Chesterfield da urlo, il difensore Evans segna il 3-3 in pieno recupero e poi… para un rigore!
Premier LeagueClamorosa rimonta contro l’Ebbsfleet da 3-0 a 3-3 nell’ultima mezz’ora di partita. Al 95’ Will Evans pareggia poco prima dell’espulsione del suo portiere. Poi coi guantoni regala un altro miracolo
Di mestiere difensore, all’occorrenza goleador ma anche para rigori, ma soprattutto eroe per un giorno. Nome e cognome Will Evans, centrale classe 1991 del piccolo Chesterfield, che in Inghilterra gioca (e regala spettacolo) nella quinta divisione del calcio nazionale, la National League. La partita epica è arrivata contro l’Ebbsfleet United, squadra dei piani medio alti della classifica che sul campo dei padroni di casa stava letteralmente passeggiando 0-3 con tre reti segnate tutte nel primo tempo. Un gioco da ragazzi sbarazzarsi del Chesterfield invischiato nella zona retrocessione, non fosse che poi sia accaduto un vero e proprio miracolo sportivo.
La rimonta inizia al minuto numero 64, quanto Tom Denton riapre i giochi per quella che è addirittura la quarta squadra più antica di tutto il calcio inglese. Soddisfazione storica che non si lega a quella contemporanea, visto che il miglior traguardo dell’intera storia del club è una semifinale di FA Cup raggiunta nel lontano 1997. All’83’ arriva però il 2-3 siglato dal 37enne Marc-Antoine Fortune, uno passato anche dalla Premier League qualche anno fa. E poi? Il clamoroso 3-3 a tempo quasi scaduto che ha scatenato scene di delirio come questa...
Ma la vera svolta epica del match doveva ancora arrivare. Will Evans pareggia a tempo scaduto (è il 95’), quando un paio di giri d’orologio più in là l’Ebbsfleet ha una nuova chance per segnare e vincere la partita. Rigore e rosso, sotto la doccia ci va il portiere Callum Burton che è costretto a lasciare i guantoni tra le mani di… Will Evans! Sì, sempre lui: l’idolo non ancora eroe che si mette sulla linea di porta e, al novantanovesimo minuto, para il possibile 3-4 a Michael Cheek dagli undici metri. Pandemonio, gioia. Aveva ragione David Bowie: possiamo essere eroi, anche solo per un giorno.