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Hermoso e il bacio di Rubiales: "Non fu consensuale, mi sono sentita aggredita"

IL CASO

In occasione dell'assemblea straordinaria, il numero uno della Federazione spagnola ha respinto le ipotesi di dimissioni: "Non lo farò. Contro di me falso femminismo". Lo ha detto a poche ore dall'apertura del procedimento disciplinare della Fifa, causato dal bacio sulle labbra a Jenni Hermoso durante la premiazione dei Mondiali vinti dalla Roja. Le giocatrici: "Mai più in nazionale con questi dirigenti". Tutte le tappe della vicenda

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"Non mi dimetto. Ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno la formula per cacciarmi. Intendo difendermi e lottare sino alla fine. Spero che si compia la legge e, siccome non c'è niente, non mi aspetto niente di male". Lo ha detto Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola, che in occasione dell'assemblea straordinaria ha respinto l'ipotesi delle dimissioni suggerite dai media spagnoli. Si tratta dell'ultima tappa della vicenda che ha fatto discutere la Spagna e non solo, polemica causata dal bacio sulle labbra alla giocatrice Jenni Hermoso durante la premiazione per il titolo mondiale vinto dalla Roja contro l'Inghilterra. Da quell'episodio alle reazioni seguenti, ripercorriamo tutto quello che è successo negli ultimi giorni.

Le giocatrici: "Mai più in nazionale con gli attuali dirigenti"

Continua a ingarbugliarsi il caso Rubiales. Le giocatrici della nazionale femminile spagnola in una nota congiunta fanno sapere che non torneranno a giocare nella seleccion "se rimarrano in carica gli attuali dirigenti", un riferimento ovviamente a Luis Rubiales, presidente della Federazione, ma anche al Ct Jorge Vilda. Inoltre, nella stessa nota Jenni Hermoso, smentendo clamorosamente Rubiales, assicura che "in nessun momento" ha "acconsentito al bacio" con lui. E poi ha aggiunto"Mi sono sentita vulnerabile e vittima di un'aggressione, di un atto impulsivo, maschilista e fuori luogo e senza il minimo consenso da parte mia. Semplicemente, non sono stata rispettata", ha scritto la centrocampista in un messaggio sui social.

Cosa era successo a Sydney

Al termine della finale vinta 1-0 lo scorso 20 agosto contro le inglesi grazie al gol di Carmona (che aveva regalato il primo storico trionfo mondiale alla Nazionale di calcio femminile), durante la premiazione era andato in scena "il bacio delle polemiche". Protagonista il presidente federale Luis Rubiales che, davanti alla regina di Spagna Letizia e al presidente della Fifa Gianni Infantino, aveva baciato sulle labbra Jenni Hermoso. Durante i festeggiamenti nello spogliatoio della Spagna, Hermoso aveva risposto in video sorridendo alle compagne: “Eh, però non mi è piaciuto”. E nella diretta Instagram di Salma Paralluelo, altra giocatrice della Roja, Rubiales annunciava un viaggio premio a Ibiza per tutte le neo campionesse del mondo dove, diceva, "si festeggeranno le nozze di Jenni (Hermoso, ndr) e Luis Rubiales". Una battuta, probabilmente, per cercare di sdrammatizzare quanto successo durante la consegna delle medaglie e della coppa.

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Le scuse di Rubiales

La stessa Hermoso, in un'intervista post partita aveva parlato di "un gesto reciproco del tutto spontaneo, per la gioia immensa che dà vincere un Mondiale. Io e il presidente abbiamo un ottimo rapporto, il suo comportamento con tutte noi è stato da dieci ed è stato un gesto naturale di affetto e riconoscenza". Come riporta Marca, queste parole non sarebbero state rivolte ufficialmente da Hermoso ma semplicemente riportate dalla RFEF. Il presidente della Federcalcio si invece era scusato attraverso una dichiarazione istituzionale: "Sicuramente ho sbagliato, devo ammetterlo. Ma è stato un errore senza malafede in un momento di massima gioia. Qui lo abbiamo visto naturale, ma fuori si è formato in un trambusto". E sempre secondo il quotidiano madrileno, a Rubiales è stato imputato il fatto di non essersi scusato immediatamente e con un video di "pentimento" ritenuto insufficiente.

