I Beatles e il calcio: quando John Lennon sognava di giocare nel Liverpool. VIDEO

PREMIER

Alfredo Corallo

L'artista britannico, ucciso a New York l'8 dicembre del 1980, da bambino sognava di giocare nei Reds e diversi sono i riferimenti al calcio sia nei suoi album da solista che in quelli realizzati con i Beatles, "divisi" nel derby cittadino tra il Liverpool e l'Everton, nel cuore di Paul McCartney

40 ANNI SENZA JOHN LENNON: COM'ERA IL MONDO NEL 1980? FOTO

L'omaggio più cool, in vita, rimane quel coro della Kop che nel 1963 intona la sua - e di Paul - She loves you ("yeah-yeah-yeah"): e pazienza se alla fine i tifosi del Liverpool sceglieranno l'altra... di canzone, la You'll Never Walk Alone dei loro rivali - nonché concittadini - Gerry and the Pacemakers. A 40 anni dalla morte di John Lennon - assassinato a New York con cinque colpi di pistola da Mark David Chapman l'8 dicembre del 1980 - la mente corre alla "premessa" formulata in punta di fioretto dal telecronista Howard Cosell, avvertito da Abc News e persuaso ormai dall'annunciare al mondo la notizia dell'omicidio durante il Monday Night della palla ovale tra Miami Dolphins e New England Patriots: "Ricordate che si tratta solo di una partita, non importa chi vinca o perda... purtroppo dobbiamo informarvi di una terribile sciagura...". Non potevano sapere invece i Reds di Bob Paisley - freschi campioni d'Inghilterra e futuri campioni d'Europa -  che quella vittoria per 2-1 contro il Tottenham, appena un paio di giorni prima della tragedia, sarebbe stata l'ultimo, prezioso regalo al più illustre dei loro fan.

John Lennon
©Getty

 

I Beatles e il calcio

Non tragga in inganno, allora, la sciarpa bianca e rossa del video di "Help!": dei quattro baronetti, l'unico vero tifoso del Liverpool è stato John. "Sognava, da ragazzino, di giocare ad Anfield Road e tra noi era senza dubbio il più bravo con il pallone", raccontò una volta Pete Best, il primo batterista dei Beatles, poi rimpiazzato - con un certo successo... - da Ringo Starr. Che - tuttavia - ha sempre avuto un debole per l'Arsenal, devoto alla causa del patrigno londinese. Di sangue bluenote - ma con qualche sfumatura di "red" - Paul McCartney, costretto in più occasioni a fare chiarezza sulla sua fede per i Toffees, messa sovente in discussione dai tabloid britannici. "Mio padre è nato a due passi da Goodison Park, la mia famiglia è ufficialmente evertoniana, quindi anch'io... Ma dopo un concerto a Wembley sono diventato amico di Kenny Dalglish e... sapete che c'è? Ho deciso di tifare per entrambi i club della mia città, cattolici o protestanti per me non fa nessuna differenza". Totalmente indifferente al derby - cui preferiva di gran lunga le auto - George Harrison, quasi scocciato da questa rivalità: "Non c'è una terza squadra? Well, tifo per quella...". 

Beatles, Help

 

Il "bomber" di Sgt. Pepper’s

In realtà, negli anni d'oro, i Fab Four erano stati istruiti a dovere dal manager Brian Epstein, preoccupato che l'appartenenza calcistica dei suoi assi all'una o all'altra sponda del Merseyside potesse influire sul mercato dei dischi. Che, pure, hanno spesso avuto - per quanto velati - dei riferimenti al football. La sciarpetta di "Help!", ma anche la presenza di Albert Stubbins - ex centravanti del Liverpool e idolo di Lennon - sulla cover di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, "schierato" al fianco di Marlene Dietrich e Lewis Carroll. E ancora Ringo, Paul e George che giocano a pallone nel videoclip di Blue Jay Way, oppure la sequenza di Eleanor Rigby - all'interno del film Yellow Submarine - con le due squadre vestite (guarda caso) di rosso e blu... 

 Sgt. Pepper’s dei Beatles

 

Sognando Anfield (e la "9" di Milburn)

Ma il richiamo più evidente - e puro - alla passione per il calcio appartiene al Lennon solista, nella copertina di Wall and Bridges, che altro non è che un suo disegno da 12enne della finale di Coppa d’Inghilterra del 1952 tra Arsenal e Newcastle con la figura del leggendario attaccante bianconero Jackie Milburn, di spalle, e il 9 stampato sulla schiena. Un numero ricorrente nella vita di John, che era nato il 9 ottobre del 1940 e in questo album - il nono, appunto, della sua seconda fase artistica - aveva inserito il brano #9 dream, forse ripensando al suo sogno di bambino: un gol ad Anfield Road, sai che musica per la Kop.

Wall and Bridges di John Lennon
©Getty