Poca Juve, tanto Dybala: doppietta e Udinese ko

Serie A
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I campioni d'Italia soffrono e nel primo tempo vanno sotto di un gol contro i fiulani allenati dall'ex Delneri. Al 42' il pareggio dell'argentino con una punizione capolavoro, al 50' il raddoppio su rigore. La squadra di Allegri resta in testa alla classifica a +5 dalla Roma 

JUVENTUS-UDINESE 2-1
29' Jankto (U), 42' e 50' Dybala (J)

Continuare a vincere dopo Empoli, tenere a distanza la Roma vicecapolista e sfatare quello che, dopo la sconfitta dello scorso anno, rischiava di diventare un mezzo tabù allo Stadium. La Juventus centra tutti questi obiettivi battendo 2-1 l'Udinese nel complicato anticipo serale dell'8.a giornata.

Allegri opta per un 4-4-2 dove in difesa ci sono Lichtsteiner, Benatia, Barzagli ed Evra. Hernanes in cabina di regia con Lemina, larghi Alex Sandro e Cuadrado. Delneri, ex di turno e al debutto sulla panchina friulana, sceglie il 4-3-1-2 con Zapata e Thereau in attacco. Il francese realizzò il gol partita nella scorsa stagione. 

Per circa mezzora tanto equilibrio e parecchia noia. Ma col il passare dei minuti diventano evidenti le difficoltà di una Juve che fatica a costruire, non trova linee di gioco a centrocampo e quindi non riesce mai ad essere pericolosa. Gran parte del merito, però, va a un avversario sempre organizzato e compatto. La serata dei campioni d'Italia si complica quando un doppio un blackout,  prima con Hernanes che prende palla e poi con una disattenzione di Buffon, consente a Jankto di sbloccare il risultato con una conclusione dalla distanza. 

Stordita e pure punzecchiata da qualche fischio del proprio pubblico, la Juventus non sembra capace di togliersi di dosso il fastidioso torpore. Ma quando il primo tempo sembra destinato a chiudersi con gli ospiti in vantaggio, ecco che arriva il colpo di genio. Anzi, il colpo del genio. Lemina conquista un calcio di punzione dal limite che Dybala spedisce alle spalle del portiere Karnezis con una traiettoria spaziale. Gol e corsa a bordocampo per abbracciare Bonucci. 

Nella ripresa il ribaltone. Che arriva dopo appena 5', e non solo per l'ingenuità di De Paul che stende nella propria area Alex Sandro e spiana la strada alla doppietta di Dybala su rigore, quanto piuttosto per il 3-4-3 con cui Allegri cambia radicalmente volto alla sua squadra, mettendo da subito in crisi l'Udinese. 
Ottenuto il vantaggio, la Juve frena di nuovo: tanto possesso palla ma poco movimento. I padroni di casa gestiscono ma non impressionano, almeno fino a quando Higuain, entrato al posto di Mandzukic, infiamma lo Stadium mandando in tilt la difesa ospite per poi tentare un diagoinale deviato in corner.

L'atteggiamento troppo morbido della Juve rigenera l'Udinese che torna a fare la partita. Felipe nel finale sfiora il pareggio: azione confusa e poi la manova di Buffon che, forse con l'aiuto del palo, allontana il pericolo. Poca Juve, tanto Dybala. Ma quando hai un campione in squadra, qualche volta te lo puoi permettere di giocare col freno a mano. L'Udinese, invece, torna a casa con la certezza di una grande prova. E se questi sono i risultati della cura Delneri, allora il futuro è tutt'altro che nebuloso.