
Il caso del difensore juventino è l’ultimo di una lunga serie: in questa stagione Brozovic finì in tribuna dopo un diverbio con De Boer, a Diego Costa venne “il mal di schiena” dopo un litigio con Conte. Celebre la vicenda Totti-Spalletti, Cassano si giocò il posto con un’imitazione. Ma spesso c’è anche il lieto fine

ALLEGRI-BONUCCI. La lite, la multa, l’esclusione. In tre passi il difensore bianconero ha imparato a proprie spese che con Allegri c’è poco da scherzare. Non è certo l’unico caso, nel calcio, di un giocatore escluso dopo un “diverbio” con il mister. Ecco i precedenti che hanno fatto discutere

ALLEGRI-VIDAL. Restando in casa Juve, Allegri in particolare si è dimostrato un sergente di ferro con i suoi. Difende sempre i propri giocatori, ma se sgarrano non transige e non guarda in faccia a nessuno. Ebbe modo di constatarlo anche un “big” come Vidal che nel settembre 2014, dopo una notte brava che si era conclusa con una rissa, fu tenuto fuori nonostante l’impegno di rilievo contro la Roma

ALLEGRI-CACERES. Un anno dopo Martin Caceres conclude un giretto notturno spericolato alla fermata del bus. Peccato che fosse alla guida della sua Ferrari, schiantata contro una pensilina dell’autobus. I vigili gli ritirarono la patente, la Juve lo multò, Allegri lo mise fuori squadra per 15 giorni

ALLEGRI-POGBA. Basta anche molto meno, però, per far sì che Allegri alzi la voce. Indipendentemente dal nome. Nel gennaio 2016 Pogba arriva in ritardo all’allenamento. Risultato: panchina nella gara successiva, contro l’Udinese

ALLEGRI-CUADRADO. A settembre l’ultimo caso. Cuadrado lascia il ritiro arrabbiato dopo aver scoperto di essere destinato alla panchina, poi si pente e fa dietro-front, scusandosi con la squadra. Allegri perdona, ma per il colombiano c’è comunque l’esclusione contro il Palermo. La società, ufficialmente, parla di motivi familiari e di allontanamento in accordo con il club

CONTE-DIEGO COSTA. Motivazioni ufficiali anche nel caso che ha tenuto banco durante il mercato di gennaio, con l’attaccante ammaliato dalle sirene cinesi e l’allenatore che lo affrontò a muso duro e poi lo escluse nella gara contro il Leicester. Quella sera, comunque, Diego Costa aveva il mal di schiena…

GUARDIOLA-YAYA TOURE’. Restando in Inghilterra, Yaya Tourè e il suo procuratore erano stati piuttosto incauti con certe dichiarazioni, pagate con l’esclusione del giocatore dalla rosa finché non si fosse scusato con l’allenatore. Pep tenne duro e alla fine le scuse di Yaya arrivarono…

DE BOER-BROZOVIC. Sempre quest’anno, spostandosi in casa Inter, Brozovic pagò con l’esclusione contro la Juventus un comportamento “non professionale” a detta di De Boer. Si parlò di motivi disciplinari, il giocatore rispose con un sintetico “Escluso senza una ragione”; poi, qualche giorno dopo, il caso dei selfie, a casa, sorridente con la fidanzata, mentre l’Inter perdeva contro lo Sparta Praga

SPALLETTI-TOTTI. Come non ricordare il caso più eclatante degli ultimi anni, picco del rapporto non certo idilliaco tra i due. Totti, annunciato titolare contro il Palermo, rilascia delle dichiarazioni che non piacciono a Spalletti. L’allenatore cambia idea e contro il Palermo lo manda in tribuna.

Quando il capitano giallorosso si accomoda, lo stadio lo applaude e lo invoca schierandosi dalla sua parte, mentre per Spalletti piovono fischi

LUIS ENRIQUE-DE ROSSI. Restando a Roma, oggi De Rossi parla benissimo dell’attuale allenatore del Barcellona, ma quando si trovò alle sue direttive non sempre accettò di buon grado le sue decisioni. Un ritardo nella riunione tecnica gli costò la tribuna contro l’Atalanta. La Roma perse, ma Luis Enrique parlò di “giocatori che devono essere un esempio” e non si pentì della sua scelta

VENTURA-PELLE’. Altro caso celebre: Pellè, sostituito, non dà la mano al Ct Ventura, che non lo perdona. E le porte della Nazionale, per l’attaccante, si chiudono di colpo

LIPPI-PANUCCI. A Panucci, che con gli allenatori non ha mai avuto grandi rapporti di amicizia, una lite con l’allora Ct costò il Mondiale poi vinto dall’Italia, nel 2006. “Abbiamo litigato e Lippi non ha messo la cosa da parte. Sono stato escluso e la cosa non mi è stata spiegata”, racconterà anni dopo il difensore

CAPELLO-CASSANO. A proposito di allenatori dal carattere forte. Ai tempi in cui giocava nel Real Madrid, a Cassano bastò un’imitazione (ripresa dalle telecamere e per sua sfortuna poi resa pubblica) di Don Fabio, suo allenatore, per essere messo fuori rosa. Ronaldo, spettatore della performance, si divertì parecchio; Capello no

STRAMACCIONI-CASSANO. Il sarcasmo di Cassano colpì poi Stramaccioni, chiamato “Mourinho” dal barese con tono di scherno. I due, che all’inizio del loro rapporto si stimavano reciprocamente, arrivarono quasi alle mani negli spogliatoi al termine di un allenamento e Fantantonio fu escluso dalla gara contro il Catania

MOURINHO-BALOTELLI. Qualcuno ha detto Mourinho? Il portoghese fu una specie di educatore per un’altra testa calda, nel suo caso Balotelli. Una volta non lo convocò per motivi disciplinari (contro la Sampdoria) e al momento del reintegro (in vista del Catania) SuperMario rispose rifiutando la “chiamata” e tornandosene a casa. Duro scontro nell’ufficio di Mou, Moratti schierato con l’allenatore e Balotelli multato

MOURINHO-MANICHE. D’altra parte, con Josè c’è poco da scherzare. Al Porto aveva addirittura spedito un suo fedelissimo come Maniche ad allenarsi con la squadra B per un mese, dopo un diverbio

MOURINHO-COLE. Stesso provvedimento, al Chelsea, con Joe Cole. È il “metodo Mou”, cari

MANCINI-TEVEZ. Sempre in Premier, ai tempi del City, il Mancio non aveva gradito la “fuga” in Argentina dell’Apache, per “motivi familiari”. Giocatore scomparso e messo fuori rosa, poi le scuse e il reintegro. E le scintille tra i due si trasformarono in un gran finale di stagione con la conquista del titolo in Premier