Premier is back: tutto pronto per la nuova stagione. I pronostici

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Massimo Marianella

Massimo Marianella

Pronti a ripartire? Al via oggi la prima giornata di Premier e allora giusto arrivare preparati. Quest’anno, ancora più delle ultime stagioni, il pronostico si allarga e i nomi delle pretendenti credibili al trofeo pure

LIVERPOOL-LEEDS LIVE

Pronti sui blocchi di partenza. Come sempre la Premier riparte seconda solo alla Ligue 1, come data d’inizio, ma primissima per attesa, dimensione mondiale e spettacolo. La foto del primo giorno di scuola mai come quest’anno non sarà come quella delle prime settimane perché col mercato allargato ci sono altre 3 settimane per rendere le squadre ancora più forti e come sempre spendere più di tutti, ma dalla prima istantanea emerge una convinzione: quest’anno, ancora più delle ultime stagioni, il pronostico si allarga e i nomi delle pretendenti credibili al trofeo pure. Pur riconoscendo, quasi di diritto, le prime 2 teste di serie a chi le ha tenute nell’ultimo biennio, Liverpool e Manchester City, difficile pensare che sarà ancora solo questo duello a decidere la stagione. Mediaticamente, vista la personalità di Klopp e Guardiola probabilmente sì, ma sul campo potrebbe essere tutta un’altra storia. Londra bussa alla porta del vertice con energia con Arsenal e Chelsea e lo United ha capito lo scorso anno che può riprendersi un trono e non è detto che sia solo quello cittadino.

 

Finora il mercato lo ha fatto soprattutto il Chelsea. Anche troppo e verrebbe da pensare che lo stop agli acquisti che in parte (con tecnicismi Pulisic comunque era arrivato e Kovacic riscattato) gli era stato imposto per lunghi mesi abbia generato a Stamford Bridge una frenesia quasi eccessiva di firmare assegni. Più di £200 milioni per Ziyech, Werner, Havertz e Chilwell accendono ovviamente la fantasia e sono tutti (soprattutto il marocchino) giocatori straordinari, ma curiosamente chi sembra potere risolvere quello che al termine della passata stagione era uno dei problemi principali dei Blues, la difesa, sono arrivati a parametro zero: Thiago Silva e Sarr. Lampard lo scorso anno ha confermato di essere già, praticamente nell’anno da rookie, bravo in panchina come lo era in campo ed è stato uno cui forse hanno scippato un Pallone d’Oro, ma questa per lui si preannuncia una stagione dolcemente complicata. Come sempre quando si spende tanto si pretendono risultati praticamente immediati e per farlo lui deve risolvere 3 problemi principali: portiere, concorrenza di tanti talenti nel reparto offensivo e scelta del modulo. Sarà inizialmente un 4-2-3-1 quindi due tra Pulisic, Mount, Zyiech Werner e Havertz dovranno rimanere fuori e dopo aver agonisticamente umiliato Kepa nel finale della passata stagione difficile sia che si possa ripartire da lui come non ideale forse farlo con la riserva Caballero. Ultimo appunto in casa Chelsea mosso da una parte di critici e tifoseria sul perché dopo solo una stagione e tutto sommato positiva è stata subito abbandonata la strada applaudita del valorizzare i giovani del vivaio comparando così tanto sul mercato e limitando le possibilità di gente come Mount, Hudson Odoi, Gilmour (quando rientrerà dall’infortunio) e Loftus-Cheek? Non hanno affatto torto, ma in questo caso la risposta dei club è facile e pronta “con la stagione lunga tante competizioni e ci sarà spazio per tutti”. Vero solo in parte, perché la coppa di Lega non varrà però mai una partita di Premier o di Champions. Il Chelsea comunque tutto considerato resta la prima alternativa al duo City-Liverpool

All’Old Trafford intanto i giovani sono un po' meno giovani avendo acquisito esperienza anche internazionale, c’è meno incertezza sul modulo da adottare, meno problemi in caso di un eventuale nuovo momento negativo di De Gea tra i pali e meno scetticismo attorno a Solskjaer. Una serie di meno inconfutabili che regalano, regole matematiche a parte, un grande più al Manchester United. I Red Devils sembrano pronti a riassumersi da subito il loro storico ruolo di vertice. L’arrivo a gennaio di Bruno Fernandes ha permesso a Solskjaer di trovare un elemento equilibratore del 4-2-3-1, l’uomo dell’ultimo passaggio e un nuovo grande leader. Adesso il portoghese avrà in mano le chiavi della squadra dall’inizio della stagione con un trio offensivo di caratura mondiale da far viaggiare davanti (Rashford, Martial, Greenwood) ma soprattutto con il beneficio di avere in aggiunta Van de Beek alle spalle con cui poter anche alternare il tempo degli inserimenti offensivi e quindi la pericolosità e l’imprevedibilità della squadra. L’arresto estivo di Maguire in Grecia è stato solo un problema d’immagine, ma quello difensivo potrebbe invece alla fine rivelarsi quello principale in campo.

