Italia-Israele, Gattuso: "In Nazionale vivo il mio sogno, come stare a casa". VIDEO
Vigilia della sfida di martedì alle 20.45 a Udine, match introdotto dal CT Gattuso anche con uno sguardo fuori dal campo: "Siamo felici della tregua, sappiamo che qualcuno contesterà ma avremo anche 10mila persone allo stadio". Sulla partita: "Sappiamo da due mesi che non si può sbagliare, apprezzo tanto la crescita dei miei ragazzi. Le scelte iniziali? Dovrò valutare anche le sostituzioni". E sul ruolo in Nazionale: "Lo vivo come un sogno"
Prendersi i playoff per inseguire un posto al Mondiale. Ecco l'obiettivo dell'Italia, seconda forza del gruppo I alle spalle della quasi irraggiungibile Norvegia. Azzurri a -6 dalla capolista (che ha una partita in più) ma a distanza siderale alla voce 'differenza reti': +26 per Haaland e compagni contro il +7 della nostra Nazionale. Un divario troppo proibitivo da colmare in vista dello scontro diretto a Milano il prossimo 16 novembre, situazione che impone di blindare aritmeticamente il 2° posto in caso di vittoria contro Israele (attualmente a -3 dagli Azzurri che hanno una gara in meno). Appuntamento martedì alle 20.45 a Udine, sfida delicata non solo in campo e un incrocio che potrebbe chiudere ogni discorso garantendoci gli spareggi mondiali a marzo. Ne ha parlato alla vigilia a Sky il CT Gennaro Gattuso.
Come vivete dall'interno questa atmosfera?
"Siamo felici che ci sia stata una tregua. Vedere la gente che torna a Gaza è qualcosa di emozionante. Domani c’è la partita: qualcuno contesterà ma avremo anche 10mila persone allo stadio. Dovremo essere bravi a far venire voglia a tutti di tifarci".
Questa Italia ti piace sempre di più?
"Mi innamoro dei miei ragazzi perché vedo come affrontano gli allenamenti e mi piace. Lo sapevamo da due mesi che non si può sbagliare, ma apprezzo tanto la crescita. C’è da migliorare ma ci sono anche tante cose positive".
Ci sarà la difesa a tre? E in attacco giocherà Pio Esposito o Raspadori?
"Pio ha vissuto normalmente il post, è un ragazzo semplice e di poche parole che pedala molto forte. Corre come un centrocampista… Non c'è rischio che si monti la testa. Bisogna valutare anche altre cose, ma le partite durano 95 minuti: c’è chi inizia e chi può fare la differenza entrando dalla panchina. Le valutazioni saranno queste".
Sei sempre più a tuo agio da CT della Nazionale?
"Penso sempre che c’è tantissima gente che pagherebbe per stare qua. Io lo vivo come un sogno, indossare questa maglia era il mio sogno. Oggi stavo pensando ai vecchi allenatori che ho avuto qua come Lippi e Trapattoni. E andando a fare la conferenza pensavo: 'Chi l’avrebbe mai detto che avrei avuto questa possibilità?'. La vivo così, sono a mio agio perché per 11 anni ho indossato questa maglia. Mi sembra di stare a casa. E tante cose mi vengono facili".
Ti hanno fatto piacere le parole di Spalletti?
"Luciano è un uomo molto schietto, se dice una cosa è perché la pensa. Lo volevo chiamare ma non l'ho fatto per non rompergli le scatole. Sicuramente ho apprezzato cosa ha detto".
Gattuso in conferenza stampa: "Non pensiamo ancora ai playoff"
Il CT della Nazionale ha parlato anche in conferenza stampa partendo dal suo approccio come giocatore: "Mi allenavo al 100% perché a livello qualitativo ero il più scarso di tutti. L’unica strada possibile era il lavoro e giocare con un’intensità pazzesca. Ma non faccio paragoni con la mia carriera, ho una mia metodologia e so cosa serve fare alcune cose. Sicuramente gli allenamenti devono assomigliare alla partita. Abbiamo strumenti e numeri a disposizione, ma l’allenamento è alla base del lavoro". Sull’attualità in Medio Oriente: "Ho visto finalmente immagini bellissime ed eravamo tutti contentissimi. Vogliamo ringraziare i 10mila che saranno allo stadio e rispettiamo chi protesterà fuori dallo stadio. Con la squadra abbiamo parlato della partita, i ragazzi sanno quello che succede e della gente fuori". Sul fattore 'leggerezza': "Sono venuto qua e sapevo al 100% quello che volevo fare. Lavorare con voglia e senso di appartenenza: questo sto cercando di trasmettere ai ragazzi. E dopo l’allenamento smetto di 'rompere'. Ai miei tempi mi gasavo con poco… I meriti sono tutti dei giocatori. Bastoni poteva tornare a casa domenica, ma è partito stamattina. E anche Kean è rimasto fino a oggi con noi. Ci sono altri giocatori in cui crediamo. Non sono contento solo dei gol segnati, ma per il lavoro che fanno rincorrendo l’avversario ad esempio. I due attaccanti si sono fatti trovare pronti e hanno numeri incredibili, merito anche della squadra che li supporta. Pio? Merita tutto, vedremo come stanno tutti oggi. Ha giocato 75 minuti più recupero, devo valutare. Le distrazioni? Si risolvono parlando con la squadra. All’andata ci sono stati errori di concetto, perché a lungo avevamo canali aperti e pressavamo nel modo sbagliato. Domani sarà la stessa partita, verranno a giocarsi il tutto per tutto con un approccio offensivo. Faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia. Bisogna fare attenzione, loro hanno qualità con gli attaccanti esterni e saltano l’uomo". E infine sugli spareggi: "Ai playoff ancora non ci siamo, non ne abbiamo nemmeno parlato con la Federazione. Li dobbiamo ancora conquistare".
