Accadde oggi: il volto sfregiato di Beckham colpito da Sir Alex con uno scarpino

Premier League

Domenico Motisi

01_Beckham_Ferguson_Getty

Era il 16 febbraio del 2003, sulle copertine di tutti i tabloid britannici appare una delle immagini più famose del calcio inglese. Il giocatore più popolare del mondo viene fotografato con un taglio in fronte: gliel’aveva procurato proprio Ferguson dando un calcio ad uno scarpino che finì sul volto dello Spice Boy. Da lì la rottura e la cessione al Real Madrid del nazionale inglese

"Negli spogliatoi lo rimproverai per il suo impegno e lui, come al solito in quel periodo, rispose sprezzante alle mie critiche. Era a circa tre metri e mezzo da me, tra noi sul pavimento c’era una fila scarpette. David imprecò, andai verso di lui e, mentre mi avvicinavo, presi a calci uno scarpino. Lo colpii proprio sopra l'occhio. Certo, poi si scagliò verso di me ma gli altri giocatori lo fermarono. Il giorno seguente la storia era su tutti i giornali e fu in quei giorni che dissi alla società che David avrebbe dovuto lasciare il club". L’episodio, che lo stesso Sir Alex Ferguson ha raccontato anni dopo nella sua autobiografia, risale al 15 febbraio del 2003, al termine di Manchester United - Arsenal, incontro valido per il quarto turno di Fa Cup. Tuttavia, le conseguenze del suo gesto e il volto sfregiato dello Spice Boy furono evidenti soltanto il giorno dopo, quando tutti i giornali inglesi pubblicarono le foto.

La sconfitta con l’Arsenal e la furia di Sir Alex

Che Sir Alex Ferguson non fosse un allenatore particolarmente pacato negli spogliatoi è cosa nota. Non a caso era soprannominato "Hairdryer", ovvero "Asciugacapelli", visto che strillava talmente forte in faccia ai suoi giocatori da "asciugare" loro i capelli bagnati. Al termine di quel match perso con l’Arsenal, però, era più nervoso del solito: forse per il gol sbagliato a porta vuota da Giggs sullo 0-0 o magari per la sensazione di impotenza davanti allo squadrone degli "invincibili" guidati da Wenger, fatto sta che dopo la partita e la conseguente eliminazione dalla coppa nazionale a farne le spese fu proprio David Beckham che si vide arrivare uno scarpino chiodato sul sopracciglio sinistro. Per lui furono due i punti di sutura tra l’incredulità generale dei suoi compagni di squadra.

"Non succederà più"

Fosse stato per Sir Alex, l’episodio sarebbe rimasto dentro lo spogliatoio dell’Old Trafford, ma lo Spice Boy - che sapeva bene di essere seguito in ogni dove dai paparazzi - pensò di modificare la sua acconciatura mettendo in testa un cerchietto in maniera tale da liberare la fronte ferita. Non ci volle molto prima che venisse fuori la storia dello scarpino. I più maliziosi sostennero che l’episodio fu raccontato ai tabloid dal manager di Beckham e mentre il portavoce dello United commentava dicendo che "Quello che succede negli spogliatoi rimane privato", ammettendo implicitamente l’accaduto, Sir Alex rifiutava di chiedere scusa rifugiandosi in un laconico "Non succederà più". L’eco di quelle fotografie fu planetario: Beckham era un’icona del calcio mondiale, nessuno più di lui attirava sponsor, pubblicità e giornalisti. La sua ferita divenne popolarissima tanto che nel museo delle cere di Madame Tussaud di Hong Kong fu rappresentato con i punti di sutura sull’occhio sinistro.

"Era come un figlio, ma pensava di essere più grande di me"

Il rapporto tra David Beckham e Sir Alex Ferguson è sempre stato, e probabilmente lo è tutt’ora, un misto di amore e odio. Fu l’allenatore scozzese a portare in prima squadra quello che sarebbe poi diventato lo Spice Boy, ma proprio questa sua familiarità con il mondo del glamour, il matrimonio con Victoria Adams (cantante delle Spice Girls nonché donna più "cool" d’Inghilterra) e questo suo essere diventato icona mondiale al di là dello sport sono stati i motivi della rottura tra Fergie e il suo numero sette dal destro magico. Quale fosse il legame tra i due lo scrive lo stesso Ferguson nella sua vendutissima autobiografia: "L'ho visto crescere, assieme a Giggs e Scholes, David era come un figlio per me. Credo fosse un ragazzo davvero meraviglioso, ma è stato l'unico calciatore che ho allenato che ha deciso di diventare famoso anche al di fuori del mondo del calcio e di questo ne ha fatto una missione. Nella sua ultima stagione con noi sapevamo bene che David non si impegnava più come prima e che era in contatto col Real Madrid e credo che la moglie abbia contribuito a cambiarlo. David pensava di essere più grande e importante di Alex Ferguson, di questo non avevo alcun dubbio, e il tecnico non può permettersi di perdere autorità nella squadra, così decisi che Beckham doveva andarsene". E così fu: dopo aver vinto sei campionati inglesi, due coppe d’Inghilterra, due Charity Shield, una Champions e una coppa Intercontinentale, ma anche con una cicatrice in più sul volto, Beckham lasciò Manchester alla volta di Madrid nell’estate del 2003. Negli anni successivi i due faranno pace e troveranno anche il modo di scherzare su quell’episodio.