Premier League, le squadre votano a favore del salary cap: come funziona
la propostaI club della Premier League si sono riuniti per discutere la possibilità di introdurre un tetto alle spese a partire dalla stagione 2025/26. Contrari solo Manchester United, Manchester City e Aston Villa, mentre il Chelsea si è astenuto
L’introduzione della misura è ancora allo studio, ma intanto i club della Premier League hanno iniziato a parlarne e le conseguenze potrebbero essere rivoluzionarie. I club inglesi si sono infatti riuniti a Londra e hanno votato in merito all’idea di introdurre un tetto alle loro spese: un “salary cap” che definisca e vincoli le spese massime sostenibili dai club a partire dalla stagione 2025/26, ma anche delle nuove regole di “ancoraggio” per non sfavorire i club più poveri.
United e City contrari, Chelsea astenuto
Il voto, per il momento, serviva per iniziare a mostrare l’intenzione di affrontare il problema. Solo nelle prossime settimane si passerà a una fase più concreta, per arrivare a una decisione entro giugno. La proposta è che i club possano essere autorizzati a spendere solo un importo massimo compreso tra il 70 e l'85% delle loro entrate, e per ora ha raccolto pareri favorevoli. Hanno votato contro l’introduzione delle nuove regole Manchester Utd, Manchester City e Aston Villa, mentre il Chelsea si è astenuto. L’idea del “cap” ai club di Premier League è quella di stabilire una cifra che le squadre non possono superare in una stagione per pagare gli stipendi dei giocatori, i loro cartellini e le commissioni agli agenti. Se approvate, le nuove regole andrebbero a sostituire quelle attuali sul profitto e sulla sostenibilità (PSR) fonte di polemiche in questa stagione e che hanno portato a penalità in classifica per Everton e Nottingham Forest (con un ricorso ancora aperto a poche settimane dalla fine del campionato).
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Ora, se tutti i club venissero autorizzati a spendere un massimo dell’85% delle loro entrate, è ovvio che quelli più ricchi sarebbero comunque sempre in grado di spendere di più per la propria squadra rispetto a quelli più poveri. La possibile soluzione sarebbe allora quella di introdurre anche delle regole di “anchoring”. Tradotto, tutti i club potrebbero spendere solo un massimo pari a un multiplo prestabilito di quanto guadagna il club che prende meno dalle entrate per i diritti televisivi. Al momento in Premier League, il club che guadagna meno da questa entrata incassa 103,6 milioni di sterline. Ponendo di autorizzare una spesa massima pari a 4,5 volte questa cifra per tutti i club (multiplo solo ipotizzato per ora, come riferisce Sky Sports), significherebbe che dal Manchester City allo Sheffield United tutti avrebbero come limite di spesa 466 milioni di sterline. Un discorso, come detto, appena avviato, e che verrà ridiscusso nelle prossime settimane. Ma intanto lo spiraglio è stato aperto.