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Wenger lascia l'Arsenal, dov'erano allora gli allenatori più vincenti di oggi?

Premier League

L'allenatore francese ha deciso di lasciare l'Arsenal dopo 22 anni. Cosa facevano i suoi rivali in panchina di oggi quando lui firmava il primo contratto con i Gunners?

WENGER OUT DOPO 22 ANNI, COSA ACCADEVA NEL 1996?

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L'addio di Wenger all'Arsenal è destinato a lasciare un grande vuoto nella prossima stagione. Nel corso degli anni infatti l'allenatore francese, oltre ad accumulare un numero importante di trofei, ha creato una serie di rivalità con i "nemici" in panchina della Premier League e non solo. Una delle più sanguinose, in termini sportivi s'intende, è quella prodotta nelle ultime stagioni con José Mourinho. Dal 2016-17 in Inghilterra è approdato anche Pep Guardiola, un cultore del bel gioco così come è stato Wenger in tutta la sua carriera, tanto da essere alcune volte criticato per aver preferito l'estetica a un certo pragmatismo vincente. In Europa invece il manager dei Gunners non è mai riuscito a imporsi fino in fondo, raggiungendo il massimo traguardo con la finale di Champions, persa contro il Barça. Al contrario un cammino da predestinato fuori dai propri confini l'ha avuto fin dal suo debutto in panchina Zinedine Zidane, in grado già di portare a casa due Coppe dalle grandi orecchie a soli 45 anni. L'incognita ora è sapere chi prenderà il posto di Wenger alla guida dell'Arsenal. Uno dei nomi più gettonati e accostati alla panchina londinese è quello di Max Allegri, dal 2014 alla Juventus e all'inseguimento del 7° scudetto consecutivo, il quarto personale. Quattro diverse personalità che nell'ultimo decennio si sono ritagliati il proprio spazio nel quadro tra gli allenatori più vincenti al mondo. Quattro uomini che non sedevano su nessuna panchina nel settembre 1996, quando Wenger fu annunciato come nuovo mister dell'Arsenal. Quattro storie che si intrecciano tra loro a doppio filo.

Fonte foto: www.sportskeeda.com

    

Guardiola-Mourinho, quasi amici

La narrazione dell'eterna sfida Pep vs Mou parte da un periodo molto lontano rispetto ai loro recenti trascorsi da allenatori. I duellanti infatti - parafrasando Paolo Condò - prima che rivali sono stati ottimi amici. Nel 1996 Guardiola è uno dei punti fermi del centrocampo del Barcellona, reduce però da due stagioni deludenti e con un solo trofeo messo in bacheca, la Supercoppa spagnola. Quell'estate sulla panchina blaugrana è approdato Bobby Robson e l'inglese ha portato con sé un giovane José Mourinho, già suo vice allo Sporting Lisbona e al Porto. Lo Special One continua a imparare i trucchi del mestiere dal suo mentore e nel frattempo stringe un forte legame con il regista classe '71. Nonostante il ruolo ancora di basso grado e la giovane età, il portoghese diventa una pedina fondamentale di quel Barça, capace quell'anno di conquistare un mini triplete con la vittoria della Coppa delle Coppe, la Coppa del Re e la Supercoppa spagnola. Sembra l'inizio di un grande amore, tanto che Mou arriva a urlare al microfono: "Oggi, domani e sempre con il Barça nel cuore". Poi però le strade si dividono, Mourinho si impone a livello mondiale e dalla semifinale del 2010 tra Inter e Barcellona inizia il suo personale duello con Guardiola che si amplifica quando il portoghese firma per il Real Madrid. L'ennesimo, e al momento ultimo, scontro si ripropone quando entrambi decidono di volare Oltremanica e impugnare le spade nella grigia Manchester.

Fonte foto: www.fourfourtwo.com

    

Dalla A alla Z

Ancora più particolare la vicenda che riguarda Max Allegri e Zinedine Zidane. I due sono uno di fronte l'altro proprio quel 22 settembre 1996. Al Curi si gioca Perugia-Juventus, con Zizou che è appena arrivato in bianconero dopo quattro anni al Bordeaux. Allegri è invece alla sua seconda stagione con la formazione umbra e con il suo maestro Galeone. La partita la vince 2-1 la squadra guidata in panchina da Marcello Lippi, grazie ai gol tra l'84' e il 90' di Padovano e Del Piero da una parte e di Negri dall'altra, ma protagonisti del match sono proprio l'attuale allenatore di Juve e Real Madrid. Zidane infatti si fa espellere dopo 56' per doppio giallo a causa di un fallo da dietro proprio su Allegri. Alla fine il toscano concluderà la stagione al Padova, mentre Zizou vincerà quell'anno scudetto, Coppa Intercontinentale, Supercoppa Europea e Supercoppa Italiana. I due si sono poi scontrati da allenatori in Champions: la prima volta nella finale di Cardiff dello scorso giugno e le ultime due nei recenti quarti di finale, che hanno visto trionfare sempre il francese nonostante la vittoria bianconera nel ritorno giocato al Bernabeu.