L’attaccante egiziano, rimasto a secco nella vittoria sul campo del Leicester, è sempre più circondato dall’affetto dei suoi tifosi. Fra le oltre 30 000 persone presenti al King Power Stadium, due su tutte hanno rubato la scena. L’una accanto all’altro, entrambe vicine e unite dalla stessa passione per il numero undici di Klopp
SALAH, CHIESTE LE DIMISSIONI DEI VERTICI DELLA FEDERAZIONE EGIZIANA
Il Liverpool di Klopp continua a volare. Lo fa raccogliendo altri tre punti, questa volta sul campo del Leicester. Decisive le reti di Manè e Firmino, che hanno permesso ad Alisson di trascorrere una nottata tranquilla nonostante l’errore dell’ex Roma, il quale ha favorito il gol di Ghezzal nella ripresa. 12 punti in classifica, punteggio pieno dopo quattro giornate e primo posto in compagnia del Chelsea del buon Maurizio Sarri. Una difesa che funziona (Solo un gol subito fin qui) e un attacco che, ovviamente, non tradisce. Nove i gol fatti, con Mohamed Salah che è già a quota due nelle quattro partite fin qui disputate.
A secco ma amato
Ieri, però, l’egiziano è rimasto a secco, vedendo i propri compagni di reparto andare in gol. Ha avuto anche le occasioni per aggiungere il suo nome nel tabellino finale, come la possibilità di ribattere in porta il tiro di Firmino respinto da Schmeichel, ma il suo tentativo è terminato fuori. Succede, anche ai migliori. Anche a chi, nella passata stagione, ha segnato la bellezza di 44 gol in 52 partite. Resta uno dei più amati in assoluto, dall’allenatore ai compagni, passando chiaramente per loro: i tifosi. Un’ulteriore dimostrazione si è avuta proprio ieri, al King Power Stadium. Bastava dare un rapido sguardo alle tribune nel momento in cui le due squadre sono entrate in campo. In mezzo alle oltre 30 000 persone presenti, due tifosi hanno rubato la scena. Vicini, l’uno accanto all’altro, uniti dalla stessa passione. Per il calcio, per il Liverpool, per… Salah. “Siamo una coppia in luna di miele, siamo venuti per supportarti, ti preghiamo di darci la tua maglietta” Recita un cartello. A tenerlo in mano un uomo con la barba, desideroso di mettere disperatamente mano alla maglia del numero 11. Ma non è stato l’unico, appunto. Al suo fianco un altro striscione: “E’ il mio compleanno, posso avere per favore la tua maglietta?”. Questo quanto scritto da un altro sostenitore dell’attaccante egiziano, con il cartello tirato su, quasi a coprire il volto. Ma non il cuore e la passione per il suo idolo.
Ricoperto d’affetto. Anche troppo!
Ricoperto d’affetto, dunque. Ovunque va, nel mondo così come nel suo Egitto. Un amore smisurato, talvolta troppo soprattutto in patria. Tifosi che non lo lasciano dormire, che si appostano all’esterno della sua camera d’albergo o della sua abitazione anche in piena notte. Un fatto questo che ha spinto Salah e il suo avvocato ad intervenire presso la federazione egiziana, richiedendo misure di sicurezza particolari per arginare in qualche modo la passione dei tifosi: “So di essere un modello per i tanti egiziani – ha detto a margine dei sorteggi di Champions a Montecarlo qualche giorno fa – questo per me è motivo di orgoglio”. Chissà se l’immagine dei due tifosi del King Power Stadium sarà arrivata o meno ai suoi occhi. Loro intanto lo hanno visto da vicino, esaudendo un sogno. Magari un giorno avranno anche una sua maglietta.