase a gironi. Il confronto con gli addizionali posti dietro ai monitor è avvenuto 335 volte, sebbene la maggior di queste si siano tradotte in un semplice silent check. I casi in cui l'arbitro è andato personalmente a rivedere l'azione sospetta sul monitor disposto ai lati del campo sono stati 17 e in soli tre di questi il direttore di gara è rimasto della stessa idea, non modificando la scelta iniziale. Eppure, andando ad analizzare gli episodi discussi singolarmente, si scopre che nessuno di questi ha avuto una reale importanza e influenza nell'economia del Mondiale. Se infatti non avessero utilizzato anche quest'anno l'aiuto tecnologico e di conseguenza non fossero state corrette alcune decisioni sbagliate, le 16 qualificate alla fase a eliminazione diretta sarebbero comunque le stesse. Le uniche differenze sarebbero dettate dalla posizione in classifica e quindi dai successivi accoppiamenti.

Dal gruppo A al gruppo D

Nel gruppo A, quello dei padroni di casa della Russia per intenderci, il VAR non è stato praticamente mai chiamato in causa se non in un'occasione, quando ha assegnato il rigore, poi trasformato da Salah, nel match tra l'Egitto e la Nazionale di Cherchesov. Un gol che non ha influenzato il risultato di quella partita e né, di conseguenza, la classifica di quel raggrupamento. Molto più presente lo è stato invece nel girone B, concentrato quasi esclusivamente nell'ultimo turno. Precedentemente, durante la sfida tra Iran e Spagna, è stato infatti prima l'arbitro ad annullare la rete ai persiani per fuorigioco, decisione poi confermata anche dal VAR. Contro il Portogallo invece, il Video Assistant Referee ha prima assegnato un calcio di rigore a favore dei lusitani, sbagliato da Cristiano Ronaldo, poi ha giudicato con una semplice ammonizione un intervento al limite di CR7 e infine ha concesso anche un penalty agli iraniani, messo a segno da Ansarifard. Nell'altra sfida tra Marocco e Spagna invece, la Nazionale di Lopetegui ha trovato il 2-2 finale grazie alla tecnologia che ha stabilito come regolare la posizione di Iago Aspas, avvertita inizialmente in offside da uno degli assistenti dell'arbitro. Senza il VAR sarebbe stato il Portogallo a chiudere il girone da leader, inseguito alle spalle dagli spagnoli.

Nel gruppo C protagonista, oltre al VAR, è stata la Goal Line Technology che ha ravvisato il gol decisivo di Pogba contro l'Australia, dopo che la palla ha varcato la linea di pochissimi centimetri. Pochi minuti prima invece, alla Francia ha dato un'altra mano il Video Assistant Referee che ha stabilito con certezza il fallo subito da Griezmann in area di rigore e concesso quindi penalty ai transalpini, poi realizzato dallo stesso centravanti dell'Atletico Madrid. Anche nell'altra gara del primo turno il Perù ha usufruito di un rigore assegnato con l'aiuto della tecnologia, ma Cuevas non ne ha saputo approfittare, calciando alle stelle. La Danimarca, graziata in quel caso, non ha potuto invece nulla sulla rete firmata dal dischetto da Jedinak durante il match contro l'Australia. Tiro dagli 11 metri assegnato, anche questa volta, dal VAR e che ha deciso il primo posto finale dei Blues. Senza il VAR la Francia sarebbe arrivata infatti alle spalle dei danesi. Pochi momenti di celebrità per il VAR invece nel girone D, dove ha assegnato un rigore a favore dell'Islanda contro la Nigeria, poi fallito da Sigurdsson, e confermato il mancato fischio a favore della selezione africana durante l'ultima sfida contro l'Argentina per un dubbio fallo di mano di Mascherano.

Dal girone E al girone H

Il gruppo E è stato quello che forse ha acceso più discussioni, come accennato in precedenza, ma in realtà gli episodi controversi sono stati appena due. In Brasile-Costa Rica la revisione al video ha confermato la non assegnazione del rigore per fallo su Neymar, mentre nella successiva partita dei centroamericani contro la Svizzera è stato loro negato un penalty per un fuorigioco iniziale di Bryan Ruiz. I ragazzi di Ramirez hanno poi ottenuto un altro tiro dagli 11 metri qualche secondo dopo, ma nessuno di questi potenziali errori ha determinato in qualche modo la classifica finale. Nel girone F invece, senza l'applicazione del VAR, sarebbe stato il Messico a concludere in testa il raggruppamento, seguito dalla Svezia, avanti rispetto alla Corea del Sud in virtù della differenza reti, mentre la Germania sarebbe comunque stata eliminata da ultima. La Nazionale svedese ha infatti battuto i coreani grazie a una conclusione dal dischetto suggerita dall'arbitro dietro al monitor, così come gli asiatici hanno battuto la Germania per via della rete di Kim Young-Gwon, inizialmente annullata per fuorigioco.

Il gruppo G resta l'unico della fase a gironi in cui non è stato praticamente mai necessario l'intervento del VAR, mentre si è rivelato decisivo nell'ultima partita del girone H. Qui ha tolto un rigore concesso in un primo momento al Senegal contro la Colombia per un fallo di Sanchez su Mané. L'azione rivista al monitor ha poi decretato il tocco prima sulla palla e poi sul giocatore da parte del difensore del Tottenham e i ragazzi di Cissé non hanno più avuto a disposizione il calcio di rigore. Senza il VAR la classifica di questo raggruppamento sarebbe rimasta comunque intatta.

Gli ottavi di finale senza il VAR:

  • Uruguay-Spagna
  • Danimarca-Argentina
  • Brasile-Svezia
  • Belgio-Giappone
  • Portogallo-Russia
  • Croazia-Francia
  • Messico-Svizzera
  • Colombia-Inghilterra