La favola di David Martin, che a 33 anni ha fatto il suo esordio in Premier League con la maglia del West Ham, squadra della quale è da sempre tifoso. Vittoria e clean sheet per il portiere, che a fine partita non ha trattenuto le lacrime
"From zero to hero" è un’espressione molto amata nel Regno Unito. È una fonte di ispirazione, un incoraggiamento. Ispira fiducia. Come se, grazie a una particolare congiuntura astrale, chiunque possa aspirare a diventare un eroe, almeno per un giorno. Prendete David Martin. 33 anni, terzo portiere del West Ham, mai una presenza in Premier League. Una carriera vissuta nell’ombra di papà Alvin, 19 anni negli Hammers e difensore dell’iconica FA Cup vinta nel 1980 a Wembley.
La realtà è che è impossibile individuare il momento in cui il destino viene a bussare alla porta. Un portiere dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro. Con Fabianski infortunato da tempo, e il vice Roberto principale responsabile del periodo nero di forma del West Ham, l’ingegner Pellegrini non bada ai calcoli e sceglie lui per la partita di Stamford Bridge contro il Chelsea. Un portiere con zero presenze in Premier League. In un campo in cui il West Ham non vince da 17 anni, da quando Di Canio indossava la numero 10 e segnava una delle doppiette più belle della sua carriera.
David Martin è tifoso del West Ham da sempre e sta per esordire contro il club sociologicamente più lontano da quello che porta nel cuore, il Chelsea. Non mangia per due giorni. Il compagno e amico Cresswell lo prende in giro, lo invita a star tranquillo. In quel momento, Cresswell è profeta senza saperlo. A Stamford Bridge, il pomeriggio degli Irons è di quelli da ricordare. Cresswell segna. Di destro, sotto il settore ospiti. Inizia un giro di abbracci che lega le generazioni Claret & Blue. Cresswell va a prendersi quello dei tifosi presenti nell’away end di Stamford Bridge. Al fischio finale, corre subito dall’amico Martin per girargli quell’abbraccio. David scoppia in lacrime. Prima presenza in Premier League, primo clean sheet, prima vittoria del West Ham al Bridge in 17 anni.
Resta ancora un abbraccio per chiudere il cerchio emotivo del pomeriggio degli Irons. David raccoglie la borraccia e si avvia verso la tribuna. C’è suo papà, in quel momento il più orgoglioso del mondo. Si abbracciano. Piangono. Ecco come uno "Zero" diventa un "Hero". Almeno per un giorno.