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Luciano Valente, chi è il centrocampista di origini italiane che ha esordito con l'Olanda

il profilo

Introduzione

Niente Italia per Luciano Valente: il giocatore del Feyenoord, nato a Groningen da padre italiano e madre olandese, ha esordito ufficialmente in maglia Oranje con cui ora sogna di essere convocato ai Mondiali. Ecco la sua storia e perché ha già stregato tutti in Olanda, compresa una leggenda come Van Persie


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Quello che devi sapere

Chi è Valente

Luciano Valente è nato il 4 ottobre 2003, a Groningen, da padre italiano e madre olandese. Il padre romano, Roberto, è stato anche lui un calciatore che ha militato anche nelle fila di Siena e Maceratese alla fine degli anni '80 e conobbe la moglie in vacanza in Olanda: oggi lavora part-time in una pizzeria, dove prepara impasti, ed è il primo sostenitore del 22enne che ha sempre vissuto nei Paesi Bassi. I suoi primi passi li ha mossi in una squadra locale, il GVAV-Rapiditas, poi nel 2014 - a 11 anni - ecco realizzare il suo primo sogno, con l'ingresso nelle giovanili del Groningen, con cui farà tutta la trafila fino all'esordio in prima squadra.

Il sali e scendi col Groningen

Trequartista e mezzala sinistra con una grande visione di gioco e importanti doti fisiche visti i 189cm di altezza, per Valente il debutto tra i grandi arriva il 14 agosto 2022, in una partita e in una stagione che finiscono nel peggiore dei modi: 6-1 contro l'Ajax nel giorno del debutto e una retrocessione al termine del campionato, ma è un'annata che contribuisce, comunque, a garantirgli esperienza. Non ancora 20enne, accumula 20 gettoni in Eredivisie (più due in Coppa d'Olanda), poi la stagione dopo nella serie cadetta l'allenatore decide di puntare molto sul vivaio e l'italo-olandese si prende la scena: 7 gol, altrettanti assist e tante altre prove di qualità che permettono al Groningen di chiudere al secondo posto e guadagnarsi subito la promozione. L'unico momento di flessione in campionato coincide proprio con quando Valente non gioca. Tornato in Eredivisie nella passata stagione, il classe 2003 conferma la crescita avvenuta: con le sue prestazioni - condite da 2 gol e 7 assist - attira le attenzioni di tanti club e in estate arriva la chiamata del Feyenoord.

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L'Under in Azzurro

Il suo talento nel frattempo non passa inosservato neanche in Italia. In particolare agli occhi di Carmine Nunziata. Negli anni a cavallo tra le giovanili e le prime esperienze tra i grandi, infatti, Valente viene convocato e gioca per gli Azzurrini nelle varie categorie. Nunziata lo chiama la prima volta nel 2021 già ai tempi dell'U19 e lo fa esordire nella doppia sfida contro l'Ungheria. Scende in campo anche nel febbraio successivo, contro la Turchia, e poi - col Ct passato alla guida dell'Under 20 - sale di categoria anche lui e registra contro la Svizzera la sua unica presenza.

Lentamente, però, finisce fuori dal radar azzurro e per l'Under 21 viene convocato dall'Olanda lo scorso marzo: il debutto, scherzo del destino, arriva proprio contro l'Italia, e dalla successiva partita inizia anche a segnare. Il bottino totale con i baby olandesi sarà di 4 gol in 8 gare.

L'arrivo al Feyenoord in elicottero

Non sarà la 'Cavalcata delle Valchirie' di berlusconiana memoria, ma anche Luciano Valente ha vissuto la sua presentazione in stile hollywodiana. Non proprio un inedito in casa Feyenoord che, la scorsa estate, ha deciso di svelare ai suoi tifosi tutti i colpi del mercato facendoli atterrare con un elicottero all'interno del campo. E tra loro c'era anche l'italo-olandese, pagato quasi 7 milioni al Groningen per strapparlo alla concorrenza. Un viaggio veloce che non ha messo a proprio agio il giocatore ("l'altezza mi mette un po' di paura" ha ammesso), bravo però a non sentire le vertigini nell'atmosfera del De Kuip, come dimostra l'inizio di stagione.

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Il cuore 'da Nord a Sud'

È quanto recita il messaggio comparso sui manifesti, per le vie di Groningen, nel giorno dell'ufficialità del suo passaggio al Feyenoord. A nord il cuore ce lo ha lasciato. Nato e cresciuto nella Stad, è diventato da subito un beniamino dei tifosi biancoverdi e il suo addio, appunto, non è arrivato sottotraccia. La foto nei manifesti, infatti, insieme alla scritta lo ritrae di spalle con la maglia divisa a metà: a sinistra i colori del Groningen, a destra quelli del club di Rotterdam, con il nome e il numero 40 a 'unire' il tutto. Dimostrazione che anche a livello di personalità Valente ha saputo lasciare il segno e sulla stessa scia si sta prendendo la scena nel sud dell'Olanda.

"Un giocatore speciale" a Rotterdam

“Sapevo che Luciano era bravo quando l'abbiamo acquistato dal Groningen, ma ora sta diventando un giocatore fantastico. Ha intuito, è dotato tecnicamente, fa passaggi decisivi e ha una grande voglia di migliorare. Per me è già un giocatore speciale". Parola di Robin Van Persie, suo allenatore al Feyenoord che lo ha messo fin da subito al centro del progetto. In Eredivisie è sempre stato utilizzato (10 volte su 12 è partito da titolare, con 1 gol e 2 assist all'attivo), così come nei preliminari Champions e in Europa League che hanno rappresentato per Valente le prime esperienze a livello europeo. Ed è grazie a queste prestazioni che si è guadagnato la prima convocazione in nazionale maggiore.

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L'ammicamento all'Italia

Under 19 e Under 20 con l'Italia, Under 21 con l'Olanda. Valente aveva due strade aperte per la nazionale maggiore e sulla sua convocazione si è discusso in entrambi i Paesi nelle scorse settimane. “Il mio sogno è diventare un calciatore della nazionale - diceva lo stesso giocatore a fine ottobre al De Telegraaf -. Potrei farlo con l’Olanda, ma se il Commissario Tecnico dell’Italia mi chiamasse prima, lo prenderei sicuramente in considerazione. Dopo l’Europeo con l’Under 21 non ho più avuto contatti con la federazione olandese. Vedo altri giocatori del Feyenoord partire per le nazionali e allora la cosa mi sembra più vicina, ma non penso 'Devo essere convocato'. L’Olanda è casa mia, ma sento di avere anche qualcosa dell’Italia dentro di me. Se dovessi ricevere quella chiamata, ne sarei onorato".

L'esordio con l'Olanda

Gattuso o Koeman? Alla fine ad accaparrarselo è stata la nazionale oranje che lo ha convocato per il doppio impegno di qualificazione ai Mondiali contro Polonia e Lituania. Rimasto in panchina nel primo match, è stato mandato in campo al 78' (al posto di Xavi Simons) nel 4-0 contro i lituani che è valso un posto alla prossima Coppa del Mondo. 12 minuti sufficienti per mettergli addosso per sempre la maglia dell'Olanda, con cui adesso sogna di viaggiare in America la prossima estate. E chissà che un giorno non ci sia di nuovo - attraverso un trasferimento in Serie A - l'Italia nel suo destino.

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