Retroscena dopo il ko contro la Croazia rivelato nel libro “Mundial es Historias” di Ariel Senosiain, giornalista argentino per TyC Sports e Olé. La squadra capitanata da Mascherano e Messi chiese un faccia a faccia con Sampaoli. Leo durissimo: "Non ci fidiamo di te, mi hai chiesto dieci volte quali cambi potessi fare e quali no"
In realtà il retroscena non fa altro che confermare quanto già si sapeva: il Mondiale di Sampaoli finì molto prima rispetto a quello della “sua” Argentina. Esonerato da qualche giorno, con buonuscita di due milioni, la sua avventura in Russia è stata un autentico disastro, tanto da essere l’unico vero sconfitto anche quando la Selección batté la Nigeria strappando il pass per gli ottavi. Il suo dialogo con Messi, che le telecamere pizzicarono all’80’ della sfida proprio alla Nigeria, era già un’immagine molto chiara: “Metto Aguero?” - bisbigliato a Messi. Sì, clamoroso: l’allenatore che chiede che cambio fare a un suo giocatore. Leo, leader dello spogliatoio con Mascherano, che a metà Mondiale ha letteralmente preso in mano la squadra. E il vero momento decisivo di questo clamoroso passaggio di consegne accadde qualche giorno prima dell’ultima del girone, come rivela Marca citando il libro “Mundial es Historias” di Ariel Senosiain, giornalista argentino per TyC Sports ed editorialista per Olé.
Il faccia a faccia
Accadde tutto allora dopo la roboante sconfitta contro la Croazia. Prima il pari contro l’Islanda, poi un 3-0 pesantissimo e il Mondiale a rischio addirittura nei gironi. Fu così che lo spogliatoio, capitanato ovviamente da Messi più Mascherano, chiese un incontro urgente con Sampaoli e due collaboratori del suo staff, Sebastián Beccacece e Lionel Scaloni. Lo scopo del faccia a faccia era molto semplice, e chiaro fin da subito: comunicare al Ct che il gruppo non era più con lui: “Non capiamo quello che dici, non ci fidiamo più di te. Queremos tener opinión” cioè “avere voce in capitolo”. “Decidere noi” insomma. Durissime parole firmate Leo Messi, a cui Sampaoli, sempre stando al libro di Senosiain, avrebbe risposto sorpreso: “Decidere cosa?”. Risposta categorica: “Tutto". E poi? Avanti con le giuste e ovvie motivazioni: “Mi hai chiesto dieci volte quali cambi fare e quali no. E io non ti ho mai risposto”. Una scontro in piena regola di cui era a conoscenza anche Claudio Tapia, il presidente della Federazione argentina, che avrebbe espresso il suo parere a Sampaoli con due semplici parole: “Devi cedere”. Il finale della storia è poi ben noto a tutti: Sampaoli accettò la scelta e rimase su una panchina ormai non più sua fino all’eliminazione negli ottavi. Subendo le decisioni dei due leader contro Nigeria e Francia per poi andare incontro a un inevitabile esonero.