Italia, Spalletti: "Si gioca troppo? Non creiamo alibi. Maldini il giocatore che ci manca"

Nations League

Il Ct in conferenza: "Mi fa piacere aver visto i calciatori entusiasti di ritrovarsi. C'è da gestire qualche infortunio, che secondo me dipendono soprattutto dalla loro testa. Calendari fitti? Per me non si gioca molto, bisogna essere attrezzati. Maldini è quello che ci mancava"

I CONVOCATI DI SPALLETTI

"All'inizio c'era da cambiare qualcosa, ora la parola d'ordine è dare continuità. I campioni hanno capito che sfruttare queste giornate azzurre può fare loro bene anche dentro la propria squadra". Così il Ct azzurro Luciano Spalletti in conferenza stampa a Coverciano, dove la Nazionale sta iniziando a preparare le prossime due gare di Nations League, la prima giovedì contro il Belgio. "Il nostro campionato dà continuamente soluzioni e alternative, ci ha dato qualche soluzione in questo periodo - ha aggiunto Spalletti - C'e' da gestire qualche infortunio, infortuni che secondo me dipendono soprattutto dalla testa dei calciatori più che dall'aspetto muscolare. Mi fa piacere aver visto anche questa mattina i calciatori entusiasti di ritrovarsi, quell'entusiasmo visto nelle ultime due partite". E ancora: "Ho visto che dopo aver fatto bene nelle gare di settembre i giocatori dell'Italia hanno fatto bene anche con la loro squadra  ha sottolineato Spalletti -. Il campionato poi dà sempre delle alternative, alcune le abbiamo viste qui".

"Non si gioca troppo, bisogna attrezzarsi"

Spalletti ha poi proseguito toccando il tema dei calendari: "Per me non si gioca molto, bisogna essere attrezzati per giocare così spesso. Bisogna far giocare anche chi c'è dietro, come i giovani - ha spiegato -. Quando una squadra non vince non bisogna parlare di titolari o riserve; ci sono squadre che non sono attrezzate, è vero, che non hanno venticinque giocatori, ma ce ne sono altre che li hanno e viene permesso loro di giocare frequentemente con tutti i calciatori a disposizione". Insomma, si gioca troppo o no? "I discorsi finiscono sempre lì - prosegue Spalletti -, si finisce a dire che le seconde linee non hanno fatto bene come i titolari, ma non bisogna creare alibi. Inter, Milan e Juventus hanno a disposizione rose per giocare più partite. Poi alcune prestazioni dipendono dalla fisicità o meno di certi calciatori".

"Maldini è quello che ci mancava. Pisilli…"

Spalletti ha poi parlato anche di alcune new entry in azzurro: "Daniel Maldini? È abbastanza facile spiegare perché io l'abbia portato qui: era il calciatore che ci mancava. Ha la giocata bella e incantevole, in più ha fisicità e qualità. Qualche volta si assenta dal gioco, ma adesso sta giocando con continuità. Facciamo una prova questa settimana e vediamo che effetto gli farà star qui, anche dal punto di vista emozionale. Pisilli? A vederlo mi sembra proprio un bel centrocampista. Bifasico. Mi diceva Daniele De Rossi che nelle partitine fa sempre gol, ha frequenza ed energia". Sempre sui singoli: "Zaccagni e Chiesa hanno porte un po' meno aperte anche per via del sistema di gioco? Un po’ sè e un po’ no. Zaniolo era un esterno, ora Gasp lo ha messo seconda punta dentro il campo. Gabbia ha fatto vedere che sa comandare il reparto difensivo, mantiene alta la linea. Retegui? È professionista e goleador".

Tema arbitri e stadi

Non mancano nelle parole del Ct temi di attualità: "Rigorini? Ho visto la partita fra Fiorentina e Milan vicino a Gianluca Rocchi, lui è stato impegnato tutto il tempo nel suo lavoro, che fa bene - ha detto Spalletti -. A me riesce difficile entrare nel lavoro degli altri, ma per me la continuità nel gioco è la cosa migliore, accettare qualche contrasto. Sarei curioso di fare l'arbitro perché lascerei giocare molto, ma è veramente dura, anzi durissima, anche per la classe arbitrale". Quindi il tema stadi, partendo dall'esempio Atalanta: "Loro sono un modello, e hanno uno stadio che rappresenta l’Italia in Champions". Poi esorta: "Vanno fatti gli stadi, è un problema sociale e calcistico e serve fare in fretta. La gente vuole vedere le partite in stadi belli".