Nazionale, Spalletti: "Acerbi? Per quello che mi ha detto, non è razzismo"

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Il CT è intervenuto in conferenza stampa nel primo giorno di ritiro: "Acerbi? Nel comunicato è espresso il mio pensiero. Non mi sarei mai voluto trovare in questa posizione ma abbiamo dovuto per forza agire, anche se ci sono cose ancora da chiarire. Immobile non sta riuscendo a esprimere il suo potenziale, Scamacca quando l'ho chiamato non era pronto. Avrei portato Calafiori, ma non vado a indebolire l'Under21"

ACERBI-JUAN JESUS: LE NEWS DI OGGI LIVE

Primo giorno di raduno per l'Italia, pronta a partire per la tournée in America nella quale affronterà in amichevole Venezuela (giovedì 21 marzo ore 22) ed Ecuador (domenica 24 marzo ore 21). Luciano Spalletti, commissario tecnico azzurro, è intervenuto nella consueta conferenza stampa di inizio ritiro.

Un chiarimento su Acerbi? 

"C'è un comunicato che abbiamo fatto, lì c'è il mio pensiero. Abbiamo deciso di farlo tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione, ma abbiamo la responsabilità di uno sport molto importante per la nostra nazione. E, visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire anche se ci sono cose ancora da chiarire. Secondo quello che mi ha detto Francesco non c'è un episodio di razzismo. È chiaro che non vorrei trovarmi in questa situazione e difendere i calciatori per cose che gli vengono attribuite gratuitamente. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti, a tutto quello che diciamo e facciamo, soprattutto se facciamo parte della Nazionale. Sono importanti le 2 ore in campo, ma anche le altre 22 quando indossiamo l'azzurro. Per noi Acerbi è un calciatore importante, ci dispiace per lui dal punto di vista umano". 

 

Ha sentito Juan Jesus?
"No, ho provato a chiamarlo ma ha il telefono spento".

 

La scelta su Immobile è definitiva? Perché non ha chiamato Scamacca?
"Su Ciro non voglio prendere in giro nessuno. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo tenere in considerazione tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato, quando l'ho convocato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di sé stesso. Bisogna essere in grado di dare subito l'impressione di essere al livello della Nazionale. Devo avere la certezza che tutti riescano a dare subito il loro contributo: Retegui è in condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E poi bisogna prendere in considerazione qualcosa di nuovo, sennò sarebbe finita per noi. Ad esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Ci sarà sempre qualche 'nuovo' da valutare con qualcun altro che resterà a casa, ma non è una bocciatura per quest'ultimo". 

 

Un pensiero sul momento di Pellegrini?

"È uno di quei calciatori che abbiamo atteso molto, non l'ho mai avuto a disosizione. Sa fare più cose, sa dare anche quantità durante la partita. Non so cosa accadrà da qui a giugno, ma è uno di quelli su cui conto". 

 

Ci saranno novità sul modulo? 

"È una cosa fluida, non più rigira. C'è la possibilità di cambiare sistema nella partita in base all'azione, voglio valutare anche in base alle caratteristiche di chi gioca. Possiamo fare due prove e se cambiamo possiamo essere più sorprendenti e meno leggibili". 

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Come mai ha lasciato a casa Cristante?

"Aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, non vogliamo distruggere i calciatori ai club. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati. Anche Calafiori sarebbe venuto con noi se non fosse andato con l'Under21, ma hanno due partite di qualificazione e non ho voluto indebolire la squadra di Nunziata. È come se giocasse con noi, lo stesso discorso vale per Fabbian. Probabilmente avrei portato anche Gaetano per vederlo, ma si è fatto male. Ci sono anche Gnonto e Casadei con l'U21...".

 

Chiesa è il nostro Sinner?

"È un calciatore forte: salta l'uomo, sa fare gol, ha anche carattere ed è convinto delle sue qualità. Poi deve sapersi adattare se nella Juve gioca un po' più interno e io lo faccio giocare più fuori. Sono i miei spazi: non sei né seconda punta, né esterno, né centrocampista. Lui ha la capacità di passare in spazi che gli altri giudicano muri invalicabili". 

 

Bellanova può modificare le gerarchie?

"Nessuno si deve sentire blindato per la nostra Nazionale. È necessario che ci siano giocatori nuovi che vengano fuori e ci possano sorprendere, dobbiamo essere aperti ad accoglierli a braccia aperte. C'è uno spazio per chiunque voglia inserirsi". 

 

In che ruolo vede Frattesi?

"Per corsa, intensità e qualità può attaccare spesso la linea difensiva. Ha la curiosità di andare sempre nella metà campo avversaria, ma deve pulire bene quello che gli passa tra i piedi. Se si impegna può fare meglio, ha qualità infinite". 

 

Zaccagni e Zaniolo li vede solo esterni? 

"Di Lorenzo, Dimarco, Udogie, Cambiaso, quando sviluppano un'azione offensiva non fanno più una corsa dritta, ma deviazioni interne ed esterne. Questa è la nuova frontiera del calcio europeo, l'adattamento a fare più ruoli".

De Rossi può migliorare gli italiani della Roma? 

"Certo, Daniele è stato bravissimo e mi ha sorpreso per le cose ha fa fatto vedere. In alcuni momenti in panchina mi sembra Carletto Mazzone, quando esprime questo suo essere un po' calciatore e la sapienza da allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale, non era facile in così poco tempo dare una nuova mentalità. Voglio molto bene a Daniele, a volte in passato ci siamo sentiti e gli ho sempre augurato il meglio". 

 

Che valore hanno le due amichevoli?

"Di andare a rendere merito a 20 milioni di persone che ci aspettano e ci vogliono vedere, dobbiamo tantissimo ai nostri connazionali che sono lì. Poi è un esame anche dal punto di vista tattico, ora abbiamo la possibilità di allargare le nostre conoscenze provando qualcosa di diverso, anche il sistema di gioco". 

 

Cannavaro e Chiellini saranno testimonial in America, vorrebbe averli anche all'Europeo?

"Se vengono ne stacchiamo un pezzo e li teniamo con noi, magari li possiamo inserire in qualche nostro calciatore. Non escludo nulla, da Buffon imparo continuamente cose. Abbiamo finito? Delle Playstation non ve ne frega nulla? Non ve ne frega niente. Sono state fatte trasmissioni ad hoc, anche con ex calciatori. Per voi è giusto che dei professionisti con la maglia dell'Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? A me non importa cosa fanno i calciatori, mi importa che a una certa ora provino a dormire. Qualcuno è stato sveglio di notte prima della gara con l'Ucraina, non mi sta bene. All'Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire lo spazio. A mezzanotte e mezza tutti in camera, perché le dipendenze non vanno bene. Chi vuole spu***nare il tempo non viene in Nazionale, non c'è un contratto che li lega a noi". 

 

Sono qui questi giocatori?

"Sì...".