Manchester United, 64 anni fa la tragedia aerea di Monaco: "Per sempre nei nostri cuori"
IL RICORDOIl club inglese ricorda le vittime dell'incidente aereo che il 6 febbraio 1958 spezzò la leggenda dei "Busby Babes", la squadra arrivata in semifinale di Champions League. A Monaco persero la vita 11 membri del club, compresi 8 giocatori. "Per sempre nei nostri cuori" è la dedica accompagnata da un orologio con le lancette ferme alle 15.04, momento del tragico impatto
LE CELEBRAZIONI DI MANCHESTER IN OCCASIONE DEI 60 ANNI DALL'INCIDENTE
6 febbraio 1958 - 6 febbraio 2022: 64 anni da una delle tragedie più note nella storia del calcio. Quella che coinvolse la squadra del Manchester United allenata da Matt Busby. I "Busby Babes", così era stato ribattezzato quel gruppo, era reduce da una gara di Coppa dei Campioni giocata a Belgrado e conclusa con la qualificazione alle semifinali grazie al pareggio per 3-3 dopo il 2-1 dell'andata. L'itinerario prevedeva scalo nell’aeroporto di Monaco di Baviera, in Germania Ovest. Sede di un incidente aereo che portò alla morte di 23 persone, compresi ben 11 membri del club inglese.
La tragedia di Monaco: la ricostruzione
La squadra dello United viaggiava sul volo British European Airways 609, con a bordo 38 passeggeri. L'aereo parte da Belgrado alle 14.15 del 6 febbraio per dirigersi all’aeroporto di Monaco-Riem per fare rifornimento. In Germania sorge però il primo problema: il pilota James Thain, ex tenente della RAF, nel tentativo di decollo, avverte un rumore insolito. Tre minuti e chiede un nuovo ok alla torre di controllo per un nuovo tentativo, abortito dopo 40 secondi di manovra. A quel punto i passeggeri vengono fatti scendere e raggiungono il terminal dell’aeroporto di Monaco: è lì che diversi giocatori del Manchester United mandano un telegramma per avvisare le famiglie del ritardo.
Alle 15.59 il terzo tentativo di decollo: l'aereo raggiunge i 217 km/h, insufficienti per il decollo. A quel punto il motore si surriscada e l'aereo non prende quota, finendo sulla parte della pista in terra battuta dove si è depositato un sottile strato di neve. La velocità scende a 194 km/h, troppi per frenare. L'aereo scivola su fango e neve, sfonda la recinzione della pista e nel suo percorso prima si schianta con l'ala sinistra su una casa, poi finisce contro un un capannone, dove all’interno c’è un camion contenente pneumatici e una cisterna di carburante. L’esplosione è istantanea. A perdere la vita sul colpo, oltre a co-pilota e steward, sono sette giocatori del Manchester United: Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor e Liam Whelan. Perdono la vita anche il segretario Walter Crickmer, il preparatore Tom Curry, l’assistente tecnico Bert Whalley e 8 giornalisti al seguito del club. Duncan Edwards, forse il talento più grande di quel Manchester con 177 partite e 21 reti, sopravvive all’esplosione ma si spegne dopo 15 giorni di agonia in ospedale. Si salvano invece nove giocatori e Matt Busby, che tornerà ad allenare lo United e vincerà la Coppa dei Campioni vinta nel 1968 a Wembley e sollevata al cielo dal capitano Bobby Charlton, uno dei superstiti di quello schianto. "Per giorni mi sono chiesto perché mi fossi salvato. Mi sentivo in colpa verso quei miei cari amici che avevano perso la vita - è stato il ricordo di Charlton quattro anni fa, nel 60esimo anniversario della treagedia - si è trattato solo di fortuna, ero seduto nel posto giusto. Ma quell'incubo mi accompagna da allora e ha cambiato la mia vita".
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La dedica dello United
Come ogni anno, il Manchester United ha voluto ricordare quella data tragica per il club. I Red Devils lo hanno fatto con uno scatto della squadra schierata e un orologio con le lancette ferme alle 15:04, ora (inglese) dello schianto che spezzò la storia di una squadra destinata a scrivere la storia del calcio. "Per sempre nei nostri cuori" è la dedica dello United. Accompagnata dall'hashtag che ricorda il modo in cui è ricordato quel gruppo: "I fiori di Manchester". Tra commozione, lacrime e ricordi.