Guest star del Di Canio Premier Show, Alessandro Del Piero ha commentato in diretta i minuti finali di Chelsea-Manchester United analizzando il momento dei Blues di Antonio Conte, le difficoltà di Mourinho e i punti di forza del City di Guardiola. E da Londra interviene anche Zola
"Alex, ti sarebbe piaciuto giocare in Premier?". La domanda con cui Paolo Di Canio accoglie Alessandro Del Piero nel suo salotto apre un'intensa ora di appassionante confronto sul calcio inglese. Una domenica speciale su Sky Sport 1, che ci ha fatto vivere gli ultimi minuti di Chelsea-Manchester City con l'occhio della leggenda bianconera, ospite del Di Canio Premier Show.
"Ho sempre ritenuto la Premier League al top a livello globale, non solo di prodotto" - spiega Del Piero - "L’aria che respiri dentro è qualcosa di molto affascinante. Devo dire che quando sono andato a giocare lì le ho quasi sempre prese, sia come "legnate" sia nel senso che abbiamo quasi sempre perso. Io ho giocato contro il vero Manchester, quello da cui è cresciuta la storia di Giggs, Keane… loro conquistavano un calcio d’angolo e si sentiva un boato come se avessero vinto: un trasporto mai visto. La gente andava fuori di testa per un bel passaggio o un’entrata decisa, questo dà una carica enorme. Ma ricordo ancora meglio la prima volta che abbiamo vinto in un campo inglese. Noi volammo da lì direttamente a Tokyo per l’Intercontinentale e anche lì finì 1-0, nel migliore dei modi".
All’improvviso, Neville
“Carina Torino, fin qui avevo visto solo la stanza di un hotel e Del Piero, da dietro”. Il ricordo di Gary Neville fa sorridere Alex: “Fino a quel momento lì mi aveva dato solo scarpate, quindi è stata una frase molto carina. Neville era uno che picchiava parecchio, ma mai scorretto. Noi parliamo di legnate ma quando l’intervento è duro sulla palla tu lo accetti: in quegli interventi c’è anche meno rischio di infortuni”.
Giornata fondamentale per il Chelsea e per il Manchester City
Il commento a caldo del successo del Chelsea sullo United offre a Del Piero la possibilità di fare una previsione ("non per gufare", ci tiene a precisare): "Il Chelsea sembra aver ritrovato lo spirito e la qualità del gioco dello scorso anno. Conte recupera certe cose che sono fondamentali per mettersi nelle condizioni di pensare a una rimonta, che secondo me quest’anno non accadrà. Perché il City è l’unica squadra che riesce a giocare sempre bene mantenendo lo stesso ritmo dando 3-4 gol a tutti”.
Mourinho sta soffrendo parecchio ma…
Del Piero si sofferma su un punto che ha sempre caratterizzato le squadre di Moutinho, ma che in questo Manchester United sta mancando, per il momento: "Mou non ha ancora trovato quella frequenza tra lui e i giocatori che poi la squadra manifesta in campo – che è sempre stata la sua caratteristica. Però con Martial e il ritorno di Ibra, Mourinho deve tener duro e mantenersi secondo sperando che poi il City cali".
Un Chelsea cattivo
La forza di Conte, la cura dei dettagli e quella attenzione maniacale che viene trasmessa ai giocatori. Così Del Piero spiega la differenza dei Blues: "Occasioni da gol e cattiveria: da questo si è visto che il Chelsea voleva molto di più il risultato rispetto al Manchester United. Questo fa la differenza. La cattiveria determina che tu sia iper-attento, eccedi in iper-attenzione".
Il caso David Luiz
Assente nella sfida con lo United, ma presente in borghese alle spalle di Conte. David Luiz sta vivendo un momento particolare, che ricorda quanto accaduto a Diego Costa nella scorsa stagione. Alex Del Piero ci scherza su: “Ho come la sensazione che non sia solo una scelta tecnica o di pseudo-infortunio… L’anno scorso Diego Costa durò una giornata, poi tutto ritornò in riga e fece un’ottima stagione. Vediamo se succede la stessa cosa, se è una cosa che si merita nell’idea di Conte una sola giornata di squalifica”.
City: qualità dei singoli e quantità di qualità
Impressionato dal Manchester City, Del Piero si è voluto soffermare sul collettivo della squadra di Guardiola: "Partiamo da due cose: qualità dei singoli che nel corso degli anni è aumentata, anche come quantità di qualità. De Bruyne è molto più forte di quello che diciamo. Il progetto di Guardiola sta arrivando al completamento: si è migliorato a seconda dei campionati, ha saputo adattarsi alla Premier League e finalmente vede la luce. In qualsiasi momento sa che cosa fare".
Il nuovo Pep e "monster" De Bruyne
Il lavoro di Guardiola sta dando i suoi frutti e Del Piero analizza così gli aspetti che lo hanno portato al primo posto nella classifica di Premier e del girone di Champions: "Rispetto al primo Barça lui ha meno qualità generale nel possesso palla ma ha contropiede e ha difesa. De Bruyne? Questo non è forte: di più. Sa interpretare il gioco in molte più zone del campo, questo ti dà un vantaggio di opzioni incredibile. Poi ha una qualità fuori dal normale, si mette a disposizione e quando vede l’occasione è lui che riaccende la luce".