Milos Kerkez, il ‘vice-Theo’ venduto troppo presto dal Milan ora è il sogno delle big

Non è un mistero e ne abbiamo già parlato, Theo Hernandez sta vivendo la sua stagione più complicata da quando è arrivato in Italia. In compenso, il Milan sta scoprendo il talento di Alex Jimenez, classe 2005 che ha giocato le ultime due partite da titolare al posto del francese e che ha già mostrato grandi margini di crescita. Non essendoci in rosa un vero ‘vice-Theo’, Fonseca ha scelto di affidarsi al giovane ex Real Madrid, prima aggregato al Milan Futuro, e ora se lo coccola. Eppure, qualche anno fa, il Milan aveva un giovane ‘vice-Theo’ su cui tutti puntavano, ma che il calciomercato ha presto portato lontano da Milanello. Il suo nome è Milos Kerkez e oggi se lo gode un altro club rossonero, il Bournemouth. Nasce a Vrbas, in Serbia, da genitori ungheresi e proprio per loro sceglie di giocare con l’Ungheria, nonostante alla prima convocazione non conoscesse neanche la lingua. Cresce calcisticamente nel club della sua città, il Vrbas, e a 11 anni entra nelle giovanili del Rapid Vienna, dove resta per 5 anni. Nel 2019 torna in Ungheria e si unisce al Gyori, ma il ritorno a casa dura poco. Nel mercato invernale del 2021 arriva la grande chiamata: il Milan lo vuole portare in Italia. “Quando ti chiama uno come Paolo Maldini non pensi troppo a cosa fare” racconterà lo stesso Kerkez al termine della sua avventura rossonera, durata solo un anno. Al Milan resta da febbraio 2021 al gennaio 2022, quando si trasferisce all’AZ per poco più di 1 milione di euro. Vive quindi due mezze stagioni, ma riesce ugualmente a ritagliarsi un posto da protagonista nella primavera rossonera. Il suo allenatore è Federico Giunti, ex centrocampista di Milan, Perugia, Bologna e Chievo Verona. E proprio Giunti ha raccontato ai nostri microfoni il ‘Kerkez del Milan’. “Ho avuto Milos un solo anno, a cavallo di due stagioni. Non mi stupisco che oggi sia protagonista in Premier, aveva grandissimi margini di miglioramento dal punto di vista tecnico e tattico, mentre a livello mentale era già pronto. Aveva una grande cultura del lavoro e credo questa abbia fatto la differenza nel suo percorso. La principale difficoltà quando si lavora con i giovani è far capire l’importanza di mantenere una vita da professionisti e di allenarsi sempre al massimo. Si è calciatori sempre, in ogni allenamento e anche lontano dal campo, non solo in partita. Lui questo lo aveva chiarissimo, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei” spiega Giunti. La sua mentalità 'd'altri tempi' e da professionista lo aiuta ad ambientarsi velocemente: “All’inizio parlava solo inglese, ma in squadra c’erano diversi stranieri e quindi non è stato difficile l’inserimento. Comunque si è messo subito a studiare l’italiano e in poco tempo conosceva già diverse parole. Anche in questo era impeccabile. Voleva calarsi nell’ambiente completamente… aveva proprio una mentalità da professionista in tutto e per tutto. Il padre lo seguiva molto e gli dava regole rigide -prosegue l’ex allenatore del Milan primavera - Le sere non usciva praticamente mai, anche nei giorni liberi non si concedeva mai uno sgarro. In allenamento andava sempre a duemila, non si fermava mai. Questo è quello che poi ti permette di diventare un giocatore top. Allenare un professionista del genere era un piacere, in allenamento alzava sempre l’intensità dell’esercitazioni. Non voleva mai perdere in partitella e infatti tutti volevano giocare con lui. Per lui non c’era differenza tra partitella o partita della domenica, metteva sempre lo stesso agonismo. Qualche volta è nato anche qualche battibecco con qualche compagno, perché non si faceva problemi a entrare in maniera dura”. Come detto, per tutti – stampa e tifosi – Kerkez era il vice-Theo perfetto. I due, infatti, hanno uno stile di gioco e qualità simili: “Theo ha un fisico più strutturato rispetto a Milos, però hanno alcune caratteristiche in comune. Hanno la stessa capacità di accelerazione e la stessa predisposizione offensiva. Entrambi danno il meglio di sé in fase offensiva, pur giocando in difesa. Entrambi hanno un tiro potente, capacità di cross e una grande corsa. Theo però è già un top player, Milos deve ancora diventarlo, ma ha tutte le qualità per raggiungere quel livello. Sicuramente può migliorare nella costanza durante la partita”. Nonostante un ottimo rendimento, dopo un solo anno le strade di Kerkez e del Milan si separano: “Con noi fece benissimo. Sinceramente mi stupii la scelta del club di venderlo e di non affidarsi a lui come ‘vice-Theo’. Credo che questa scelta sia dipesa da una questione economica e non tecnica, perché era evidente a tutti che Milos fosse un giocatore pronto e che sarebbe potuto crescere molto alle spalle di Theo. Il Milan conosceva il potenziale di Milos e per questo ha preferito venderlo all’estero. In Olanda e in Inghilterra ha completato la sua crescita, ora è un giocatore più evoluto a livello cognitivo e di conoscenza del gioco. È cresciuto molto anche a livello fisico, ha molta forza nelle gambe e un grande scatto, qualità fondamentali per fare bene in Premier”. All’AZ rimane una sola stagione ma anche in questo caso, nonostante il poco tempo a disposizione, riesce a imporsi subito: 52 presenze, 5 gol e 7 assist. In Olanda è ancora molto legato al Milan e a quel Theo Hernandez di cui sarebbe voluto diventare l’erede: “Theo è il migliore in quel ruolo, è il mio preferito. L’ho studiato e lo studio ancora: mi ha insegnato molto” racconta in un’intervista a Scouted Football. E non potendo ereditare il suo ruolo nel Milan, Kerkez decide di ‘prendere’ l’esultanza di Theo. Dopo l’esplosione in Olanda, nell’estate del 2023 il Bournemouth lo acquista per circa 18 milioni di euro. Anche in Inghilterra l’ambientamento è rapidissimo e fin da subito il terzino ungherese trova spazio come titolare indiscusso. 33 presenze un anno fa, già 16 nella stagione in corso. Le sue prestazioni sono sempre di altissimo livello, il suo valore continua a crescere e le big europee lo monitorano . Lo scorso 30 novembre segna il primo gol in Premier, ma questa volta senza esultanza ‘alla Theo’. Milos è diventato definitivamente Kerkez. L’etichetta di ‘vice-Theo è ormai il passato.

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Emiliano Tomasini