Luis Rubiales festeggia con la squadra al ritorno in Spagna - ©Ansa

Il ministro dello sport spagnolo: "Inaccettabile"

Nonostante le parole dei protagonisti, la polemica in Spagna è appena iniziata. Tra le prime critiche c'è quella del ministro a interim della Cultura e dello sport spagnolo Miquel Icetaintervistato da Radio Nacional Espana: "Lo trovo inaccettabile. Viviamo in un mondo di uguaglianza, diritti e rispetto per le donne. Dobbiamo tutti essere particolarmente attenti nei nostri atteggiamenti e nelle nostre azioni. Credo che sia inaccettabile baciare una giocatrice sulle labbra per congratularsi". Durissima la posizione di Irene Montero, ministra ad interim delle Pari opportunità, espressa con un post sui social: "Non diamo per scontato che un bacio senza consenso sia qualcosa che può succedere. È una forma di violenza sessuale che noi donne subiamo quotidianamentee , finora in maniera invisibile e non va considerata normale".

Hermoso: "Gesto da sanzionare"

A distanza di alcuni giorni, Jenni Hermoso decide di rompere il silenzio con un durissimo comunicato: "Io e il sindacato delle giocatrici stiamo lavorando affinché atti come quelli a cui abbiamo assistito non restino impuniti, siano sanzionati e vengano adottate le misure necessarie per tutelare i calciatori da azioni che riteniamo inaccettabili". Altrettanto significativa la nota diffusa dal sindacato calciatori: ecco il testo integrale. "La FIFPRO sostiene pienamente la dichiarazione del sindacato dei giocatori spagnoli AFE nel chiedere un'azione immediata per affrontare la condotta del presidente della federazione spagnola Luis Rubiales e chiede che le sue azioni siano indagate secondo il codice etico della FIFA. Ribadiamo che è profondamente deplorevole che un momento così speciale per i giocatori della Nazionale spagnola, che si è svolto davanti a un pubblico televisivo mondiale, sia stato macchiato dal comportamento inappropriato di un individuo in un ruolo di così tanta responsabilità. Gli approcci fisici non iniziati e non invitati nei confronti dei giocatori non sono appropriati o accettabili in nessun contesto, e soprattutto non quando vengono messi in una posizione di vulnerabilità da una persona che detiene una posizione di potere su di loro sul posto di lavoro”.

L'intervento della Fifa

Nella giornata di giovedì ecco il comunicato del massimo organo calcistico internazionale: "La Commissione Disciplinare della Fifa ha informato oggi Luis Rubiales, Presidente della Federcalcio spagnola, che aprirà un procedimento disciplinare contro di lui sulla base degli eventi accaduti durante la finale della Coppa del Mondo femminile del 20 agosto 2023. "Gli eventi possono costituire violazioni dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2 del Codice Disciplinare Fifa. La Commissione Disciplinare fornirà ulteriori informazioni su questi procedimenti disciplinari solo dopo aver emesso una decisione definitiva in merito. La Fifa ribadisce il suo fermo impegno a rispettare l'integrità di tutti gli individui e condanna fermamente qualsiasi comportamento contrario".

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Rubiales non si dimette: "Contro di me falso femminismo"

E a poche ore di distanza, in occasione dell'assemblea della Federcalcio spagnola, Luis Rubiales ha respinto fortemente l'ipotesi di dimettersi da presidente dopo cinque anni di mandato. Lo ha fatto con un lungo discorso: "Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dimostrato il loro sostegno. E voglio chiedere scusa senza riserve anche alla Famiglia Reale per quanto accaduto. È stato un gesto molto poco edificante. Non mi giustifico e mi dispiace. Mi sono emozionato a tal punto che ho perso il controllo. Ma chi vedrà il video capirà che, davanti a milioni di persone in televisione, davanti a tutta la gente che era lì, il desiderio che potevo avere in quel bacio era lo stesso che avrei potuto avere baciando una delle mie figlie. Non c'era alcuna volontà o posizione di dominio. Questo lo capisce chiunque. Le mie figlie oggi devono imparare una lezione: l'uguaglianza significa distinguere tra verità e menzogna. Voi (indicando le sue figlie) siete il vero femminismo, non il falso femminismo che c'è là fuori. Il falso femminismo è una piaga. Si sta compiendo un omicidio sociale, stanno cercando di uccidermi. Da queste persone che vogliono assassinarmi pubblicamente, mi difenderò in tribunale. Agirò contro di loro." Ecco quindi l’intenzione di restare alla presidenza: "Non mi dimetto. Non mi dimetto. Non mi dimetto. Ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno la formula per cacciarmi. Intendo difendermi e lottare sino alla fine. Spero che si compia la legge e, siccome non c'è niente, non mi aspetto niente di male".