Maresca: "Sacchi, gli scacchi e il City Under 23. Cresco studiando Guardiola"
PREMIERL'italiano allena l’Under 23 del City e alla Gazzetta dello Sport racconta: "Essere qui mi permette di arricchire le mie conoscenze. Studio da vicino Guardiola, amo gli scacchi e un incontro con Sacchi mi ha cambiato la vita"
A scuola da Pep Guardiola, maestro d’eccezione. Enzo Maresca, allenatore dell’Under 23 del Manchester City – in corsa per vincere il titolo, impresa mai riuscita prima – studia da vicino i metodi dell’allenatore catalano cercando di apprendere il più possibile. Avventura iniziata ad agosto 2020, anche se il suo approdo a Manchester risale a 13 mesi fa: "Pellegrini era stato appena esonerato dal West Ham. Ero il vice, cercai di approfittare del tempo libero per studiare il calcio di Pep. L’idea accademia fu successiva, mi veniva offerta una chance unica", racconta alla Gazzetta dello Sport l’ex centrocampista tra le altre di Juventus e Siviglia. "Il primo incontro con Gaurdiola avvenne dopo un Barcellona-Malaga. Pep mi parlò dei tempi di Brescia e di Mazzone. A Manchester il rapporto si è consolidato. Abbiamo orari di allenamenti diversi e quando posso seguo da vicino il suo lavoro". Provando ad apprendere il più possibile: "La cosa che più mi colpisce di lui è la ricerca continua di soluzioni e la sua energia. La Premier lo logora, ma lui ogni giorno scende in campo con una carica incredibile. Ho un’idea di calcio e approdare al City mi ha permesso di arricchire le mie conoscenze", racconta Maresca.
"Calcio e scacchi? Ci sono molte affinità"
Oggi studia da vicino Guardiola, ma nella mente di Maresca l’idea di fare l’allenatore scattò già molto tempo prima. "Ai tempi di Malaga Manuel Pellegrini mi disse: 'Quando smetti, dovrai allenare'". Decisivo fu anche un incontro con Arrigo Sacchi: “Quando smisi di giocare, la prima cosa che feci fu andare a trovare Sacchi. Passai con lui mezza giornata a parlar di calcio: quell’incontro è una tappa fondamentale della mia vita". Una vita divisa tra calcio, famiglia e… scacchi: "La scintilla scoccò in Spagna. Ho seguito corsi e letto dei libri. La mia tesi al Supercorso di Coverciano si chiama "Il calcio e gli scacchi". Ci sono molte affinità. Le più importanti: il gioco posizionale e le strategie. Per un tecnico è importante possedere la mentalità dello scacchista: elaborare un piano, studiare le contromosse, scegliere la disposizione delle pedine”, conclude Maresca.