
Da giocatori, stesso ruolo, uno scudetto a testa nella Capitale e tanti derby, quando "Inzaghino" vestiva la maglia della Lazio e l'Aeroplanino quella della Roma. Due carriere che si sono incrociate spesso e che continuano a farlo anche adesso che allenano

Due carriere praticamente parallele, dato che solo due anni separano Simone Inzaghi (classe ’76) e Vincenzo Montella (classe ’74), che si ritrovano contro, da allenatori, per Lazio-Milan. Stesso ruolo da giocatori, il gol come ossessione, tanti derby sul campo, dato che si sono legati in particolare alle maglie di Lazio e Roma, vincendo uno storico scudetto ciascuno. Attraverso le mitiche figurine Panini vediamo come sono “maturati”

1998/1999. Iniziamo dalla stagione che vede l’esordio in A di Inzaghi, che prima aveva vestito le maglie di Carpi, Novara, Lumezzane e Brescello nelle serie minori. Con il suo Piacenza 15 gol in 30 presenze appena assaggiata la Serie A e salvezza all’ultima giornata. In quell’anno Montella è già alla terza stagione in A con la Sampdoria (dopo le esperienze con Empoli in C1 e Genoa in B): un triennio abbellito da 54 reti in blucerchiato

1999/2000. I due si sono inevitabilmente messi in luce, attirando l’attenzione delle big. Le romane si muovono contemporaneamente: la Lazio si assicura Simone Inzaghi per 30 miliardi di lire, mentre la Roma di Capello ne sborsa 40 per Montella, che ha appena fatto il suo esordio in Nazionale. Inzaghi chiude la stagione con 7 reti (e altre 9 in Champions, tra cui uno storico poker al Marsiglia), ma soprattutto conquistando lo Scudetto con i biancocelesti; per Montella ben 18 gol e una doppietta nel derby di andata vinto 4-1

2000/2001. L’anno dopo tocca a Montella diventare uno dei protagonisti dello Scudetto giallorosso: 13 reti in tutto, molte decisive nonostante l’Aeroplanino non parta titolare nell’undici di Capello. Stagione più sfortunata per Inzaghi, che era reduce dall’annata migliore della sua carriera (culminata con la convocazione in Nazionale) e improvvisamente si ritrova a giocare e segnare meno (13 presenze e 4 gol)

2001/2002. Alla terza stagione con la maglia della Lazio, Inzaghi segna 5 reti in 20 presenze, perdendo però entrambi i derby. Quello di ritorno in particolare fa entrare Montella nella storia della Roma, con il poker nel 5-1 finale. Per lui, a fine anno, i gol saranno 13 in campionato e uno nel 3-0 alla Fiorentina con cui la Roma vince la Supercoppa italiana

2002/2003. Ancora una stagione a Roma per entrambi, ormai legatissimi ai rispettivi club. Quattro gol per Inzaghi, che nella Lazio allenata da Mancini parte dietro alla coppia Corradi-Claudio Lopez; Montella cambia look ma non perde il vizio del gol, chiudendo il campionato a quota 9 ma perdendo la finale di Coppa Italia (contro il Milan) dopo aver eliminato la Lazio in semifinale (2-1 all’andata e 1-0 firmato Montella al ritorno)

2003/2004. Inzaghi aggiunge alla sua bacheca personale una Coppa Italia, vinta in finale contro la Juventus; 6 i gol in campionato, altri 4 nelle coppe. Gli infortuni, invece, penalizzano Montella, che chiude il campionato con appena 11 presenze, in cui comunque segna 5 reti

2004/2005. Inizia la stagione con la Lazio, poi, a gennaio, Inzaghi va a cercare fortuna alla Sampdoria: nella squadra in cui era decollato l’Aeroplanino, però, lui stenta e colleziona appena 5 presenze senza reti. Intanto Montella a Roma è protagonista della sua migliore stagione in giallorosso dal punto di vista realizzativo: addirittura 21 gol in un campionato che la Roma chiude solo all’ottavo posto

