Un cane che dribblò Garrincha, uno sceicco che fece invasione di campo, tre gialli per un’espulsione e un rigore che “distrusse” la porta: nella storia dei Mondiali si sono viste stranezze di ogni genere...
- Attenzione, cane dribblomane in campo! Succede il 10 giugno 1962, nel corso di Brasile-Inghilterra (quarto di finale). All’improvviso, non si sa bene da dove, sbuca in campo un cane nero, che nessuno riesce a convincere ad uscire. Ci prova Garrincha, ma il cane lo dribbla (lui, a Garrincha!) e se ne va. Fino a quando Jimmy Greaves non gioca d’astuzia: si mette a quattro zampe, lo avvicina lentamente e allungando un braccio lo afferra per la collottola.
- L’eroe della vicenda - Greaves - svelerà in seguito: “Il problema fu che mentre lo prendevo iniziò a farmi la pipì addosso, sulla maglia. E all’epoca non avevamo divise di riserva, quindi fui costretto a continuare a giocare con quella maglia. Quantomeno, grazie all’odore, i difensori brasiliani non mi marcarono troppo stretto”.
- E il cane? Alla fine il Brasile vince e va in semifinale, con il cagnolino dribblomane che diventa un “talismano” per un intero Paese. La rivista brasiliana “O Cruzeiro” riuscì addirittura a ritrovarlo e a organizzare una “lotteria” tra i giocatori della Seleçao, freschi trionfatori al Mondiale. Vinse proprio Garrincha, che si portò a casa l’amico a quattro zampe e lo chiamò “Bi”, in onore del secondo titolo di fila vinto dal Brasile
- In questo caso non siamo ancora ai Mondiali, ma allo spareggio (la “bella”, dopo una vittoria per parte) tra Spagna e Turchia che vale l’ultimo posto per la Coppa del Mondo del 1954. Dopo il pareggio sul campo neutro dell’Olimpico di Roma, non esistendo ancora i rigori, si decide di tirare a sorte. Viene chiamato un ragazzino italiano di 14 anni, Luigi Franco Gemma, figlio di un dipendente dello stadio: lo bendano e gli chiedono di pescare da una coppa contenente due bigliettini...
- Luigi Gemma pesca il bigliettino con scritto “Turchia”, mandando al Mondiale la nazionale allenata all'epoca dall'italiano Sandro Puppo, e i dirigenti addirittura vorrebbero portare il ragazzo in Svizzera, al Mondiale, in qualità di talismano. La Turchia chiuderà il girone alla pari con la Germania Ovest, rendendo necessario, da regolamento, uno spareggio. Questa volta però non si arriva al sorteggio, i turchi perdono sul campo 7-2 ed escono dal Mondiale contro i futuri campioni di quella edizione
- Ancora un cane protagonista, o meglio: eroe. 1966, il Mondiale si gioca in Inghilterra. Qualche mese prima del via, la Coppa del mondo, che ancora si chiama Coppa Rimet, viene rubata mentre è esposta in una chiesa da una banda di ladri che chiede un riscatto di 15mila sterline. Si muove Scotland Yard, ma a ritrovare il prezioso trofeo alcuni giorni dopo è un cane, Pickels, che faceva una passeggiata con il suo padrone e che la fiuta abbandonata vicino a un’auto parcheggiata.
- Medaglia (da appendere al collare) per Pickles e 5mila sterline di ricompensa al suo padrone (che si comprò una casa). Ma non finisce qui: perché l'Inghilterra quel Mondiale lo vince, portando a casa la coppa ritrovata. E giustamente, dopo la vittoria finale, anche Pickles viene invitato al banchetto d’onore con la squadra
- L’edizione del 1994 si apre e si chiude con un rigore sbagliato. Se quello calciato alto da Baggio ha purtroppo per noi scritto un pezzetto di storia del calcio, quello tirato nel corso della cerimonia d’apertura da Diana Ross viene troppo spesso sottovalutato. Il copione prevedeva che la cantante entrasse in campo tra musica, palloncini e ballerini, arrivasse davanti a una finta porta da calcio e, sempre cantando, tirasse un rigore, che avrebbe dovuto far “aprire” la porta a metà, consentendole il passaggio...
- Tutto fila liscio a parte il tiro: dopo la rincorsa, impreziosita da un paio di finte al portiere, Diana Ross calcia a lato uno dei rigori più brutti che si siano mai visti su un campo di calcio. Per sua fortuna "the show must go on", l'organizzazione aveva valutato anche questa ipotesi e la porta si "distrugge" ugualmente, con la cantante che prosegue la sua passerella con grande disinvoltura, superando immediatamente il trauma (?) dell'errore
- La svista di Graham Poll, fischetto inglese di grande esperienza internazionale, trova un posto nel libro degli errori arbitrali mondiali assieme ai gol-fantasma di Hurst e Lampard e alla mano de Dios. Tutta roba che con la tecnologia attuale non sarebbe mai esistita. La tripla ammonizione costituisce però un caso più unico che raro. Protagonista della vicenda, assieme a Poll, il difensore croato Simunic, che nel corso della partita contro l'Australia sembra fare di tutto per farsi cacciare.
