Hull City, Ryan Mason costretto al ritiro dopo l’infortunio di un anno fa

Premier League
Ryan Mason, protagonista di un violento scontro di gioco durante Chelsea-Hull City (Getty)

Il centrocampista era stato protagonista di un violento scontro di gioco con Cahill e da allora aveva iniziato a lavorare per ritornare in campo. Il parere di medici però ha messo fine alle sue speranze e il club inglese ha comunicato in una nota il termine della sua carriera agonistica

Termina in anticipo, a soli 26 anni, la carriera del centrocampista inglese dell’Hull City Ryan Mason. A darne l’annuncio è lo stesso club in cui il giocatore si era trasferito nel 2016 dal Tottenham - società in cui è cresciuto. Un ritiro forzato come spiega in un comunicato proprio l’Hull: "È con grande dispiacere che il club informa che, in seguito all’infortunio sofferto alla testa lo scorso 22 gennaio 2017, Ryan Mason è costretto a ritirarsi dal calcio con effetto immediato. Ryan - continua la nota - si è sottoposto a numerosi controlli con i migliori neurologi e neurochirurghi di fama mondiale, i quali lo hanno tutti avvisato che un ritorno all’attività agonistica non è consigliato. Ryan vuole ringraziare pubblicamente tutti i club che lo hanno aiutato nella sua guarigione e lo hanno fatto arrivare a questo punto e sottolinea di essere in debito con loro per il grande sostegno e la vicinanza mostrata gli negli ultimi 12 mesi".

Lo scontro di gioco con Cahill

Per il centrocampista classe 1991 i problemi erano iniziati nella partita di Premier League di un anno fa circa contro il Chelsea, quando Mason ebbe un violentissima scontro con Gary Cahill. Da allora il calciatore - che in quell’occasione riportò un trauma cranico che richiese un complicato intervento chirurgico - ha cercato di riprendersi completamente per tornare in campo. Oggi però è arrivato il responso definitivo: 13 mesi dopo l’incidente i medici hanno lasciato intendere che l’unica opzione in grado di garantirgli la salute è quella del ritiro immediato. Un episodio che aveva fatto il giro del mondo e aveva spinto numerose società a mostrare vicinanza con gesti di vario genere anche in occasione di gare ufficiali. Nei mesi scorsi Mason aveva avuto modo di ripercorrere i momenti successivi allo scontro con Cahill, prima in campo e poi nel suo percorso riabilitativo mostrando anche alcune immagini significative della cicatrice che porta in testa dopo la frattura della calotta cranica.

"Ho superato questa difficile sfida fisica e mentale"

"È difficile spiegare a parole l’ultimo anno che ho vissuto - aveva scritto il centrocampista in un tweet sul suo profilo - è stata una sfida fisica e mentale che sono orgoglioso di aver superato e aver concluso il 2017 tenendo mio figlio neonato in braccio è una sensazione speciale. Tornerò presto”, scriveva anche Mason che ancora sperava di poter tornare in campo. Quella dello Stamford Bridge, del 22 gennaio 2017, è invece stata l’ultima gara giocata dal calciatore inglese che ad ottobre pensava che il momento del ritorno alle competizioni fosse davvero vicino: "Fisicamente sono completamente recuperato - aveva dichiarato a Sky Sports - ma il mio cranio deve ancora guarire completamente visto che la ferita non è ancora del tutto rimarginata. Quando arriverà il giorno del mio ritorno in campo spero di poter rientrare subito in forma per aiutare la mia squadra". Il giorno del suo ritorno in campo però non ci sarà, ora è anche ufficiale.

Il saluto su Instagram

Lo stesso Mason ha poi voluto dire addio con un lungo pensiero affidato al suo profilo ufficiale Instagram. Una lettera toccante con cui ha salutato e ringraziato che gli è stato vicino negli ultimi 13 difficili mesi: "Posso confermare che in seguito al consiglio dei medici specialisti mi sono ritirato dal calcio professionistico. Ho lavorato molto per riuscire a tornare in campo ma sfortunatamente, dopo aver ascoltato l’opinione di alcuni esperti, ho capito che non ci sono possibilità ma l’unica strada è il ritiro a causa dei rischi che possono nascere dalla natura del mio infortunio. Sono e sempre sarò eternamente grato per l’incredibile numero di persone intorno a me che mi hanno aiutato a recuperare da uno scontro che ha messo in pericolo la mia vita nel gennaio 2017. Grazie alla mia fidanzata Rachel che è stata al mio fianco e ha vissuto ogni singolo giorno con me dal momento dell’infortunio, aiutandomi e dandomi la forza di cui avevo bisogno senza pensare ad altro. Siamo così fortunati ad aver avuto un bambino e ad essere ora genitori del nostro George. A mia mamma, papà, sorelle e a tutta la mia famiglia e amici, grazie di tutto. Nonostante tutto siete stati al mio fianco in questa sfida che ho affrontato, durante la quale mi avete supportato e le parole non potranno mai esprimere il senso di gratitudine che provo nei vostri confronti per il vostro amore e il vostro supporto. Voglio ringraziare anche tutto l’Hull City, soprattutto il dottor Mark Waller e tutto il team medico che mi ha aiutato a recuperare".

"Sarò eternamente grato al calcio"

"Grazie al presidente e a tutti i dirigenti per essere stati così pazienti durante il mio recupero. Ci sono così tanti nomi da citare, ma voglio dire un grazie speciale anche al Tottenham per avermi aiutato a raggiungere i miei sogni. Sono molto orgoglioso di essere riuscito a giocare nel mio club, nella squadra che amo. Ho avuto l’onore di essere capitano di quel gruppo con immenso orgoglio. Grazie a tutti miei compagni che hanno giocato con me negli anni, è stato un privilegio essere al vostro fianco. Infine, rappresentare il mio paese è stato un onore che non dimenticherò mai e che sono fiero di essere riuscito a raggiungere. Mi ritiro dal gioco a testa alta avendo fatto tutto ciò che era in mio potere nei 13 mesi passati per tornare in campo; ho dedicato la mia vita al calcio ad alti livelli, il duro lavoro paga sempre. Amo questo gioco, lo amerò sempre e sono curioso di vedere dove il calcio ora mi porterà".