Vicario: "A Bilbao una notte indimenticabile. Siamo pronti per una grande stagione"

Quante volte hai rivisto la finale di Bilbao? “La partita in sé non l’ho mai rivista, ma ho rivisto tante volte gli highlights e i momenti chiave della partita. Forse ho visto più volte i momenti della festa con il trofeo. Quando vinci una finale, non pensi a quello che è successo in campo ma a come è finita. Fortunatamente e meritatamente abbiamo vinto noi, quindi credo sia giusto andarsi a rivedere le immagini dei festeggiamenti post partita”. A livello emozionale cosa ti porti di quella partita? Ricordiamo la grande festa dei tifosi, i vostri abbracci e alla fine c’erano più lacrime che sorrisi, in senso positivo ovviamente: “Mi porto dietro diverse emozioni di quella notte. Ho alcuni frame... Rivedo i miei genitori, i miei amici, noi che cantiamo con i tifosi dopo una vittoria storica. Ricordo anche la festa fatta in hotel e l’aver festeggiato tutti insieme. Abbiamo raggiunto un traguardo storico per il club, è un qualcosa che ci dà la possibilità di essere ricordati per sempre all’interno di questo club. Quando tornerò tra 30 anni a vedere una partita del Tottenham ci sarà sicuramente qualche foto sui muri dello stadio. Ci sarò io, ci saremo noi, ci sarà questo gruppo che ha raggiunto questo traguardo”. Un tifoso si è tatuato il salvataggio sulla linea di Micky van de Ven, che momento è stato? A un certo punto è sembrato che foste dei supereroi, c’era sempre qualcuno pronto a salvare la situazione: “Io sono uscito per andare a prendere la palla crossata da Bruno Fernandes, il momento era concitato, Solanke è venuto a saltare con me e ci siamo ostacolati a vicenda. La palla sarebbe dovuta finire nelle mie mani ma per il contatto l’ho persa ma poi c’è stata questa lettura di Micky, che è stata un mix di incoscienza, disperazione e tanto altro. Ha sfidato le leggi della fisica, colpendo il pallone a 2 metri di altezza con il suo piede debole e correndo all’indietro. Noi facciamo di tutto per non subire gol ma in questo caso lui ha fatto anche più del possibile. Non so quanti giocatori sarebbero stati capaci di fare un gesto atletico del genere, meritevole anche di un tatuaggio”. Come è stato l’impatto con Thomas Frank, il vostro nuovo l’allenatore? “Ha dato da subito un’impronta diretta e chiara su quelle che sono le sue direttive e su come ci si deve comportare. Siamo all’inizio di un percorso e ci sono tanti aspetti da migliorare e limare ma mi ha colpito il suo modo di essere diretto, sia in campo che fuori. È una persona molto giusta, coerente e corretta. Ci tiene che le cose vengano fatte bene e in modo chiaro. Ci sono tutti i presupposti per fare una grande stagione”. Cosa è lecito aspettarsi da questa stagione? L’anno scorso avete vinto l’Europa League e conquistato la qualificazione in Champions ma in campionato le cose non sono andate bene, cosa dobbiamo aspettarci? Tu a fine stagione sarai felice se… “In primo luogo sarà felice se riusciremo a migliorare il gruppo che partirà per questa stagione lunga. Il gruppo sarà sicuramente migliorato, poi il calcio dipende dai risultati. Sappiamo che quello che abbiamo fatto l’anno scorso in Premier League non è accettabile per un club come il nostro, dobbiamo sicuramente migliorare e stabilizzarci nelle migliori della classe. Poi sapere ora dove riusciremo a posizionarci è difficile, a parlare sarà come sempre il campo. Dovremo essere organizzati e focalizzati nel seguire quello che ci dice il mister. Poi ovviamente c’è anche un po’ di eccitazione e trepidazione perché andremo a giocare una grande competizione come la Champions League. Per me sarà la prima volta, alcuni miei compagni ci hanno giocato per tanti altri sarà la prima volta. Sarà bello confrontarsi con l’élite del calcio europeo, affronteremo grandi squadre e sarà difficile ma bisogna credere di poter andare il più avanti possibile. Il calcio è bello anche perché è imprevedibile, noi vogliamo esserci e vogliamo essere una spina nel fianco per tutti”.

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Vicario: "A Bilbao una notte indimenticabile. Siamo pronti per una grande stagione"

Filippo Benincampi