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Premier League, si lavora alla ripresa del campionato: "Sanificheremo anche l'erba"

Premier League

In Inghilterra si lavora per la ripresa della Premier League. Si attende l'ok del Governo per la ripresa degli allenamenti individuali e si partirà con un protocollo di sicurezza: "Sedute in gruppi da 75 minuti e niente contatti. Sanificheremo anche l'erba"

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Alcuni paesi come Francia, Belgio e Olanda hanno già comunicato la chiusura dei campionati di calcio. In Germania sono prossimi al ritorno in campo, che avverrà il 16 giugno. Ma che ne sarà della Premier League? In Inghilterra si lavora per la ripresa del campionato più seguito e ricco al mondo. La situazione del coronavirus resta critica, in questa fase si avanza quindi a piccoli passi e con prudenza anche nel mondo del calcio. Al momento le squadre della Premier League attendono indicazioni dal Governo che potrebbe presto aprire ad allenamenti individuali nei centri sportivi come accaduto già anche in Italia. Solo dopo si penserà concretamente alla ripresa di una stagione che, secondo i club, deve essere portata a termine, come si evince dalle parole rilasciate al Sun dalla baronessa Karren Brady, membro della House of Lords e vice-presidente del West Ham.

Protocollo e sicurezza: "Sanificheremo anche l'erba"

Una cosa sembra certa: in Inghilterra c'è unità d'intenti, i club sembrano remare nella stessa direzione. E si parte dal principio che calciatori, manager e membri dello staff siano posti al centro della discussione, per far sì che possano ripartire in piena sicurezza senza creare contrapposizioni tra istituzioni, club e tesserati. In questo senso si sta preparando un protocollo per ripartire con gli allenamenti: "Se il Governo ci darà l'ok, presto i calciatori potranno allenarsi senza contatto tra loro, con nuove regole sia per le squadre che per lo staff – chiarisce Karren Brady - Non si potranno condividere le macchine per arrivare al centro sportivo, ci sarà un limite di 75 minuti per gli allenamenti in piccoli gruppi e bisognerà stare a due metri di distanza gli uni dagli altri. Saranno proibiti contatti in campo, ma sono consentiti passaggi e tiri in porta". I club dovranno pensare anche alla sanificazione dei locali e... dei campi: "Bisognerà disinfettare anche le bandierine del calcio d'angolo, i pali e persino l'erba. Non si sa come bisogna fare, visto che si rischia di rovinarla".

Il rischio contagio e la paura

Un altro tema discusso riguarda la possibilità che ci siano dei positivi alla ripresa del campionato. Come comportarsi in questo caso? Un evento del genere potrebbe andare a incidere anche sulla regolarità del campionato, potendo privare i club di calciatori importanti. In questo caso, come si legge sul Sun, potrebbe essere data facoltà ai singoli giocatori di decidere se allenarsi e giocare, rinunciando qualora abbiano situazioni familiari particolari. "I calciatori vogliono che sia lasciata loro libertà – dice la baronessa – e, fondamentalmente, sono anche d'accordo con questa posizione. Ma in caso di lotta per la retrocessione, alcuni club potrebbero non essere in grado di concedere ai propri giocatori quest'opportunità. Come si sentirebbe una società se retrocedesse per l'assenza di uno o due uomini importanti? Potrebbe non essere giusto. Per non parlare del rischio che ci sia un nuovo blocco o di cosa succederebbe se qualcuno tossisse in campo. I grandi club vogliono continuare per l'assegnazione del titolo e dei posti per l'Europa, ma i club minori si trovano difronte a una vera e propria incertezza. Prima di ripartire, quindi, dovremo trovare i giusti compromessi: solo dopo potremo dire di essere pronti a scendere in campo di nuovo".