L'ex capitano bianconero a tutto campo sulla serie A, su Juve-Fiorentina, sui due numeri 10: "Il campionato non è chiuso, ma la Juventus ha una marcia in più". E sul Pupone: "Ha fatto cose straordinarie". Sulla "Joya: "Può crescere ancora tanto, ha un talento particolare"
Il campionato "non è chiuso", ma "la Juventus ha dimostrato in questo momento di avere una marcia in piu'". E' l'opinione di Alessandro Del Piero, storico capitano bianconero, che oggi a Pitti Uomo ha presentato il suo brand AirDp. "Sta dimostrando qualità - ha detto - sta ottenendo vittorie, ha sempre abituato bene i suoi tifosi e confermarlo anche oggi è una nota di merito".
La Fiorentina e quel gol del 1994... - Secondo Del Piero "Roma e Napoli sono sicuramente le squadre che si avvicinano di più e che possono insidiare la Juventus". Ma la prima di ritorno propone lo scontro con la Fiorentina, che evoca dolci ricordi a Pinturicchio "a partire dal gol forse più bello e significativo e più bello della mia carriera. Anzi, il più bello indubbiamente", ovvero la rete decisiva del 3-2 del dicembre 1994, "e poi la tripletta che mi ha consentito di superare il record di Boniperti. C'è sempre stato fascino intorno a questa partita, molto forte, molto tesa in alcuni momenti. Lo considero come un derby, tutto quello che accade prima può contare fino a un certo punto".
"Totti? Un campione, ha fatto cose impressionanti" - "E' stato mio compagno in Nazionale, e posso parlare di lui solo bene, in maniera molto bella e positiva". A un decennio di distanza dagli ultimi fuochi di un lungo dualismo in azzurro, Alessandro Del Piero parla così di Francesco Totti, "un ragazzo che ha fatto delle cose impressionanti, straordinarie sotto tutti i profili, un campione", che in carriera "dando di tutto e di più", ha fatto "gol, assist, giocate spettacolari: il fatto che si confermi anche quest'anno, in un momento delicato, da' spessore alla sua personalità come giocatore e come persona".
"Dybala talento unico, può crescere tanto" - E chi nomina Del Piero come suo erede? L'ex capitano della Juventus vede fra gli eredi "tanti bravissimi talentuosi giocatori, e ci auguriamo che sempre più italiani possano esplodere e confermarsi". Non è italiano, ma ha ereditato il suo numero alla Juventus Paulo Dybala: "E' diverso dagli ultimi numeri 10 juventini o altro - ha osservato - perché è mancino. Poi ha un suo modo di esprimersi unico, ed è bello così, senza fare troppi paragoni, senza dire che assomiglia a qualcuno. Ha caratteristiche per continuare a crescere ancora, sebbene sia a livello altissimo".