Italia-Bosnia, Bonucci: "Con Mancini è cambiato tutto"

Calcio

Il difensore della Nazionale e della Juventus ha parlato con il Ct Mancini in conferenza stampa, alla vigilia di Italia-Bosnia: "Meritano rispetto, rientra Pjanic che fa girare la squadra. I cambiamenti? Le idee di Mancini si sono diffuse in tutto il calcio italiano"

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Dopo la vittoria ad Atene, l'Italia di Roberto Mancini si prepara ad ospitare all'Allianz Stadium di Torino la Bosnia. Partita speciale, tra gli altri, per Leonardo Bonucci: uno dei "padroni di casa" insieme agli altri bianconeri, che se la vedrà anche con un suo compagno di squadra alla Juventus: Miralem Pjanic. Proprio Bonucci, reduce dal gol nel match contro la Grecia, ha parlato alla vigilia in conferenza stampa a fianco del Ct: "Cosa è cambiato da un anno fa a oggi? Quello che è cambiato soprattutto è il nostro Ct, che è arrivato con una idea ben precisa che di riflesso si è diffusa nel calcio italiano. Con lui tanti giovani sono riusciti ad imporsi, dando il proprio contributo". Sull'avversario, Bonucci mette in guardia i compagni: "Meritano rispetto, possono darci fastidio. Hanno grandi giocatori come Dzeko e Pjanic, creano tanto giocando in verticale. Domani ritroveranno Miralem, che fa girare la squadra come già accade alla Juve: per loro è fondamentale. Non sarà la Bosnia vista in Finlandia".

"Sfida di gol con Chiellini? A noi interessa non prenderli..."

Dopo il gol contro la Grecia, è sfida con il compagno di reparto e amico Chiellini, sui gol segnati in azzurro: "Ma a noi interessa non prenderli - ha risposto Bonucci - tanto quando si costruisce il gioco prima o poi si segna. Certo, quando anche a noi riesce di buttarla dentro è una gioia ulteriore. Il rapporto che ho con Giorgio è di amicizia e stima, in campo e fuori. Fino a fine carriera ci giocheremo questo traguardo, ma il nostro obiettivo è far capire agli altri cosa significa stare in Nazionale. Si è ricreato un grande gruppo, i giovani stanno facendo benissimo". Infine, sui portieri e la fase difensiva: "In porta abbiamo un presente e un futuro roseo: "Sirigu, che conosco da quando ero bambino. Donnarumma e Perin, Cragno, Gollini e Mirante. Ma la fase difensiva inizia sempre dagli attaccanti, un esempio è Belotti che si è preso un giallo per rincorrere un giocatore a dieci metri dalla nostra area".