L'ultimo appuntamento della stagione Paolo Di Canio non poteva che dedicarlo al Liverpool campione d'Inghilterra per la diciannovesima volta e al suo allenatore Klopp. In onda da martedì 28 luglio sui canali Sky Sport e disponibile on demand
Bruciare le tappe si può, ma può non far bene alla salute. Rispettarle, seguirle, utilizzarle come punto d’appoggio per il percorso successivo è invece più saggio e può portare non solo al successo ma anche al suo mantenimento. Il Liverpool campione d’Inghilterra per la diciannovesima volta, 30 anni dopo l’ultima vittoria, ha percorso entrambe le strade, trovandosi però più a suo agio sulla seconda: che sa di programmazione, continuità, deposizione di basi perché a un successo ne seguano altri. Anche perché, ribaltando il discorso, già questo successo è il seguito della Champions League vinta nel 2019, e che a sua volta era nata dalla finale persa 12 mesi prima contro il Real Madrid. La differenza fondamentale era stata, tra le due finali, la presenza in porta di Alisson, ed è questo uno dei punti fondamentali toccati da Paolo Di Canio nell’ultima puntata stagionale del "Di Canio Premier Special", dedicata obbligatoriamente ai campioni (in onda da martedì 28 luglio sui canali Sky Sport e disponibile on demand).
Di Canio esamina in particolar modo la figura di Jürgen Klopp, l’allenatore: arrivato ai primi di ottobre del 2015, quando era stato contattato mentre si stava prendendo un po’ di riposo dopo l’uscita dal Borussia Dortmund, si è trovato subito immerso in un calcio completamente diverso da quello degli ultimi anni ma anche, per certi versi, in un ambiente simile: una città difficile, dura, in cui il calcio per 90-95 minuti alla settimana diventa la cosa più importante che ci sia. Al muro della celebre curva del Westfalen Stadion si è sostituita la Kop, altri colori e altra cultura calcistica ma la medesima capacità di trasmettere e desiderare passione.
E Klopp, assorbendo e generando le sensazioni migliori, al Liverpool ha portato la sua struttura tattica, cambiandone col passare del tempo gli interpreti. Di Canio racconta il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 attuale, mediante la sostituzione progressiva dei giocatori: "Quando sono arrivato la squadra non piaceva a nessuno, piaceva forse solo a me" dice nel corso del programma, e questa frase apparentemente banale indica la sua forza nel dare comunque fiducia a un gruppo che già sei mesi dopo il suo arrivo era in due finali, anche se perse entrambe. L’unica costante del passaggio è stata quella di Roberto Firmino: che nella finale di Europa League del 2016 aveva giocato come trequartista dietro a Daniel Sturridge, mentre ora è il centravanti di manovra, il Falso Nueve o False Nine, che arretrando cuce, suggerisce, apre spazi ai colleghi e chiude le vie di passaggio ai difensori. Il racconto del "Di Canio Premier Special" è dunque come il ricamo di Klopp intorno alla figura di Firmino, con la spiegazione generale del cambiamento progressivo e il dettaglio delle caratteristiche che ciascun nuovo arrivato possiede in meglio rispetto al suo predecessore.
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La festa ad Anfield del Liverpool campione. FOTO
Klopp non manca mai di ricordare il legame tra squadra e città, anzi tra club e città: il suo sforzo iniziale di ricordare i nomi di tutti i dipendenti, coinvolgendo nell’esercizio anche i giocatori, non era una semplice manovra per innalzare la sua reputazione ma la volontà di far sentire importanti tutti, di ricordare che ogni componente è fondamentale. E non per nulla nei giorni del titolo si è parlato anche della nutrizionista tedesca, strappata al Bayern, che ha modificato in meglio le abitudini dei calciatori, assistendoli anche nel periodo della quarantena, e alla fine si comprende come Klopp sia al tempo stesso cardine e frutto dell’organizzazione che il Liverpool si è dato intorno alla metà della decade: l’allenatore tedesco era infatti stato scelto, oltre che per la sua reputazione, per i risultati che una pazzesca analisi statistica aveva dato. Ian Graham, collaboratore del reparto analitico, aveva esaminato i dati - solo i dati, senza vedere una sola immagine di gioco - di centinaia di partite di tutte le squadre europee ed aveva tratto la conclusione che la migliore di tutte, per creazione di occasioni da gol e controllo della partita, era stata il Borussia Dortmund di Klopp. Che una volta arrivato ad Anfield ha accettato di collaborare con Graham e colleghi, immergendosi nell’analisi delle partite. Analisi che era stata fondamentale per portare al Liverpool Firmino già mesi prima, quando allenatore era ancora Brendan Rodgers. Come dire: c’era la struttura gestionale, mancava chi la sublimasse. Anche così, come spiega Di Canio, è arrivato il titolo numero 19, il primo da quando la massima divisione inglese si chiama Premier League.
La programmazione su Sky Sport
Martedì 28 luglio
- Ore 19.00 su Sky Sport Uno
- Ore 20.00 e 23.00 su Sky Sport Football
Mercoledì 29 luglio
- Ore 18.00 e 20.45 su Sky Sport Uno
- Ore 13.30, 19.00 e 23.30 su Sky Sport Football
Disponibile anche on demand e su Sky Go