Coronavirus, Premier League: il 3 aprile il punto sugli scenari futuri

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Ghilda Pensante

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La massima lega del calcio inglese si concede due settimane dall'ultimo incontro per rivalutare le prospettive di ripresa del campionato. Facciamo chiarezza sul piano d'azione

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI DEL 23 MARZO

La Premier League tornerà a discutere le conseguenze della pandemia del coronavirus il prossimo 3 aprile. La massima lega del calcio inglese si concede due settimane dall'ultimo incontro per rivalutare le prospettive di ripresa della stagione in corso. Due settimane necessarie, perché in questo arco di tempo potrebbe essere più chiaro il quadro dell'emergenza nel Regno Unito, compresa la stima del raggiungimento del picco di contagi.

Il piano

Nel frattempo, la Premier e i 20 club che ne fanno parte seguiranno con attenzione e forniranno supporto ai gruppi di lavoro di Fifa e Uefa, che a breve ricominceranno ad analizzare l'impatto della pandemia sul calcio professionistico internazionale.

Il quotidiano inglese The Telegraph ha riportato che si starebbe iniziando a studiare un piano per riprendere a giocare a porte chiuse il primo giugno, in modo da terminare il campionato e ripartire l'8 agosto con quello successivo.

Secondo Sky Sports la data del primo giugno è solo una delle tante ipotizzate, ma nell'ultima riunione, quella del 19 marzo, le società non hanno discusso di giorni specifici. Hanno però stabilito insieme a Football Association, English Football League e alla massima serie femminile che il calcio professionistico inglese non tornerà in campo prima del 30 aprile. Ai club non verrà quindi chiesto di prendere decisioni fino a quando la situazione sanitaria sarà più definita.

Vicarage Road
Vicarage Road

In questo contesto, un elemento di valutazione fondamentale riguarderà la disponibilità di personale medico e di mezzi quali le ambulanze, la cui presenza negli stadi è prevista per legge, anche nel caso di gare a porte chiuse. Risorse e forze in questo momento tutte impiegate nella gestione dell'emergenza coronavirus.