L'attacco di Infantino, le reazioni e un coming out a sorpresa (ma non a caso)

vigilia rovente

Alla vigilia dell’inizio del Mondiale, ha fatto rumore la conferenza stampa del numero uno della Fifa Gianni Infantino in difesa della scelta di portare la Coppa del Mondo in Qatar: "Polemiche ipocrite dall’occidente. Per quello che abbiamo fatto in passato, noi europei non dovremmo dare lezioni morali a nessuno". Le reazioni di due giornalisti di Sky Sports UK presenti alla conferenza e le parole del responsabile media della Fifa che ha difeso Infantino facendo coming out

GUIDA AI MONDIALI - GIOCA A PREDICTOR

"Oggi mi sento qatariota, mi sento africano, mi sento arabo, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento lavoratore migrante". Ha esordito così Gianni Infantino, presidente della Fifa, nella conferenza stampa inaugurale del Mondiale al via domani con la sfida tra il Qatar e l'Ecuador. Ha parlato per quasi un'ora e ha difeso il torneo e il Qatar, paese che è stato aspramente criticato per le condizioni dei diritti umani, la morte dei lavoratori migranti e il trattamento riservato alle persone LGBTQ. “Sono un figlio di lavoratori migranti – prosegue Infantino -, i miei genitori hanno lavorato molto duramente e in difficili condizioni. Ricordo come venivano trattati gli immigrati alle frontiere, quando avevano bisogno di cure mediche. Quando sono diventato presidente della Fifa, ho voluto vedere di persona le sistemazioni dei lavoratori stranieri qui in Qatar ed è stato un po’ come tornare alla mia infanzia. Ma come la Svizzera, a poco a poco, è diventata un esempio di integrazione così sarà per il Qatar".

"Le critiche sul Qatar dall'Europa sono ipocrite"

Infantino ha difeso la scelta della Fifa di assegnare i Mondiali al Qatar: " Le critiche al Mondiale sono ipocrite. Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3000 anni dovremmo scusarci anche nei prossimi 3000 prima di dare lezioni morali agli altri. Noi in Europa chiudiamo le frontiere, creiamo stranieri illegali. In quanti perdono la vita nel tentativo di arrivare in Europa? In Qatar invece hanno creato condizioni legali per tutti i lavoratori stranieri, a prescindere dalla loro religione o orientamento sessuale. Lavoratori stranieri che guadagnano anche 10 volte di più di quello che prendono nel loro paese d’origine e che sono qui legalmente, hanno tutta l’assistenza, anche sanitaria. Le riforme hanno bisogno di tempo, è vero, ma queste lezioni morali sono solo ipocrisia. Sono stato spesso bullizzato da bambino per il mio accento italiano in Svizzera e per i capelli rossi, ora sono orgoglioso di essere qui e orgogoglioso di questo evento che sarà il più bello spettacolo calcistico mai visto. Se si è orgogliosi della propria strada e si è convinti che sia quella giusta, bisogna aiutare gli altri a percorrerla".

"Il Qatar ha salvato 160 persone"

Infantino ha anche citato altri esempi di collaborazione tra la Fifa e il Qatar: “L'anno scorso, quando i talebani hanno ripreso il controllo dell'Afghanistan e gli americani hanno lasciato il Paese, con l'aiuto del Qatar siamo riusciti a salvare e ad accogliere 160 persone. E nel mentre molti Paesi europei e americani chiudevano invece le porte... Inoltre, per la prima volta nella storia, undicimila persone hanno volato da Israele a Doha, ebrei e palestinesi sugli stessi aerei". Infantino ha rassicurato anche sull'accoglienza per i membri della comunità LGBTQ: "Siamo stati rassicurati che tutti avranno la giusta accoglienza”.

"Il divieto di bere birra? Per tre ore non succede nulla"

Ha fatto discutere anche la decisione di vietare la vendita e il consumo di alcolici dentro e fuori gli stadi: "Personalmente penso che i tifosi possano sopravvivere senza bere birra per tre ore", la replica del presidente della Fifa. 

Le reazioni alle parole di Infantino

Il discorso di Gianni Infantino ha suscitato diverse reazioni, alcune molto critiche. Vogliamo riportarvi gli interventi di due colleghi, gli inviati speciali di Sky Sports Inghilterra in Qatar Kaveh Solhekol e Melissa Reddy.

