De Boer: "All'Inter troppo caos fuori dal campo"
Serie AL'ex allenatore nerazzurro torna a parlare al Daily Mail: "Brozovic punito per la discoteca, Icardi per i tifosi. Ogni volta che qualcosa sembrava andare per il verso giusto sul campo, poi accadeva qualcosa di brutto"
Tre mesi intensi, faticosi. Tre mesi dove i risultati non sono arrivati: 5 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte. Questo lo score di Frank de Boer alla guida dell'Inter. "Clima insopportabile" come lo definì Icardi. Attraverso i microfoni del Daily Mail, l'ex allenatore dei nerazzurri torna a parlare del suo periodo all'Inter: "Ho avuto a che fare con troppe cose che non riguardavano il calcio, e ho perso energia. Ogni volta che qualcosa sembrava andare per il verso giusto sul campo, poi accadeva qualcosa di brutto. Brozovic che va in discoteca e va punito, Icardi che litiga con i tifosi". Continua: "Lasciare l'Ajax dopo venticinque anni prima da calciatore e poi da allenatore - aggiunge l'olandese - è stata molto dura, ma avevo bisogno di una nuova avventura, un po' come fece Guardiola dopo il Barcellona. Ora mi piacerebbe allenare una squadra di Premier, ma deve essere un buon progetto. Il Liverpool mi aveva cercato el 2012, ma avevo fatto solo un anno all'Ajax, volevo restare lì più a lungo per vincere di più".
"I 3 mesi all'Inter sono sembrati 12" - Non è la prima volta che l'olandese parla del suo periodo all'Inter. Queste le sue parole al quotidiano De Telegraaf circa un mese fa: ""Sicuramente non volevo che andasse così, l’esperienza a Milano mi ha portato via moltissime energie, sono stati tre mesi che mi sono sembrati un anno". E ancora: "Ho ricevuto una proposta di allenare la squadra una decina di giorni prima dell'inizio della stagione e poi ho anche dovuto superare la barriera della lingua perché non conoscevo l’italiano ma dovevo fare in fretta perché tutti mi capissero; è stato tutto molto difficile e praticamente abbiamo fatto la preparazione - che normalmente si fa in estate - durante il campionato. Nonostante tutto speravo che il club potesse aspettare e darmi più tempo, almeno questa era l'idea iniziale: i dirigenti sapevano che non ero un allenatore da progetto a breve. Sin da subito ho capito che sarebbe stato un progetto molto difficile. Nonostante alcuni anni senza vittorie l'Inter è ancora un top club mondiale e se avessi avuto successo anche per me sarebbe stato bello, era ciò che speravo".