 

L’Arsenal è la possibile aggiunta, pur partendo da più lontano delle altre, al gruppo delle pretendenti a qualcosa d’importante. Arteta ha saputo creare un gruppo ed imporre con la forza del lavoro e dei risultati le sue idee. In 29 partite alla guida dei Gunners ha battuto Manchester City, United, Chelsea, Liverpool 2 volte e soprattutto vinto 2 trofei. Ha finalmente acquistato sul mercato difensori, Gabriel e Saliba, perché storicamente quello il problema del club negli ultimi 15 anni, valorizzato i giovani (Saka, Holding, Willock, Nelson e Nketiah) impostato la difesa a 3 e riportato sorriso e convinzione. Adesso deve sciogliere i nodi legati a chi sarà il portiere titolare perché l’alternanza non farebbe bene né a Leno né a Martinez e principalmente al futuro del capitano Aubameyang che sembra però sempre più vicino alla firma del prolungamento. All’Emirates c’è un entusiasmo che mancava da tanti anni, compresi gli ultimi della gestione Wenger e questo aiuterà una squadra che non parte con l’ambizione dichiarata e soprattutto col peso della responsabilità di dover vincere la Premier, ma che potrebbe fare davvero bene regalando anche un calcio divertente

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In prima fila partono però chiaramente i Campioni in carica e i rivali del City. Lo scorso anno la favorita già prima del via era sembrata a molti il Liverpool per la grande voglia di vincere la Premier per la prima volta, tornare sul trono d’Inghilterra dopo 30 anni e il fatto di aver operato pochissimo sul mercato. Fatti alla mano non solo hanno rispettato il pronostico, ma sono andati oltre con una stagione da record. Delle due grandi motivazioni extra dell’estate 19 la prima se n’è dolcemente andata, la seconda invece pur avendo portato ad Anfield un’ottima alternativa a Robertson come Tsimikas resta e sarà un altro punto di forza. Klopp vuole costruire una dinastia a suon di trofei ad Anfield come prima di lui hanno fatto Shankley, Paisley e Dalglish ed ha in mano tutte le carte per farlo. Squadra motivata, i due terzini e il centrale più forti al mondo e un trio offensivo inimitabile. I grandi campioni sono quelli che appena sollevato un trofeo ne voglio conquistare un altro e questi Reds sembrano fatti di quella stoffa li. Il City in maniera meno roboante del solito, evaporato o rimandato il sogno Messi, hanno operato in maniera oculata sul mercato. Non c’era bisogno di molto, ma hanno inserito un giovane di talento come Ferran Torres e un ottimo difensore duttile come Akè che può giocare al centro o sinistra sia di una difesa a 3 che a 4. Hanno uno dei tecnici migliori della storia, un potenziale tecnico tattico straordinario, risorse economiche incredibili e giocano un calcio bellissimo. Il dubbio è sempre lo stesso legato al sogno, quasi all’obbligo, di vincere in Europa la Champions League e quindi approcciare mentalmente in modo più rilassato la Premier.

 

Ad animare ancora di più questo campionato poi penseranno Tottenham ed Everton. Gli Spurs hanno il vantaggio di avere un gruppo solido cui è stato aggiunto un centrocampista di grande qualità come il danese Hojbjerg, ma soprattutto di poter iniziare la stagione con la rosa al completo dimenticando i tanti e maledetti infortuni che avevano condizionato uomini chiave la scorsa stagione come Kane, Son e Alli e con Mourinho che ha potuto impostare il suo lavora dall’inizio e non da subentrato. I Toffees invece sul mercato hanno speso molto rinforzando principalmente il centrocampo. Mancherebbe ancora una nuova prima punta affidabile per completare l’organico, ma l’arrivo di James Rodriguez alza moltissimo il tasso tecnico e le ambizioni del gruppo. Il suo rapporto di anni e con altre 2 maglie in passato con Ancelotti è la garanzia migliore che sarà un’aggiunta straordinariamente positiva anche se un minimo di adattamento alla Premier bisognerà concederla anche ad un giocatore del suo talento e della sua esperienza. Curioso che il calendario ci abbia regalato la sfida diretta tra questi due grandi club e straordinari allenatori subito alla prima giornata.

 

Zona retrocessione? Sono tutte strutturate talmente bene le squadre al via di questa Premier che indicare nomi di club che dovranno darsi uno sguardo più alle spalle che davanti è difficile. Non ridono certamente dalle parti del West Ham nell’Est di Londra. Finora gli Hammers che si sono salvati col brivido a fine luglio non hanno portato al London Stadium nessun nuovo giocatore, ma quel che è peggio ripartono dalla stessa proprietà, la stessa dirigenza e lo stesso stadio che tanto odiano. Il Fulham ha preso un buonissimo portiere con Areola, ma negli ultimi anni pur spendendo milioni di sterline avevano patito il salto di categoria riprecipitando giù e per una volta dovranno dimostrare equilibrio e programmazione. Cauto dovrà probabilmente essere l’approccio alla nuova stagione dell’Aston Villa che ha speso molto per un giocatore poco conosciuto come Ollie Watkins del Brentford ed è un’incognita che certamente non ha risolto tutti i problemi che hanno generato tante paure nel campionato scorso. Attenzione probabilmente dovrà fare anche lo Sheffield Utd che ha invece un ottimo portiere in Henderson e che ragionevolmente potrebbe non rifare la stessa straordinaria stagione passata.

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