Morata: "Rigore di Benatia su Vazquez? Lucas mi ha detto che c'era e io gli credo"

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L'attaccante del Chelsea, doppio ex di Juve e Real, torna a parlare del contatto che ha acceso le polemiche nel post Champions dello scorso 11 aprile. Poi ripercorre i problemi personali affrontati in stagione

RIGORE DI BENATIA SU VAZQUEZ, COSA SAREBBE SUCCESSO COL VAR?

Il contatto tra Benatia e Lucas Vazquez era falloso o no? In Italia, in Spagna e non solo ne hanno parlato per giorni, senza arrivare mai a un pensiero univoco. Ora la calma sembra aver preso il sopravvento, ma a tornare sull'argomento ci ha pensato un doppio ex della sfida, Alvaro Morata, ora al Chelsea. "Da casa ci ho pensato un po' e ancora oggi non so dire se fosse rigore o meno - ha detto l'attaccante a Marca -. Ho parlato con Lucas Vazquez e lui mi ha detto che era penalty. È un mio amico e mi fido di lui. Se ho parlato anche con Buffon? Nono, si chiama solo quello a cui non puoi fare ulteriormente del male. A Lucas ho detto di smetterla di buttarsi, ma lui mi ha confermato che l'arbitro ha preso la decisione corretta". La stagione personale del centravanti spagnolo invece è stata caratterizzata da numerosi alti e bassi, quest'ultimi dovuti anche ai tanti infortuni. "Per me è stato un anno difficile - ha spiegato Morata -. Anche alla squadra in generale non è andata molto meglio. Tutto era iniziato nel migliore dei modi perché stavo segnando tanti gol e tutti mi amavano, avevamo vinto contro l'Atletico e stavamo andando bene in Premier, poi è cambiato tutto e ora la situazione è molto diversa.

La gente mi critica, ma non sa cosa ho passato. Lo sanno soltanto i miei familiari e mia moglie. Io volevo continuare a giocare, ma ho avuto un problema che me lo impediva e non riuscivo a capire neanche io cosa fosse. Ho fatto varie visite in Inghilterra e in Germania, dove ho iniziato a ricevere una serie di trattamenti alla schiena di cui ho sofferto tanto. Continuavo a giocare, trascinandomi il problema, ma non si può giocare così per un mese e oltre. Il giorno prima della gara con il West Ham ho saputo che sarei diventato padre, volevo giocarla ma nel riscaldamento non riuscivo a muovermi. Mi son fatto fare delle infiltrazioni perché dovevo giocare e sono stato felice perché ho potuto dedicare il gol ai miei futuri figli. Sono entrato quindi in una dinamica in cui volevo sempre dimostrare qualcosa e questo mi ha tradito. Ho iniziato ad avvertire dolori al nervo sciatico, tanto che non riuscivo neanche a guidare. Sono tornato in una partita di Coppa e pensavo di aver recuperato, invece ho avuto una ricaduta".

"Il prossimo obiettivo è la FA Cup, poi farò di tutto per andare al Mondiale"

La stagione però ha ancora qualcosa da dire: "Il Chelsea ha la possibilità di vincere un titolo e questo è importante - ha aggiunto l'attaccante -. Ci sono squadre che hanno disputato una grande annata, ma non vinceranno nulla. La FA Cup in Inghilterra è molto apprezzata e in un anno complicato per noi sarebbe una bella sensazione alzare un trofeo. Non so se la giocherò dall'inizio, ne ho parlato con mia moglie l'altro giorno. Ai tempi della Juve rimasi fuori in finale di Coppa Italia per scelta tecnica, poi entrai e decisi la vittoria. Il calcio è fatto di momenti, possono bastarti anche pochi minuti. Personalmente preferisco fare meno gol ma vincere qualcosa ed è quello che cercheremo di fare contro il Manchester United". Finita la stagione con il club, inizierà il Mondiale in Russia: "Spero di esserci - ha concluso la punta dei Blues -. È difficile essere nella rosa. L'ultima volta non sono stato convocato, sapevo che poteva succedere. Il Ct mi conosce e sa cosa posso dare dentro e fuori dal campo, ma so che allora il mio atteggiamento non era quello giusto. Ho avuto una profonda frustrazione a causa dei problemi alla schiena, ma non mi arrenderò fino all'ultimo".