LA FOTOGALLERY. Con Chievo, Bologna e Lazio le sue stagioni migliori, dopo una lunga gavetta nelle serie minori. Sfortunato alla guida del "suo" Parma, a Palermo Zamparini lo esonerò prima ancora di iniziare il campionato. Da giocatore un'Intercontinentale vinta sostituendo Scirea
51 anni compiuti da poco (è nato a Parma il 20 ottobre 1965), Stefano Pioli è il nuovo allenatore dell’Inter dopo l’esonero di De Boer e la parentesi Vecchi. Ex-giocatore di ottimo livello, da allenatore ha fatto una lunga gavetta (Primavera e tanta Serie B) prima di arrivare ad allenare la Lazio, la sua ultima panchina. Ora la grande chance per tornare sul palcoscenico della A -
Il Pioli-giocatore parte dalla squadra della sua città, il Parma, con cui gioca 42 gare in due stagioni di C1 (1982-1984), trovando la prima delle 3 reti che segnerà in tutto l’arco della sua carriera. Nel 1984, nemmeno ventenne, passa alla Juventus, esordendo in A (16 settembre 1984, contro il Como) e, tre giorni dopo, in Coppa dei Campioni. Con i bianconeri gioca in tutto 35 gare di campionato, ma soprattutto la partita che vale la Coppa Intercontinentale 1985 contro l’Argentinos Juniors, quando subentra a gara in corso a Gaetano Scirea. Da rincalzo vince anche lo scudetto 1985-86, prima di lasciare la Juve e passare al Verona -
Dopo due stagioni in A al Verona, il passaggio alla Fiorentina. Resta in viola per 6 stagioni, collezionando 189 presenze e un gol. Per il finale di carriera da giocatore sceglie Padova (Serie B), Pistoiese, Fiorenzuola (C1) e Colorno (Eccellenza) -
Inizia ad allenare partendo dalle giovanili del Bologna (3 stagioni, vincendo il campionato Allievi Nazionali), prima di passare alla Primavera del Chievo e, nel giugno 2003, alla prima squadra della Salernitana, debuttando in Serie B grazie al ripescaggio del club che doveva inizialmente giocare in C1. Esordio in Salernitana-Napoli 0-0 di Coppa Italia -
Dopo aver portato alla salvezza la Salernitana, arriva la chiamata del Modena. Alla prima stagione con gli emiliani sfiora i play-off, nella successiva viene esonerato e poi richiamato, chiudendo al quinto posto (con Bucchi che segna 29 gol) che vale i play-off (sarà eliminato in semifinale dal Mantova) -
Il 5 giugno 2006 diventa l’allenatore del Parma e con la squadra della sua città esordisce in A il 10 settembre 2006 (Torino-Parma 1-1). Il 12 febbraio 2007, dopo 22 partite e 15 punti totalizzati, viene esonerato e sostituito da Ranieri, che riuscirà a risollevare la squadra, salvandola -
Pioli è costretto a “ripartire”: lo chiama il Grosseto, neopromosso in B e ultimo in classifica dopo le prime 3 gare del campionato 2007-2008. A fine stagione la squadra si salva con 4 turni d'anticipo, chiudendo il campionato al 13º posto. Dopo il Grosseto, ancora Serie B con le ottime annate al Piacenza (salvezza raggiunta) e al Sassuolo (storico quarto posto in B e semifinale playoff persa col Torino) -
Si torna in A: il 10 giugno 2010 rescinde il contratto con il Sassuolo e firma un contratto annuale con il Chievo. Dopo aver raggiunto la salvezza con la quarta miglior difesa del campionato, il 26 maggio 2011 lascia l'incarico -
Il 4 ottobre 2011, dopo 5 giornate di campionato, prende il posto dell'esonerato Bisoli al Bologna, tornando nella società con cui aveva iniziato la carriera da allenatore. Conduce la squadra al nono posto in campionato, creando un grande gruppo e facendosi amare dalla tifoseria -
Tanti gli attaccanti passati sotto la sua gestione al Bologna e rilanciati: Di Vaio e Gilardino, solo per fare due nomi, ma anche un giovane Gabbiadini, che nella stagione in prestito in rossoblu segna 6 reti e si mette in mostra -
Il 7 gennaio 2014, nel corso della terza stagione al Bologna e dopo 3 vittorie, 6 pari e 9 sconfitte, arriva l’esonero. I tifosi, però, sono tutti dalla sua parte -
Il 12 giugno 2014 diventa l’allenatore della Lazio e lascia subito il segno con una grande stagione. Porta la squadra in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Solo un gol ai supplementari gli nega il primo trofeo in carriera -
Conclude comunque la stagione al terzo posto in campionato dietro Juventus e Roma, riportando la Lazio ai preliminari di Champions dopo 8 anni dall'ultima partecipazione -
È l’inizio di una seconda stagione in biancoceleste più tormentata, conclusa il 3 aprile 2016, dopo la sconfitta nel derby con la Roma (1-4) con l’esonero -
All’Inter porterà il suo 4-3-3 che si basa sul gran lavoro degli esterni, molto valorizzati dal suo gioco. Ritroverà Candreva, nella sua Lazio il miglior assist-man della squadra, con cui aveva “rotto” dopo la scelta di affidare la fascia di capitano a Biglia -