Lukaku all'Inter, Tuchel spegne il sogno: "Per noi è un giocatore importante"

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L'allenatore dei blues conferma l'importanza di Lukaku nella propria squadra, ma non risponde con un 'no' secco alla domanda sulla possibile partenza dell'attaccante belga: "In questo momento non dobbiamo nemmeno pensare al mercato perché non possiamo fare nulla. Romelu ha un ruolo importante per noi. Forse non quello che voleva, ma abbiamo bisogno di lui. Ora ci aspettano settimane decisive: non distraiamoci"

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Durante la conferenza stampa della vigilia del match di Premier League tra Chelsea e Brentford, l'allenatore dei blues, Thomas Tuchel, ha risposto ad alcune domande anche su questioni extra campo. Su tutte, la situazione in cui vive il club da settimane (con il congelamento dei beni da parte del governo britannico e il prossimo passaggio di proprietà), ma anche il calciomercato, inevitabilmente colpito di riflesso. E alla domanda di un giornalista inglese sulle possibilità di vedere Romelu Lukaku tornare all'Inter, Tuchel ha risposto così: "In questo momento non dobbiamo neanche pensare al calciomercato, perché non possiamo parlare con i giocatori, né vendere né comprare. Romelu comunque continua ad avere un ruolo importante nella nostra squadra. Forse non il ruolo che vorrebbe, e lo capisco completamente, ma comunque importante. L'ho visto bello concentrato, motivato e coinvolto quando è rientrato dopo i giorni liberi concessi. Ora entriamo in una fase decisiva della stagione con un sacco di match decisivi: non abbiamo tempo di pensare ad altro o distrarci. Abbiamo bisogno di tutti, Romelu compreso". 

"A Jorginho non ho parlato dell'Italia. Cosa avrei potuto dirgli per tirarlo su?"

Sempre in conferenza stampa, Tuchel ha anche parlato della condizione psicologica di Jorginho, tornato a Londra dopo la grande delusione con l'Italia e l'eliminazione dai Mondiali: "Jorginho l'ho trovato bene. Devo essere onesto: non ho parlato con lui della loro eliminazione. Cosa avrei potuto dirgli per mandargli via la delusione? Niente. Se gli avessi detto 'Dai, su con la testa', non sarebbe servito a nulla. La cosa importante che dobbiamo sempre fare è creare un ambiente dove il giocatore si senta bene e al sicuro. Comunque, ripeto, l'ho trovato bene: è tornato un giorno prima del previsto ad allenarsi con noi. Anche da questo capisco che lui da noi si trovi a suo agio. Il nostro è un ambiente positivo". 

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