Roma, Nainggolan: "Lione? E' dura ma li batteremo"

Serie A

Il centrocampista della Roma ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport, commentando il sorteggio di Europa League contro il Lione e il prossimo impegno contro l'Inter: "Avrei preferito un'altra avversaria. Pioli grande allenatore, con i nerazzurri sarà battaglia. Spalletti? Spero resti alla Roma"

Radja Nainggolan è uno dei leader indiscussi della Roma di Spalletti. Cambio di ruolo, record personale di gol segnati in una sola stagione, ma soprattutto un'anima combattiva e aggressiva con la quale spesso riesce a dare la scossa ai compagni nei momenti di difficoltà. Uno spirito che a questa Roma servirà moltissimo nei prossimi complicati impegni che aspettano i giallorossi, a cominciare dal Lione, sorteggiato proprio oggi come rivale negli ottavi di Europa League. Un avversario complicato, che ai giallorossi rievoca è vero dolci ricordi firmati Mancini e Totti, ma che Nainggolan avrebbe voluto evitare: "Avrei prefeito una squadra sulla carta più facile", ammette in esclusiva ai microfoni di Sky Sport, "anche se per arrivare fino in fondo prima o poi dovremmo incontrarle quasi tutte. Non sarà una partita agevole, ma di certo abbiamo le qualità per poterli eliminare. Loro hanno tanti giovani forti e tanta qualità a centrocampo e in attacco, dove c'e' uno come Lacazette che ha sempre segnato tanto. In difesa poi c'è una nostra vecchia conoscenza come Yanga-Mbiwa. Non sarà per nulla facile ma abbiamo tutte le chance di passare il turno".

Un Ninja in forma - Una qualificazione ai quarti dunque è possibile per il centrocampista giallorosso. Anche perché, se si esclude la sconfitta indolore contro il Villarreal nei ritorni dei sedicesimi, la squadra è in un ottimo momento di forma. "Personalmente mi sento molto bene, così come tutta la squadra che sta avendo una grande continuità di risultati, anche se siamo ancora dietro alla Juventus. Spero di continuare a manternere questo stato di forma e che la squadra continui a vincere. Siamo più maturi rispetto a qualche mese fa, quando abbiamo sbagliato qualche partita nella quale potevamo fare meglio. Comunque sono discorsi del passato, ora dobbiamo solo pensare ad andare avanti e vincere il più possibile". 

Prima c'e' l'Inter - Vincere, vincere, vincere. A cominciare dalla prossima difficilissima partita, quella del posticipo domenicale contro l'Inter di Pioli. Un allenatore che Nainggolan conosce molto bene sin dai tempi di Piacenza: "Pioli lo conosco molto bene e ho un ottimo ricordo, perchè è stato il primo allenatore che mi ha fatto giocare un campionato da titolare. E' un grande allenatore, il modo in cui lavora mi è sempre piaciuto e si capisce anche dai risultati che sta ottenendo con l'Inter. Domenica sarà una partita difficile, si afrrontano due squadre con tanti giocatori forti, di grande qualità a personalità, quindi sicuramente verrà fuori una bellissima gara: speriamo di vincerla".

Da Pioli a Spalletti - Pioli è il passato, il presente invece si chiama Spalletti. Un allenatore che ha cambiato la stagione di Nainggolan e che il belga spera possa rimanere ancora in giallorosso: "Spero che resti sulla panchina della Roma anche nella prossima stagione. E' un grande allenatore che chiede tanto ai suoi giocatori anche dal punto di vista della disciplina, non solo tatticamente. Noi ce la stiamo mettendo tutta per esaudire le sue richieste e per mettere sul campo le sue indicazioni e anche se non è semplicissimo credo che i risultati stiano arrivando e siano dalla sua parte. Quando è arrivato non pensavo di ritrovarmi a fare il trequartista, anche perché i primi allenamenti li ho fatti nella posizione di mediano. Poi Spalletti mi ha chiesto di avanzare di qualche metro la mia posizone in campo e credo sia stata un'ottima scelta, anche perché mi piace sempre di più giocare in quel ruolo e sto cercando di interpretarlo alla perfezione come mi chiede Spalletti"

La questione stadio - "In generale penso che avere uno stadio di proprietà sia fondamentale nel calcio di oggi. In Italia poi ci sono troppi stadi vecchi, obsoleti, che andrebbero cambiati. Nello specifico poi mi sembra ovvio che una società ambiziosa e importante come la Roma abbia una sua casa dove poter costruire le basi per le vittorie future".