Mondiali 2018 Russia, Rami il "Ghostbusters": quando fece evacuare l'intero hotel della Francia
MondialiGrande festa dopo la vittoria sull'Argentina negli ottavi. Rami esagera e nell'hotel della Francia decide di usare un estintore come "arma" contro i suoi compagni. Scatta l'allarme e arrivano anche polizia e pompieri: "In quel momento ho pensato: ok, sono morto"
Zero presenze in Russia, la Coppa del Mondo vinta a Mosca, Pamela Anderson al suo fianco e una folle notte da Ghostbuster. Ghostbuster? Sì, parola sua, di Adil Rami. Nell’intervista rilasciata a TF1 nello speciale dal titolo “Grazie Bleus”, dove tutti i campioni sono stati celebrati e dove hanno raccontato i loro aneddoti sull’ultimo mese vissuto ai Mondiali. Compreso lui, ovvio, vero amuleto coi suoi baffi in Russia, ma anche a un passo dall’essere rispedito a casa da Deschamps. Il giorno è il 30 giugno, o meglio: la notte del primo luglio. La Francia ha appena battuto l’Argentina in grande stile e nell’hotel che ospita la squadra è grande festa. Tutti vogliono divertirsi, compreso Rami, che però ha scelto di rimanere nella propria stanza a giocare a Fortnite, il videogioco che impazza tra i calciatori. A quel punto scatta il piano: Mendy fa irruzione nella sua camera seguito da alcuni compagni, una scocciatura per l’ex difensore del Milan ora nell’OM che va alla caccia del primo estintore per allontanare i suoi amici. Puntare, mirare, fuoco: "Ghostbusters!" - dice Rami nell'intervista. Come quando Bill Murray e soci tentavano di catturare i fantasmi. Ma le conseguenze del suo gesto sono state quasi disastrose.
Il racconto
Fumo in tutta la stanza. Fumo tossico. Scoppia il caos. Suona l’allarme anti incendio e arrivano polizia e pompieri, non prima però di Deschamps sceso in ciabatte a controllare cose stesse accadendo. Insomma, una scena da film americano con la classica squadra di una high school a combinarla grossa: “Lì ho pensato: ok, ora sono morto - ha confessato lo stesso Rami -. Tutti sono dovuti uscire dall’hotel, noi giocatori e anche lo staff”. Un semplice gioco poi diventato grande spavento e alla fine risoltosi senza nessuna conseguenza. Rami ha continuato così la sua avventura in Russia, seguendo la squadra dalla panchina ma partecipando alla festa. E quel primo luglio rimarrà per sempre un esilarante ricordo della squadra poi diventata campione del mondo.