2006/2007. La crisi prosegue, per entrambi. Inzaghi non segna più (giocando pochissimo: appena 5 presenze), mentre Montella a gennaio decide di lasciare la Roma di Spalletti per un’avventura in Premier (al Fulham) non indimenticabile

2007/2008. Si riparte da una nuova maglia, allora, sperando nel rilancio. Inzaghi va in prestito all’Atalanta che aveva regalato tante gioie al fratello Filippo, ma in tutta la stagione non riesce a sbloccarsi. Il 33enne Montella riparte dalla “sua” Samp sperando di ritrovare vecchi brividi: saranno 4 i gol in 13 gare

2008/2009. Nuovo ritorno alla Lazio per Inzaghi che, dopo 46 partite (più di 4 anni) senza gol, torna a segnare il 4 ottobre 2008, all'89°, contro il Lecce. Sarà la sua ultima rete in A. Praticamente da spettatore, poi, vive il successo della Lazio in Coppa Italia. Anche Montella rientra nella Capitale per la sua ultima stagione da giocatore, chiusa senza reti. Dà l’addio al calcio giocato a luglio 2009, con un bottino di 237 gol tra club e Nazionale

2009/2010. Anche Inzaghi è giunto al finale di carriera: ancora un trofeo (la Supercoppa italiana) vinto dalla panchina e 3 presenze nella sua ultima stagione laziale, al termine della quale rescinde il contratto e lascia da miglior realizzatore del club nelle competizioni europee e decimo bomber di sempre della Lazio. Montella intanto è stato scelto dalla Roma per allenare i Giovanissimi

2010/2011. L’anno dopo anche Inzaghi veste la giacca e inizia la nuova carriera dalla panchina del suo club allenando gli Allievi regionali della Lazio. Montella è protagonista invece di un salto carpiato che lo porta a 36 anni sulla panchina della prima squadra: scelto a sorpresa da Rosella Sensi dopo le dimissioni di Ranieri si ritrova all’improvviso ad allenare il suo ex-capitano Totti. Chiuderà il campionato al sesto posto e la Roma gli preferirà Luis Enrique

2012/2013. Inzaghi prosegue la sua gavetta con le giovanili della Lazio, mentre Montella è già alla sua terza stagione da allenatore in A, firmando con la Fiorentina e mettendosi in mostra grazie al bel gioco che i viola, alla fine quarti in campionato, mostrano

2013/2014. A gennaio 2014 Inzaghi sale un altro gradino: promosso allenatore della Primavera, porterà la squadra a vincere la Coppa Italia Primavera, trofeo che mancava in casa Lazio da 35 anni. Montella, intanto, continua a “educare” la sua Fiorentina, ancora bella e quarta, e a un passo dal successo in Coppa Italia (finale persa con il Napoli)

2015/2016. Per Inzaghi giunge la grande occasione: deve ringraziare la Roma, che batte 4-1 la Lazio nel derby, portando all’esonero di Pioli. Lotito lo sceglie come traghettatore fino a fine stagione, lui con 7 gare a disposizione sfiora un piazzamento in Europa che pareva impossibile. Una di queste partite è contro la Sampdoria di Montella, tornato in blucerchiato da allenatore tra aspettative altissime. Vince 2-1 Montella (con Candreva che fallisce un rigore), ma alla fine del campionato sarà solo 15°

2016/2017. Ed eccoci al presente. Inzaghi, in estate a un passo dalla panchina della Salernitana, è stato confermato dalla Lazio dopo il dietrofront di Bielsa; Montella ha accettato la sfida del Milan. Partenza molto convincente per entrambi, spesso appaiati nelle parti alte della classifica. Ora, complice una flessione del Milan, la Lazio ha 3 punti in più dei rossoneri -
LAZIO-MILAN, LE PROBABILI FORMAZIONI