Razzismo, giocatori di Premier smettono d'inginocchiarsi prima di ogni gara

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I capitani della Premier League sperano che questo gesto, selezionato solo per partite specifiche, possa avere un impatto maggiore nella lotta al razzismo

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I giocatori della Premier League non si inginocchieranno più prima di ogni partita, ma solo in delle circostanze ben precise per amplificare il messaggio che il razzismo non ha posto nel calcio o nella società (così facendo, ovvero selezionandolo solo per alcuni momenti, questo gesto potrebbe avere un impatto maggiore). A comunicarlo è proprio la lega inglese sul sito e sui social, specificando che i giocatori si inginocchieranno durante la partita di apertura del campionato, le partite di “No Room for Racism” dedicate a ottobre e marzo, le partite del Boxing Day, le prime dopo i Mondiali in Qatar, le partite dell’ultima giornata e le finali della FA Cup e della EFL Cup.

Le parole dei capitani inglesi

I capitani della Premier League hanno ribadito il loro impegno contro il razzismo: “Abbiamo deciso di selezionare momenti significativi per metterci in ginocchio durante la stagione per evidenziare la nostra unità contro ogni forma di razzismo e così facendo continuiamo a mostrare solidarietà per una causa comune. Rimaniamo fermamente impegnati a sradicare il pregiudizio razziale e a realizzare una società inclusiva con rispetto e pari opportunità per tutti". 

La storia del gesto

Il gesto di mettersi in ginocchio (il Taking the knee), fatto per la prima volta dal quarterback statunitense Colin Kaepernick nel 2016 (per protestare contro le ingiustizie subite dalla comunità afroamericana negli Stati Uniti) è stato riproposto dopo la morte di George Floyd avvenuta nel maggio del 2020 (il primo ad inginocchiarsi nel calcio internazionale era stato Marcus Thuram, figlio di Lilian e calciatore francese del Borussia Monchengladbach) e rappresenta un simbolo della lotta contro la discriminazione razziale. C'è chi lo ha seguito sporadicamente e chi sistematicamente come le squadre di Premier e la nazionale inglese.