Se noi che eravamo in quella stanza, 400 giornalisti, avessimo avuto dei microfoni lo avremmo interrotto durante il discorso per correggere alcune delle falsità che stava dicendo – sostiene Kaveh Solhekol -. Sembrava di sentire parlare Donald Trump. La tecnica del dividere e governare, alimentando le tensioni tra l'Europa e il resto del mondo. È offensivo che un presidente della Fifa alla vigilia di una Coppa del Mondo dica di sentirsi un lavoratore migrante quando sappiamo per certo che molti dei lavoratori migranti, che hanno costruito gli stadi e le infrastrutture, sono stati pagati appena 1 sterlina un'ora. Spesso per lavorare e vivere in condizioni assolutamente terribili. È offensivo confrontare l'esperienza del bullismo a scuola con il vivere e lavorare nelle condizioni in cui alcuni lavoratori migranti hanno dovuto vivere e lavorare in Qatar negli ultimi 12 anni. Ha iniziato dicendo: 'Oggi mi sento gay'. Ma lo sta dicendo in un paese dove essere gay è contro la legge. La Fifa sostiene che il calcio è per tutti, ma poi decide di portare qui la Coppa del Mondo…

"Infantino non sa cosa si prova ad essere gay, non sa cosa si prova ad essere disabile o africano – dice Melissa Reddy in un video pubblicato dall’account Instagram di Sky Sports UK -. Non puoi confondere l'essere discriminato a causa dei tuoi capelli rossi e lentiggini con quello che hanno provato sulla loro pelle queste persone. Non puoi negare la loro esperienza semplicemente dicendo che ‘senti’ ciò che provano. Il Qatar recluta dai paesi più poveri del mondo milioni di persone che non hanno nulla e li portano a fare ciò che i gruppi per i diritti umani chiamano ‘moderna schiavitù’. Lui dice che va bene così perché vengono pagati più di quanto non lo siano a casa loro. Ma questo è fuorviante, irrispettoso, offensivo e persino dannoso per chi lotta per ottenere diritti e condizioni migliori per questi lavoratori. Non credo che Infantino sia l'uomo adatto a parlare di ipocrisia. Attaccare per eludere le domande scomode non è la strada che porta verso un cambiamento reale. Dice che sarà la migliore Coppa del Mondo della storia, penso invece che sarà il Mondiale che mostrerà davvero quanto sia sporco il gioco".

Gianni Infantino e Bryan Swanson durante la conferenza stampa

"La Fifa è un'organizzazione inclusiva"

Al termine della conferenza stampa, il direttore delle relazioni coi media della Fifa ha preso la parola per difendere Gianni Infantino e lo ha fatto con un coming out: "Sono qui in Qatar e sono gay – ha annunciato Bryan Swanson -. Ho sentito molte critiche nei confronti del presidente da quando sono entrato a far parte della Fifa, in particolare dalla comunità LGBTQ. Sono seduto qui in una posizione privilegiata su un palcoscenico globale come uomo gay qui in Qatar. Abbiamo ricevuto assicurazioni che tutti sono i benvenuti e credo che tutti saranno i benvenuti in questa Coppa del Mondo". Il Qatar è stato oggetto di continue critiche per i suoi diritti umani, il trattamento riservato ai lavoratori stranieri e la posizione sui diritti delle donne e LGBTQ. L'ex ambasciatore della nazionale e della Coppa del Mondo del Qatar Khalid Salman aveva suscitato indignazione all'inizio del mese dopo che aveva definito l'omosessualità un "danno nella mente" in un'intervista all'emittente tedesca ZDF. Swanson, che è entrato a far parte della Fifa lo scorso anno dopo quasi due decenni a Sky Sports in Gran Bretagna, ha insistito sul fatto che Infantino sia un fedele alleato per le cause LGBTQ. "Solo perché Gianni Infantino non è gay, non significa che non gli importi. Gli importa. Voi vedete il lato pubblico. Io vedo quello privato", ha detto Swanson. "Ne abbiamo parlato in diverse occasioni. Ho pensato a lungo se dovessi menzionarlo (parlare del proprio orientamento sessuale), ma mi sento forte al riguardo. Alla Fifa ci preoccupiamo per tutti. Siamo un'organizzazione inclusiva. Ho un certo numero di colleghi gay. Quindi seduto qui sono pienamente consapevole del dibattito e rispetto pienamente il diritto di tutti e le opinioni di tutti di pensare in modo diverso. Capisco. Ma so anche cosa pensiamo perché e quando (Infantino) dice che siamo inclusivi, lo intende davvero". Il "coming out" del responsabile media della Fifa arriva a sorpresa (ma non a caso) e in mondovisione con un peso specifico altissimo perché fatto in un paese in cui l'omosessualità è ancora reato punito con il carcere e con la pena di morte. Ma lo stesso Swanson sa di essere in una posizione privilegiata, e può permettersi quello che altri in Qatar non possono. Un’operazione di immagine, di facciata, che potrebbe ottenere il risultato opposto alle intenzioni.

"In campo con la fascia 'One love'"

Intanto Manuel Neuer ha ribadito che lui e altri capitani delle nazionali europee giocheranno con la fascia "one love" avendo il pieno supporto delle Federazioni che sono già pronte a pagare le eventuali multe. Perché questo mondiale, ormai lo abbiamo capito, non si gioca di certo solo sul campo.