- Primo giallo al 61', speso per un placcaggio "necessario" a non far segnare Kewell. Il secondo al 79' per un fallo tattico. Ma quando tutti si aspettano il rosso, ecco che Poll se ne "dimentica". Svelerà solo in seguito di aver segnato l'ammonizione al numero 3 nella colonna sbagliata del taccuino, quella dell'Australia, e così è necessario un terzo fallo di Simunic (che non approfitta del colpo di fortuna) per tirare fuori un nuovo giallo e il conseguente rosso. L'errore non influisce sulla gara (il 2-2 qualifica l'Australia), ma per Poll iniziano gli sfottò
- Che cos’ha di tanto strano una doppietta segnata da un difensore? In effetti si tratta di un evento raro ma non eccezionale: diventa rilevante quando viene segnata, e risulta decisiva, in una semifinale mondiale, ma in questo caso non è tutto. Perché nello strano caso di Lilian Thuram si tratta degli unici 2 gol segnati dal nazionale francese con la maglia dei Bleus. In 142 presenze (!), che lo rendono il giocatore con più partite disputate nella storia della Francia
- Fino a quella partita contro la Croazia, Thuram ne aveva collezionate 37, esplorando la metacampo avversaria giusto in qualche occasione. Dopo quella doppietta ne seguiranno altre 104, senza riassaporare mai più la gioia del gol. Ad aggiungere magia all’evento, il fatto che abbia concentrato i suoi unici 2 gol in carriera in poco più di 20’
- Deriso per anni, favoleggiando che i giocatori dello Zaire non conoscessero neanche le regole di base del calcio. Si gioca Brasile-Zaire, terza gara del girone, quando, in occasione di una punizione per la Seleçao, Ilunga Mwepu si stacca dalla barriera e calcia via il pallone mentre Rivelino sta ancora prendendo la rincorsa. Restano tutti di stucco, a qualcuno scappa una risata...
- La verità, emersa solo anni dopo, è che il dittatore Mobutu aveva minacciato di morte i giocatori dello Zaire in caso di sconfitta con più di 3 gol di scarto. Il Brasile vinceva già 2-0: quello di Mwepu era solo il gesto di un uomo impaurito e disperato
- “Ci penso io”, fece lo sceicco in tribuna. Quel gol segnato al suo Kuwait non gli era andato giù, e così decise che lo avrebbe fatto annullare. Scendendo in campo, sostituendosi all’arbitro. La cosa pazzesca è che ci riuscì sul serio. Gruppo D, si gioca Francia-Kuwait e sul 3-1 per i francesi Giresse segna anche il quarto; la dinamica però non convince lo sceicco Fahad Al Ahmed, che fa segno agli altri di aspettare un attimo, giusto il tempo di sistemare la questione e tornare.
- Lo sceicco scende la gradinata dello stadio di Valladolid ed entra sul serio in campo, dirigendosi verso il “collega”, l’arbitro russo Miroslav Stupar, al quale spiega che Giresse avrebbe segnato mentre i giocatori del Kuwait erano fermi, convinti di aver sentito un fischio (che in realtà proveniva dalle tribune). Per 9 minuti il gioco resta fermo, con il campo popolato da militari della Guardia Civil, fotografi, ufficiali vari; poi Stupar, probabilmente intimorito, si lascia convincere e annulla il gol mentre Fahad torna a sedere al suo posto soddisfatto
- Tecnicamente non si può parlare nemmeno di gol annullato, perché quel gol non c’è mai stato. Merito di Clive Thomas, capace di fischiare la fine del primo tempo mentre la palla è in volo, su calcio d’angolo, diretta verso la testa di Zico. Che naturalmente segnerà. Brasile-Svezia, seconda partita del girone, al minuto 45:08, Edinho batte un corner, Zico irrompe di testa e segna, peccato che il fischio dell’arbitro, che manda tutti negli spogliatoi, fosse arrivato mentre il pallone era in volo...
- Finisce 1-1, e dunque con quel gol il Brasile avrebbe vinto. E avrebbe anche chiuso il girone al primo posto, anziché al secondo, dietro all’Austria. Di conseguenza, nella seconda fase a gruppi, sarebbe finito con l’Olanda, l’Italia e la Germania Ovest anziché in quello dell’Argentina (che lo vinse proprio davanti ai brasiliani, accedendo alla finale). Tu guarda come un fischio può cambiare la storia.