Mondiali 2018 Russia, Modric incanta e trascina la Croazia: con la Coppa sarebbe da Pallone d'Oro?

Mondiali

Marco Salami

Statistiche da urlo per il croato: terzo nel Mondiale per occasioni da gol create. Primo per palloni recuperati. Nessuno gioca "two way" come lui. Precisione di passaggi altissima: due gol e un assist. Sempre titolare. E il Mondiale potrebbe valergli addirittura il Pallone d'Oro?

CROAZIA IN FINALE CONTRO LA FRANCIA

Una partita eccezionale. La solita, e quel rigore col brivido da thriller che per poco non usciva. Akinfeev intuisce. Tocca, palo, e palla in rete. Praticamente nell’angolino opposto. Una carambola dove il Dio del calcio ha guardato in basso, e premiato uno dei suoi discepoli. Di quelli che col pallone incantano, e diffondono il verbo del gioco più bello del mondo. Nell’espressione migliore al mondo. Real e Croazia, vederlo giocare è uno spettacolo. Mai il passaggio banale. Sempre l’intuizione. Dal dischetto ha segnato anche contro la Russia, come nella serie contro la Danimarca e diversamente solo in quei supplementari a trecento secondi dai rigori negli ottavi. Due minuti maledetti, il 116’ in cui Schmeichel l’ha ipnotizzato, e il 115’ di Sochi dove Mario Fernandes stava vanificando il 2-1 di Vida, guarda caso arrivato proprio sul suo assist telecomandato da corner. Il primo in questo Mondiale per Modric, dopo i due gol nelle prime due partite. A Nigeria e Argentina. Capitano e sempre titolare, Luka, anche quando contro l’Islanda bastava poco per confermare il primo posto. Un faro di tutta la squadra, giocatore eccezionale che potrebbe a suon di prestazioni da urlo riaprire quel dibattito mai sepolto e che ogni quattro anni torna di moda: nell’anno del Mondiale, il Pallone d’Oro a chi va? Lui potrebbe unire le due cose. Campione d’Europa col Real e ora anche in semifinale contro gli inglesi, nella terra dove calcisticamente è esploso, con un sogno tutto croato ora più vivo che mai. Ma continuando così, Modric meriterebbe davvero di diventare il giocatore numero uno al mondo?

Corsa Mondiale per riscattare Iniesta

Sì. Sul merito non ci sono dubbi. Sul fatto che sia realmente il più forte di tutti se ne può parlare. Merito perché Modric rende omaggio al gioco del calcio in ogni partita. Impossibile non amarlo e impossibile non ammetterlo. Come sarebbe ugualmente disonesto togliergli qualche merito su tutte quelle quattro Champions vinte con il Real Madrid, l’ultima col 10 sulla schiena. Perché le statistiche dicono che Luka sta portando avanti - e con ancora due partite da giocare - una stagione da urlo. 43 presenze, 2 gol e 8 assist nel Real. Uomo fondamentale in tutte le partite di coppa. E anche con la Croazia il pupillo di Zidane è sempre decisivo. Più che mai. Con Dalic Luka fa praticamente il “tuttocampista” che non ti aspetti. Corre e aiuta dietro, e non a caso il suo Ct lo schiera nei due di centrocampo con Rakitic. Crea e regala magie d’avanti. Contro la Russia oltre l’87% di precisione nei passaggi, il 30 e il 34% rivolti lateralmente, il 27% in avanti, e appena l’8% all’indietro. Testa alta e piede per inventare: 4 passaggi chiave, 8 dribbling e voto da migliore in campo. Più del solito Subasic, e di chi il gol l’ha fatto per davvero. Ma non finisce qui, perché i numeri continuano. Contro i padroni di casa del Mondiale Modric ha recuperato palla 15 volte, con il solo Marcelo ad aver registrato lo stesso punteggio in una partita della Coppa del Mondo 2018. Primo giocatore croato di sempre a effettuare più di cento passaggi in un Mondiale. E suoi numeri di tutta la competizione sono ancora più stupefacenti. Il croato del Real è il terzo per occasioni create, 14, dietro solo a Neymar con 23, e De Bruyne con 16. Due che però hanno numeri totalmente diversi rispetto a Modric sui palloni recuperati: 42, nessuno come lui tra i giocatori di movimento del Mondiale (dati Opta). La risposta all’enigma “cosa fa in campo Luka Modric?” è allora semplicissima: di tutto. Two Way. Attacco (e che attacco!) più difesa. 86.22% è la sua precisione nei passaggi. 341 totali in Russia. Settimo in graduatoria e unico ancora in corsa. La Croazia con lui sogna e lui può forse finalmente sognare qualcosa di più del "solito", per quanto straordinario, titolo di squadra. Lo scorso aprile France Football decise di mandare una lettera di scuse a Iniesta: “Perdono Don Andrés, nel 2010 il Pallone d’Oro lo meritavi tu”. Campione d’Europa col Barça due anni prima e del Mondo con la sua nazionale, oscurato dal genio di Messi. Modric con Cristiano Ronaldo sarebbe uno scenario molto simile. Certo, Inghilterra e finalissima permettendo.