Sessant'anni fa l'immane tragedia aerea che costò la vita a 8 giocatori dello United, tra i migliori talenti del calcio inglese dell'epoca, e dalla quale si salvarono Matt Busby, l'allenatore, e un giovanissimo Bobby Charlton, fondamentali per ricostruire la squadra e l'immaggine gloriosa del club. Sui social tantissimi i ricordi dei calciatori e dei club inglesi, ma non solo
I fiori di Manchester appassirono in un freddo e maledetto pomeriggio di febbraio sotto la neve di Monaco, schiacciati da un destino beffardo nel pieno del loro atletico splendore. Otto giovani e fenomenali calciatori rimasti incastrati sotto le lamiere di un aereo che per forza di cose voleva decollare dalla città tedesca, nonostante il maltempo e le condizioni proibitive della pista dell’aeroporto di Monaco-Riem, dove l’aereo era stato costretto a fermarsi per fare rifornimento. Le ruote che pattinano sul nevischio e l’abitacolo che si va a schiantare contro un edificio, risultando fatale per 23 persone: oltre ai calciatori, anche 3 membri dello staff, 8 giornalisti e 4 membri dell'equipaggio. Oggi, a 60 anni esatti da quella tragedia, è tutto il mondo dello sport e soprattutto del calcio inglese a voler ricordare quella tragica serata, mai dimenticata dai tifosi dei Red Devils e portata con orgoglio negli occhi lucidi di Bobby Charlton, uno dei pochi ad uscire vivo da quell’abitacolo, al pari del mitico allenatore di quel giovane manipolo di fenomeni, Matt Busby.
Tantissimi gli omaggi sui social, a partire ovviamente dal profilo twitter dello United e dei cugini del City, che al posto del logo del club hanno voluto inserire l’immagine dell’orologio fermo all’ora dello schianto fatale, le 15.04 di quel 6 febbraio del '58. Lo stesso orogologio che tutti i tifosi dei Red Devils guardano con aria di rispetto, malinconia e orgoglio ogni volta che si apprestano a varcare i cancelli dell’Old Trafford e che sembra accarezzare dall'alto, con quelle sue sue lancette immobili, la testa pelata di Matt Busby, l'uomo capace di raccogliere i cocci di quella tragedia e cementare il mito United, assieme allo stesso Charlton e a un giovanissimo George Best. Poi le foto postate da tantissimi giocatori e da quasi tutte le altre società di Premier che ritraggono quella squadra che in molti continuano a reputare una delle più forti di sempre del calcio inglese. Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor, Liam 'Billy' Whelan e "Big Dunc" Duncan Edwards. Sono loro i Busby Babes, sono loro i Flowers of Manchester. We will never forget, non vi scorderemo mai, era scritto ovunque all'Old Trafford sabato pomeriggio quando, durante un toccante e commosso minuto di silenzio, tutto il popolo in rosso si è unito nel loro ricordo. For Manchester United we will never die.