Nazionale, Buffon chiama Di Biagio: sintonia ritrovata. Ma per il ritorno in azzurro bisogna ancora aspettare

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Dopo il malumore del portiere della Juventus per le frasi di Di Biagio ("Non può smettere dopo la Svezia"), male interpretate dal mondo dello calcio e che potevano compromettere il ritorno del portiere in azzurro, i due hanno avuto un contatto telefonico per chiarire le proprie posizioni e ritrovare la sintonia. Ma prima di decidere definitivamente Buffon vuole prendersi altro tempo

Di Biagio vuole Buffon, Buffon vuole Di Biagio e la Nazionale. Un matrimonio fin troppo semplice, quasi scontato, da celebrare di azzurro vestiti in occasione delle due amichevoli di prestigio contro Inghilterra e Argetina dalle quali il nostro calcio nazionale ripartirà dopo la disfatta svedese. Ed è proprio per ripartire nel migliore dei modi, con l'esperienza degli uomini che hanno fatto la storia e non solo con l'entusiasmo dei tanti giovani che inevitabilmente Di Biagio comincerà a lanciare nella mischia, che il nuovo Ct vuole fortemente al suo fianco - sia in campo che fuori - quel vecchio compagno di mille battaglie che non sembra proprio (e per fortuna) sul punto di appendere i guantoni ai chiodi. Nessun contentino in nome della carriera, dunque. Nessuna opportunità gratuita per riscattare la debacle contro la Svezia (d'altronde ci vorrebbe ben altro) e lasciare con un'altra immagine azzurra adosso. Insomma: Buffon è fondamentale per far ripartire l'Italia al meglio, la sua convocazione non sarebbe un gentile viaggio premio sul bus della Nazionale concesso come omaggio. 

E' quello che il Ct ha spiegato al telefono nella mattinata di venerdì direattamente allo stesso portierone bianconero, che nei giorni scorsi non aveva preso benissimo come una frase dello stesso Di Biagio era stata interpretata dal mondo dello sport. "Ho parlato con Gigi" - aveva detto nella sua conferenza d'insediamento a Coverciano il Ct - "e volevo capire se effettivamente volesse smettere, anche perché dal mio punto di vista non è giusto che un giocatore così importante smetta dopo la gara con la Svezia".

Buffon non può finire così, la Svezia non può essere il suo ultimo ricordo azzurro. Una frase estrapolata dal concetto che a molti era sembrata, per l'appunto, come una sorta di regalino di compensazione per un monumento che merita ben altro rispetto a una fine ingoloriosa come quella di San Siro. Una considerazione anche giusta, ma non se l'unico e solo argomento a favore del ritorno di Gigi in azzurro. Proprio quello che Buffon voleva sentirsi dire e per il quale aveva chiesto un confronto diretto (e ovviamente amichevole) con l'allenatore che guiderà l'Italia nel primo percorso della propria rinascita. Che a questo punto dovrebbe ripartire proprio dalla colonna portante. 

Per la certezza di un ritorno di Buffon in Nazionale, però, bisognerà attendere qualche giorno, probabilmente giovedì prossimo, a due giorni dalle prime convocazioni di di Biagio. Giusto il tempo che il numero 1 della Juve rifletta bene sul da farsi e capisca sul serio se la sua presenza sia considerata ancora fondamentale dal calcio italiano. Gigi, questo il riassunto del suo pensiero, non vuole dividere, non vuole essere un elemento disaggregante, ma di coesione per tutto gruppo. Sia in campo che fuori. Come d'altronde è sempre stato. 

Il programma della Nazionale

Il Ct Luigi Di Biagio diramerà la prossima settimana le convocazioni per le due amichevoli contro Argentina e Inghilterra in programma rispettivamente venerdì 23 marzo all'Etihad Stadium di Manchester e martedì 27 marzo a Wembley. Gli azzurri si alleneranno sul campo del Centro Tecnico Federale da lunedì 19 a giovedì 22 marzo, quando nel pomeriggio partiranno alla volta di Manchester alla vigilia dell'amichevole con l'Argentina. Dopo la sfida con l'Albiceleste, la Nazionale resterà ad allenarsi presso il centro sportivo del Manchester City nel week end di sabato 24 e domenica 25, e nel pomeriggio di lunedì 26 marzo si trasferirà a Londra in vista dell'amichevole con i padroni di casa dell'Inghilterra in programma il giorno seguente al Wembley Stadium.