De Rossi: "Teniamoci Spalletti". E l'allenatore...
Serie A"E’ uno che fa la differenza, guai a lasciarselo sfuggire", ha detto il centrocampista dopo la gara con la Fiorentina. Ma il rinnovo non arriva, le voci di un futuro lontano da Roma circolano. E per il tecnico conta soltanto il presente
Altri tre punti al termine di una ottima prestazione, la Roma spazza via la Fiorentina con un rotondo 4-0 e dà un’altra risposta importante sul piano del gioco e della concretezza. Una partita aperta e chiusa da Dzeko, ora capocannoniere della Serie A con 17 reti, in gol anche Fazio e Nainggolan. Anche Paulo Sousa ha riconosciuto la netta superiorità dell’avversario nel post gara. Merito di una difesa che funziona bene guidata da un Fazio sempre più leader e di un centrocampo solido e fisico. "Qualità e fisicità", la ricetta del successo l’ha spiegata De Rossi dopo il match: "I giocatori bravi, i professionisti seri servono sempre e fortunatamente questa squadra li ha". Giocatori, ma non solo: "Spalletti è un tecnico che fa la differenza. E chi ce l'ha deve tenerselo stretto".
L'avvertimento di De Rossi - Parole che pesano quelle del numero 16 giallorosso e che lanciano l’allarme rinnovo in vista del prossimo giugno. Da Spalletti nessuna novità. Anche ieri l’allenatore ha glissato sull’argomento futuro nel post gara, limitandosi a rispondere che "non è il momento di parlare di contratti ora, se ne riparla in fondo perché è corretto così". Il timore di De Rossi è un po’ quello di tutto l’ambiente giallorosso, "guai a farsi sfuggire uno così, capace di fare la differenza e ossessionato dalla vittoria". L’argomento è caldo, dopo le dichiarazioni di dicembre ("Se non vinco niente lascio la Roma") il rinnovo del contratto in scadenza a giugno è diventata una priorità. Ma "i contratti bisogna meritarli con i risultati, non una settimana sì e l'altra no. Ognuno va a far valere le scadenze e le priorità che ha".
Futuro lontano da Roma? - Chiaro, ancora una volta; per Spalletti le priorità sono altre. E se la società non intende forzare la mano e nelle scorse ore si è detta disposta ad aspettare una decisione anche fino a giugno, le possibili pretendenti per l’allenatore non mancano. A cominciare dalla Cina, dove c’è più di una società che vorrebbe affidare il suo progetto all’allenatore italiano. Ma il nome di Spalletti è circolato anche in orbita Juventus: se i bianconeri dovessero decidere di interrompere il rapporto con Allegri, il profilo dell’attuale guida della Roma sarebbe tra quelli valutati e graditi dal club del presidente Agnelli. Lui ha già detto che non avrebbe problemi ad allenare la Juve in futuro perché così farebbe un professionista; in caso di partenza il club giallorosso dovrebbero guardarsi intorno ancora una volta e cercare così il settimo allenatore negli ultimi sei anni.
Super Dzeko - La situazione è tutt’altro che scontata ma le parole di De Rossi sono chiare: se la Roma è lassù e può lottare per provare a raggiungere la Juventus ("una squadra di extraterrestri") grande merito va dato all’allenatore. Basta vedere la crescita della squadra dal punto di vista mentale o, nel particolare, il salto di qualità fatto da Dzeko a suon di punzecchiature. Il bosniaco ora è un giocatore totalmente diverso da quello visto lo scorso anno, capace di segnare 24 gol in 32 presenze (una media di 0,75 a partita) e di lottare per la scarpa d’oro con Aubameyang, Suarez e Cavani. "Non c'è Edin senza squadra", ha detto l’attaccante; non c’è questo Edin senza Spalletti, viene da pensare. Troppo importante per gli equilibri del gruppo, capace di motivare i suo calciatori e di fargli fare sempre un passo in avanti. "I numeri parlano chiaro - ha detto ancora De Rossi - speriamo di vincere qualcosa quest’anno perché abbiamo un grandissimo allenatore, il più forte tra gli italiani con Conte, Sarri e Allegri".
"Guai a farselo sfuggire" - Un progetto vincente è proprio quello che chiede l’attuale tecnico giallorosso per restare sulla panchina della Roma anche nella prossima stagione. Per crescere ancora, per migliorare e per riuscire magari a raggiungere i livelli della Juventus (non solo in classifica) non c’è solo la questione stadio. Le vittorie passano anche dalla panchina. Dzeko ringrazia, De Rossi lancia un messaggio chiaro: "Guai a farselo sfuggire". E Spalletti? Riflette e aspetta, per lui le priorità attuali sono altre.