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Leicester, Ranieri: "I giocatori non hanno colpa"

Premier League
Claudio Ranieri ospite di SkySports Uk per parlare della sua avventura al Leicester

A SkySports Uk, l'allenatore italiano ha ripercorso la favola con le Foxes fino al giorno dell'esonero: "Non sono stati i giocatori a farmi fuori, forse qualcuno alle mie spalle, ma non lo dirò perché sono una persona onesta"

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Claudio Ranieri è tornato a parlare della sua avventura al Leicester ricordando la fantastica passata stagione ma anche i momenti dell'esonero.

Sull'esonero

"Non è stato facile, sapevo che il secondo anno sarebbe stato difficile, perché quando vinci il titolo devi renderti conto di cosa ti sta succedendo e resettare la mente, non è facile perché non eravamo una squadra abituata a farlo".

Nessuna responsabilità dei giocatori

"No, non credo abbiano responsibilità dirette, magari non sono riusciti a dare il massimo per altre cose come ad esempio il fatto che prima guadagnassero meno e poi il doppio o il triplo, ma non sono stati loro a farmi fuori, assolutamente. Ho sentito tante storie sul mio esonero, magari il colpevole è stato chi agiva alle mie spalle, qualche problema che ho avuto prima del titolo, magari queste persone hanno spinto un po' di più quando quest'anno perdevamo. Non voglio dire niente, sono una persona onesta e se ho qualcosa da dire lo dico a chi dovere faccia a faccia".

La cessione di Kante

"Non volevo cedere Kanté e allo stesso modo mi sono opposto alla cessione di Mahrez e Vardy perché loro erano il cuore della squadra, gli dissi che potevamo continuare questa favola e che avremmo potuto fare qualcosa di buono in Champions League".

L'affetto dei tifosi

"Ho ricevuto attestati di stima da ogni parte del mondo, ma voglio ringraziare tutti i tifosi del Leicester. Quando abbiamo vinto il titolo ho ricevuto molti regali, champagne, lettere ma quando sono stato esonerato la mia casa era piena, voglio ringraziare tutti".

Sulla passata stagione

"Volevamo tenere Cambiasso ma lui è voluto andare via, dovevamo trovare un giocatore di caratura internazionale. Steve Walsh venne da me e mi disse, Kanté o Clasie (del Southampton). Ho visto giocare tre volte Kante e ho scelto lui. L'ho inserito come esterno di sinistra ma poi quando l'ho spostato al centro non ne ho potuto più fare a meno".

Sistema vincente

"Non esiste un sistema vincente, esistono uomini vincenti, i giocatori".

La ricetta

"Ho sempre detto che dovevamo raggiungere 40 punti e una volta raggiunti ci siamo posti l'obiettivo di entrare in Europa. Quando abbiamo vinto contro il City 3-1 ho sentito qualcosa, ma quando abbiamo perso contro l'Arsenal in 10 al 95' ho pensato: 'Se l'Arsenal ha fatto così tanta fatica per batterci in 10 abbiamo ottenuto qualcosa'. Mahrez è venuto da me e mi ha chiesto: 'Mister cosa possiamo raggiungere in questa stagione?' Non dissi niente, mi misi a ridere, feci solo quello. Quando vincemmo il titolo venne da me e mi disse: 'Lo sapevi, tu lo sapevi'.