La squadra e la dirigenza dei Toffees hanno accettato di tagliarsi e differirsi una parte dell'ingaggio per consentire al club di pagare l'intero stipendio ai suoi dipendenti amministrativi; contemporaneamente, la società ha annunciato che i tifosi sono riusciti a raccogliere 400 mila sterline da versare nel fondo della campagna "Famiglia blu" del club, che fornisce sostegno alle persone vulnerabili della comunità, rinunciando al rimborso degli abbonamenti
Le difficoltà sanitarie ed economiche causate dall'epidemia sono state comprese a fondo dall'Everton e dai suoi tifosi, che si sono distinti in atti di solidarietà. "Come segno dello spirito di unità che abbiamo in questo club, posso confermare che giocatori, staff tecnico, dirigenza e altri membri del personale si sono rivolti a me di loro volontà per esprimermi il desiderio di proteggere il club e mostrare supporto ai nostri dipendenti, ai tifosi e alla comunità" ha spiegato in una lettera aperta l'amministratore delegato dell'Everton, Denise Barrett-Baxendale. I giocatori hanno accettato un differimento della metà degli ingaggi, mentre la dirigenza ha optato per un differimento del 30%, relativo in entrambi i casi agli ultimi tre mesi. Questo ha permesso al progetto 'Blue Family' di restare attivo, un programma di supporto per le famiglie in difficoltà che prevede tra le altre cose assistenza medica e la distribuzione di cibo e altri beni di prima necessità.
Le donazioni dei tifosi
D'altro canto, Barrett-Baxendale ha voluto sottolineare anche l'importante partecipazione dei tifosi dal punto di vista benefico: "I sostenitori che hanno dato la quota sospesa del loro abbonamento hanno garantito la raccolta di 400 mila sterline (circa 450 mila euro, ndr) per Blue Family. Quando ho riferito il tutto alla proprietà, colpiti da questo magnifico gesto, hanno deciso di donare la stessa cifra raccolta dai tifosi".