In un'intervista rilasciata a Standard, Lucas Moura ha parlato dell'infanzia difficile vissuta a San Paolo: "Il calcio mi ha salvato. Sono scappato da una vita da crimininale e devo tutto a mamma e papà". Le parole del brasiliano
Una vita contraddistinta da crimini e violenza scongiurata grazie al calcio. E alla forza d’animo dei genitori. In un’intervista rilasciata al giornale inglese Standard, Lucas Moura, esterno d’attacco brasiliano del Tottenham, si è aperto raccontando la propria infanzia difficile vissuta a San Paolo, dove ogni giorno doveva fare con i malviventi: "Sono scappato dalla violenza e da una vita da criminale. Il calcio mi ha salvato. C'erano le bande, le pistole, le droghe: sono scappato da una vita da criminale. Alcuni miei amici hanno scelto quella vita e ora sono in prigione, io ho giocato tanto a calcio per strada e ho scelto una via diversa".
L'importanza dei genitori e la nuova vita a Londra
Se Lucas ce l’ha fatta a realizzare il sogno di diventare giocatore professionista è grazie ai sacrifici e all’educazione impartitagli da papà Jorge e mamma Maria. A loro infatti il brasiliano classe '92 dedica tutto: "Sono qui grazie ai miei genitori. Volevo regalare loro un'altra vita, volevo realizzare il mio sogno e loro mi hanno educato nel modo giusto, senza mai lasciarmi andare fuori strada". Ora l’infanzia in Brasile sembra davvero un lontano ricordo. Tutt’altra vita a Londra, la sua nuova casa a partire dallo scorso gennaio quando si è trasferito dal PSG agli Spurs per una cifra intorno ai 28 milioni: "In Inghilterra, qui a Londra è tutto diverso: la sera puoi camminare per strada. Londra poi è una città fantastica, le persone sono belle. Da Parigi sono passato qui, un altro posto meraviglioso. Questo, sì, è un dono di Dio – continua Lucas -. Questa è vita. Non quella. I miei genitori ora stanno in una bella casa, che è però sempre in Brasile e sempre a San Paolo. E io sono preoccupato perchè lì è comunque pericoloso".