Mondiali 2018 Russia, quando Özil faceva lo sbruffone con Giroud: "Io campione del mondo, tu no"
Mondiali"Se perdeva in allenamento ricordava a tutti noi di essere un campione del mondo". Dopo la finale di Mosca Giroud consuma ai microfoni di BFM TV la sua "vendetta" sull'ex compagno di squadra nell'Arsenal. Poi parla anche dei suoi zero gol in Russia: "Sono comunque stato decisivo"
Quattro anni e mezzo insieme nell’Arsenal. Più di 100 gol per Giroud con la maglia dei Gunners. Qualcosa come ben 71 assist per Özil a Londra. Un futuro diviso col francese ora nel Chelsea ma anche un altro punto in comune, pesantissimo: i due sono entrambi campioni del mondo. Certo, qualche differenza tra i loro due Mondiali (2014 per il tedesco, 2018 per il francese) c’è. Entrambi pedine inamovibili in campo. Un gol e un assist per Özil in Brasile, sette su sette da titolare e un ruolo fondamentale nel centrocampo di Löw. Giroud titolare in Russia lo è invece stato dalla seconda giornata fino alla finale, anche se con quell’impietoso “score” di zero gol e addirittura zero tiri in porta in tutta la competizione. Già, ma la Coppa, alla fine, è anche sua. Sua per i movimenti. Per l’aiuto alla squadra. Per i tagli. E anche per qualche pallone allontanato di testa dall’area di rigore di Lloris. E finalmente il francese può così rinfacciare al tedesco i suoi continui sfottò quando i due condividevano lo stesso spogliatoio nel nord di Londra.
Özil sbruffone?
“No, Mesut non si stancava mai” - ha detto Giroud in patria a BFM TV. Sì, ma di fare cosa? Semplice: vantarsi di essere campione del Mondo. “Ho migliorato il mio modo di giocare anche grazie a lui, ma molto spesso ero sopratutto geloso - prosegue Olivier -. A volte quando Mesut perdeva in allenamento rinfacciava a tutti di aver vinto un Mondiale“. Certamente una battuta, anche se forse ripetuta un po’ troppe volte così che ora Giroud ha ottenuto la sua vendetta. Campione del mondo. Sì, anche lui. Nonostante zero gol e zero tiri in porta: “Chiaro, in quanto attaccante il mio compito è segnare - ha detto l’ex Arsenal sull’argomento -, ma in Russia ho anche lavorato molto per la squadra. Ho segnato tanto in carriera prima della Coppa del Mondo e non voglio certo fermarmi qui. La cosa più importante è essere decisivi, e io lo sono stato in diverse partite”.