Italia, non è tutto da buttare dopo la disfatta in Germania

Nations League
Peppe Di Stefano

Peppe Di Stefano

La disastrosa sconfitta di Mönchengladbach contro la Germania ha cambiato l'umore della Nazionale ma non i programmi di Roberto Mancini che ha voluto dare spazio a tanti giovani in cerca di conferme nell'Italia del futuro. Adesso per completare il percorso sarà necessario trovare il giusto mix fra la vecchia guardia e le nuove leve

Così come nulla era stato risolto dopo una vittoria e 2 pari nelle prime 3 giornate di Nations League, non tutto è da buttare dopo la disastrosa sconfitta di Mönchengladbach. Di sicuro questa Italia ha bisogno di tempo. Tanto tempo. E buona volontà. Quella che non è mancata ai tantissimi giovani che per 18 giorni hanno frequentato Coverciano e dintorni. Giovani di belle o dubbie speranze, alcuni. Giovani già affermati, altri. Qualcosa è rimasto da queste settimane azzurre. È rimasto il ritorno prepotente di Spinazzola, la conferma di Tonali su livelli altissimi anche in nazionale. Così come la consacrazione di Pellegrini, gol, assist, giocate e personalità. I lampi che sanno di futuro restano nelle buone prestazioni di Gatti, Gnonto e Scalvini.

A settembre Mancini farà un mix fra giovani e vecchia guardia

Adesso però toccherà al ct trovare la quadra tra la nuova e la vecchia Italia e ridisegnare un nuovo percorso. Perché se le ultime partite (tra alti e bassi) hanno dimostrato come possiamo giocare con più sistemi di gioco e con idee tattiche differenti, nessuno ne può dimenticare ne può pensare di fare a meno di giocatori di prima fascia che hanno fatto e faranno parte della risalita. Bonucci, capitano. E poi Verratti, Immobile, Jorginho, Chiesa, Berardi, Florenzi. Resettare e ripartire con forza, con idee chiare e con una rosa definita, ridotta e ben assortita. Tra vecchi e nuovi. Tra esperti e giovani. Perché adesso non si potrà e non si dovrà più sbagliare.

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